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FONDAMENTALE RISPETTARE I DIRITTI DEGLI ALTRI…

La libertà personale finisce dove inizia quella altrui, è una lezione che in Italia sembra ancora difficile da imparare.

In Giappone, sui mezzi pubblici regna il silenzio. Nessuno risponde al telefono, preferendo un messaggio discreto o scendere alla fermata successiva per richiamare. Il rispetto dello spazio altrui è sacro.

In Italia? Conversazioni telefoniche a tutto volume sui treni, ragazzi con casse bluetooth che impongono a tutti le loro “playlist” (quasi sempre spazzatura trap, chissà come mai).

Volete leggere, riposare, rilassarvi in Metropolitana? Non si può.

Volete andare in spiaggia d’estate e semplicemente godervi il suono delle onde? Scordatevelo, arriverà il cazzone di turno nelle vicinanze ad imporvi la propria fastidiosa immondizia musicale ( trap con autotune cantato da ragazzini che cianciano grottescamente di vita vissuta). Non si tratta di gusti musicali ovviamente, era solo una considerazione sul fatto che chi attua questi comportamenti “stranamente” propone la trap. Mai visto nessuno imporre Mozart, Luis Armstrong ma neppure i Procol Harum, i quali potrebbero tornare utili da contrapporre in quei momenti, per fare capire a certi soggetti come ci si comporta in società.

Niente, è troppo difficile far comprendere in Italia che bisogna rispettare gli spazi condivisi, che per definizione appartengono a tutti e a nessuno in particolare.

Quello del non utilizzo delle cuffie negli spazi condivisi è solo un piccolo aspetto ma che è indicativo. L’incapacità di considerare l’impatto delle proprie azioni sugli altri è una caratteristica che contraddistingue sempre di più la nostra società.

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