dal gruppo FACEBOOK LE VIGNE DELLA LIBERTA’
Da più parti si lamentano episodi di vera e propria speculazione da parte di dipendenti pubblici e privati che, approfittando dell’epidemia, hanno tirato i remi in barca e beatamente percepiscono il loro stipendio senza lavorare.
I settori della pubblica amministrazione coinvolti nella faccenda sono diversi, dagli sportelli di erogazione di servizi, certificazioni e informazioni, a quelli bancari.
A parte tutta la struttura sanitaria, costretta a ritmi di lavoro ai limiti della resistenza fisica e a parte tutto l’ambiente scolastico e scientifico, si sono creati vuoti e carenze di servizio assolutamente inaccettabili in un paese civile.
La certezza dello stipendio si è tradotta per molti in un comodo “far niente”, del tutto offensiva nei riguardi di milioni di Italiani che stanno facendo la fame grazie a un governo di incapaci altrettanto distanti dal paese reale, con indennità e prebende mensili certe e addirittura aumentate.
Un governo degno di questo appellativo dovrebbe esercitare controlli a tappeto, sistemi di verifica nelle ore di lavoro dei dipendenti (area burocratica) e ridurre gli stipendi per oggettiva improduttività. La pandemia ci sta insegnando che gli stipendi in molti casi non possono e non devono essere una comoda certezza a prescindere dall’effettiva produzione di servizi.
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