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I CINQUANT’ANNI DELLA “LUIGI RIZZO”

CELEBRATI IL 23 OTTOBRE NEL PLESSO CHE FU INAUGURATO LO STESSO GIORNO, NEL 1965

PROF CANNISTRA'

Un viaggio nel tempo, immagini in bianco e nero che diventano colori. Immagini sbiadite che ritornano nitidissime e fanno rivivere ricordi ed emozioni. Doveva essere così, e così è stato. Mezzo secolo di storia, con la storia che diventa leggenda, e si riscoprono le gesta eroiche di un uomo che ha legato il suo nome alla scuola, alla sua città, all’Italia! E’ Luigi Rizzo l’affondatore, ricordato mirabilmente dalla figlia Maria Mina, che ha tagliato il nastro che 50 anni fa tagliò sua madre; dal prof. Cannistrà, che ha suscitato entusiasmo in me che non avevo mai assistito ad una sua lezione in classe, essendo egli insegnante dell’altro corso negli anni del Liceo Impallomeni; da Giacomo Legrottaglie, che ha testimoniato la vicinanza della Marina all’avvenimento. Dal Sindaco Giovanni Formica, che si è ritrovato in quella scuola che aveva frequentato e che mai aveva pensato di tornare per rappresentare la città! Immagini in bianco e nero che scorrono sullo schermo, mostrando, con il commento di Momi Fuduli,  una Milazzo distrutta dai bombardamenti, e la scuola che nasceva nei locali del Municipio, così come nello stesso immobile trovavano alloggio le altre scuole di Milazzo: il Commerciale, l’Antonello, il Magistrale. Suoni e canti, inni e poesie, avvenimenti e personaggi di quell’anno. La lettera di un vecchio studente, Franco Depasquale, ingegnere aerospaziale che lo scorso anno abbiamo insignito del Premio Terminal, e le narrazioni spontanee di chi è rimasto a Milazzo ed è stato testimone non solo dell’inaugurazione di 50 anni fa, ma anche del trasloco: ragazzi più grandi, quelli della seconda e terza media, che avevano il compito di portare dall’Atrio del Carmine alla via Risorgimento anche i libri, un poco alla volta! E si sono ritrovati in sintonia Pippo Russo, Cesare Terragna, Nino Giardina, Tonia Bonfanti (che nella mostra fotografica allestita ha rivisto le foto della compianta professoressa Maria Trapani, sua mamma…), Nino Corso, il quale avrebbe dovuto frequentare la “Garibaldi” ma sognava, da bambino, di non lasciare i vecchi compagnetti delle elementari e … cercò di eludere le regole non troppo rigide dell’epoca. Riuscendoci con l’aiuto di qualcuno!

Ho avuto l’onore di essere chiamato per dare un modesto contributo alla serata. Un intervento improvvisato, come sono solito fare, con un richiamo affettuoso a Francesco Ruvolo, avvocato e “cresciuto” nella scuola (la mamma, insegnante e impegnata nelle ore extrascolastiche come coordinatrice e vicepreside, lo portava con sè, e lui faceva i compiti, un po’ in un’aula, un po’ in un’altra). Un richiamo simpaticissimo e graditissimo, sul rapporto che il padre, il prof. Peppino, allora Sindaco di Milazzo, aveva con Luigi Rizzo.  “Papà non fu  solo fu l’artefice dell’inaugurazione, Francesco, ma anche della realizzazione del monumento sul lungomare!” Immagini in bianco e nero che diventano colori vivissimi quando si giunge ai giorni nostri, con le partecipazioni della scuola ai progetti nazionali, con la telefonata di Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica, alla Prof.ssa Nella Barbera; con i trionfi nello sport, con i ricordi di Mimì Farsaci; e il richiamo a docenti che non ci sono più ma grazie ai quali la scuola è sempre cresciuta, punta di diamante di una comunità che in essa si riconosce e ad essa si ispira! “Il calo degli alunni è fisiologico, ho detto nel mio intervento, le classi numerose o le sezioni di un tempo non ci sono più. Ma i cinquant’anni della Luigi Rizzo, e gli anni vissuti prima, e quelli che verranno, sono la storia di questa nostra città“… Alma Legrottaglie, dirigente scolastica, continuatrice dell’opera che prima di lei era stata condotta dai vari Catanzaro, Pellegrino ed altri, era contenta. Ma anche orgogliosa e soddisfatta. Anche gli altri docenti, Lisi, Bertolami, Rugulo, Buccafusca, e anche la presentatrice della serata, la prof. Imbesi, che fino all’ultimo mi ha chiesto cosa avrei detto, ed io a risponderle “Non lo so, non preparo niente… poi si vedrà…“, che hanno lavorato per rendere possibile l’evento, assieme al personale non docente, agli alunni e a tutti coloro che hanno rivissuto una giornata diversa…. per la prima volta a scuola dalla mattina alla sera. Senza attendere impazienti il suono della campana! Anzi, per continuare nei prossimi giorni, a consentire la visita della mostra fotografica, allestita con cura e con particolare attenzione, dove migliaia di ex alunni avranno la possibilità di cercare di individuarsi, lontani nel tempo ma non per questo irriconoscibili, assieme a insegnanti la cui presenza è stata probabilmente limitata ad un solo anno, o che magari sono stati ritratti in veste di alunni solo qualche decennio prima; e per entrare in possesso della cartolina dell’iniziativa del cinquantesimo anniversario. Una realizzazione grafica, quest’ultima, della prof. Rugulo, completa di annullo filatelico che riporta la dicitura dell’evento, e con il francobollo della Marina Militare del 2006. Grazie a tutti, amici! 

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