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IL MUNICIPIO DI MILAZZO, OSSIA L’INNOMINATO…

Palazzo comunale 031-1

…MA QUI IL MANZONI NON C’ENTRA UNA MAZZA… VEDIAMO PERCHE’…

 

Progettato fra il 1886 ed il 1887 dall’Architetto milazzese Giuseppe Ryolo,  denominato “Palazzo dell’Aquila”, con evidente riferimento al civico emblema araldico, con le sue forme di indirizzo neoclassico è riconosciuto quale edificio di pregio storico ed architettonico. Pur nella semplicità dei materiali impiegati, per lo più mattoni a vista, ha un aspetto imponente e solenne; i due lastroni marmorei centrali riportano brani  di testimonianze autorevoli sul patriottismo di Milazzo e sulla vittoria di Garibaldi del 20 luglio 1860. Fu acquisito nel 1986 dal Comune di Milazzo. Nella sua parte terminale è sormontato da un orologio ottocentesco a forma circolare la cui funzionalità è stata ripristinata recentemente: “Tornano a funzionare le lancette dell’orologio di Palazzo dell’Aquila, da oltre dieci anni fermo sulle dieci” , si legge su un trafiletto – datato 27 aprile 2015 ore 13,25 – ripreso da uno dei tanti link (Internet) sul Comune di Milazzo, che così, ulteriormente, commenta: “Contrariamente a quanto si immaginava […]… non era da rimuovere o sostituire, ma è stato sufficiente ripararlo con una spesa di appena 250 euro. Nessuno però ci aveva pensato. Anche questi sono piccoli segnali di attenzione nei confronti di una città che vuole continuare a crescere”.

Giusta considerazione che condividiamo, segnalando, tuttavia, che andrebbe regolato l’orario (al momento, -20 min.). Ma ci si chiede: quale sarà mai il motivo, la necessità o la scelta – opinabile – di non mettere una targa, un pannello, un qualunque altro manufatto con la scritta, tale da identificare la destinazione dell’edificio? Tutti i palazzi comunali – che non sempre sono di egual pregio- si fregiano del loro logo, dello stemma araldico in bella vista e della scritta Comune di… – Casa comunale di… – Municipio… ecc.. –

Ma quanti di voi si erano mai accorti di questo non trascurabile dettaglio? Tantissimi, sicuramente! E allora? Ma noi lo sappiamo bene qual è la destinazione di quell’immenso, monumentale palazzo. Restiamo soltanto con la palesata curiosità e, intanto, …ci accontentiamo del fotomontaggio. E i forestieri? Mah, quello è un capitolo a parte. Abbiamo già scritto su questo foglio e per altri pur seri motivi, che a Milazzo va di moda di non tenere conto delle necessità di chi ci onora venendo nella nostra Città, tanto, sbrigativamente siamo convinti che ’cù iavi lingua va a Roma e che con i navigatori satellitari tutto è possibile visto che anche in fatto di segnaletica….   Lasciamo cadere la cosa diceva qualcuno e noi aggiungiamo: …iè tempu piddutu e farina cassariata”.

 

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