Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-12.17-20
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 6 LUGLIO 2025 (Lc. 10,1-9)
La liturgia propone anche la forma breve ed è quella che sarà oggetto di questo commento. Il brano contiene indicazioni precise sul comportamento dei discepoli di ieri e di oggi. L’Evangelista Luca riferisce che Gesù invia 72 discepoli a divulgare il suo messaggio. Il numero 72 indica la somma dei popoli conosciuti in quel tempo, quindi Gesù manda tutti i popoli a divulgare, o meglio a vivere, il suo messaggio d’amore universale. Li manda in coppia perché due persone formano già una comunità. “La messe è abbondante” . Con il termine messe si intende il contenuto del Vangelo; la “Buona Notizia” che va divulgata è abbondante ma… “gli operai sono pochi” . Col termine operai non si intende solo i cristiani che hanno ricevuto l’Ordine Presbiterale… tutti devono essere operai, sia laici che chierici. Tutti devono divulgare, con la loro vita, il messaggio di Gesù. Tale compito non è appannaggio solo di alcuni, ma è compito di tutti i discepoli incarnare i principi e i valori del Vangelo; nessuno escluso. Gesù conosce bene come va il mondo quindi raccomanda ai suoi discepoli di andare per le strade della vita come agnelli cioè mansueti, perché vivranno in mezzo ai lupi aggressivi. Nella società si potranno incontrare situazioni di ostilità e perfino di rifiuto, ma il vero discepolo dimostrerà uno stile di vita diverso. Non porterà con se “né borsa, né sacca, né sandali”, tutte cose che sfoggiano ricchezza e potere; a fronte di una popolazione povera e scalza, chi ha borsa, possiede denaro, chi ha denaro ha potere. Nell’ottica di Gesù, il vero discepolo non cerca il potere ma pratica il servizio. “E non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada”. In passato si credeva che questa frase intendesse l’autorizzazione ad essere, se non proprio superbi, ma almeno distaccati nel rapporto con gli altri quando si annuncia il Vangelo. Niente di tutto questo. Gesù intendeva dire, non fate i perditempo, non vi trastullate in chiacchiere vuote… perché smarrirete la via diritta. Siate invece, solerti, pronti e solleciti nel prodigarvi a favore del prossimo divulgando così, più con i fatti che con le parole, il Vangelo. “In qualunque casa entrate, portate la pace”. La pace rende felici perciò il compito del discepolo è quello di rendere felici gli altri e più buoni solo se stessi. Se incontrerete un figlio della pace, cioè una brava persona in sintonia col bene, la vostra pace si mischierà alla sua e sarà festa. Viceversa la pace interiore ritornerà a voi, sarà solo vostra e non andrà sprecata. “Restate in quella casa mangiando e bevendo quello che hanno” cioè accettate quello che vi offrono senza dire questo non lo mangio e quello non lo voglio, accettate con gratitudine ed educazione. Gli Israeliti distinguevano i cibi tra puri e impuri e la stessa discriminante veniva attribuita alle persone dividendole tra meritevoli e non meritevoli. Gesù elimina ogni distinzione, ogni gerarchia, selezione ed eletti proponendo una società fatta di uguali e fraterni. ”Chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”. Gesù si oppone allo sfruttamento dei servi, degli schiavi, dei deboli e, come una sorta di sindacato dei lavoratori ante litteram, intende tutelare la dignità di chi, col suo lavoro, svolge un servizio a favore della collettività. MARIELLA RAPPAZZO
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