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IMPIANTI SPORTIVI, CI MERAVIGLIAMO? NOI LO AVEVAMO DENUNCIATO NEL 2013!

AndrioloECCO QUELLO CHE AVEVAMO PUBBLICATO NEL N. 3 DI APRILE 2013 SU TERMINAL! E DOPO QUATTRO ANNI?…

IMPIANTI SPORTIVI A PAGAMENTO. FINE DELLA PACCHIA PER CHI LUCRA SUI BAMBINI

Su TERMINAL abbiamo ospitato lo scorso numero una riflessione di Attilio Andriolo in cui si parlava dello sport a pagamento che si pratica a Milazzo. L’articolo di Andriolo riferiva il contenuto della delibera approvata dal dott. De Joannon, Commissario Straordinario che opera con i poteri del Consiglio comunale, sospeso dalla Regione, nella quale vengono riportati i costi che dovranno sostenere le società sportive se vogliono utilizzare gli impianti comunali. Premesso che il pagamento di una tariffa per l’utilizzo di un bene o di un servizio è stabilito dalla legge, vorrei chiarire che chi pratica uno sport e si aspetta determinati servizi potrebbe recriminare o protestare se questi non vengono resi in cambio del corrispettivo pagato. Ma qui le cose, cari amici, non stanno come qualcuno vorrebbe far credere. E la deliberazione del dott. De Joannon, rimettendo ordine in un settore alquanto delicato, ossia i costi e le tariffe per la fruizione di impianti sportivi (cosa che i Consigli comunali non avevano mai fatto, forse per fini clientelari…) ha fatto emergere una situazione sconcertante. Intanto il proliferare di società o di associazioni sportive, per le quali il fine ultimo non è la pratica di una determinata disciplina, ma solo l’interesse economico. Interesse economico è infatti la nascita di una cosiddetta scuola di calcio per bambini, che pagano mensilmente anche 50 euro, oltre a 300 euro per il corredo sportivo, in nero! Interesse economico è il proliferare di istruttori senza alcun requisito, anche loro pagati IN NERO per le lezioni (???) che tengono. Interesse economico è la concorrenza sleale che fanno ad altre società, in regola con pagamenti e contributi versati, le quali si vedono sottratti bambini o atleti, allettati da promesse e prezzi minori. Aggiungiamo il pessimo utilizzo che certe società fanno degli impianti che hanno in gestione assolutamente gratuita, danneggiando infissi, serrature, armadi, bagni, docce, rubinetti, reti di recinzioni, manto erboso, che devono essere in ogni caso ripristinati o riparati. Quando loro non provvedono, ossia sempre, ci pensa il Comune: e i costi ricadono sui cittadini, anche se costoro tali impianti non li utilizzano, perché le lamentele e le proteste inonderebbero il web e i gruppi che nascono spontanei su facebook, con fuoco incrociato sull’Amministrazione comunale che colpe non ne ha (ultimo in ordine di tempo il tappeto erboso del Grotta Polifemo, la cui sistemazione, in base alla concessione stipulata, spetta alla SS Milazzo e che costerebbe 5 mila euro, mentre a fine gestione, ormai prossima e dopo l’ormai certa retrocessione della squadra, perdurando lo stato di degrado costerebbe quasi 200 mila euro alle tasche dei contribuenti).

Chiedo ai lettori: se io do a qualcuno di voi un appartamento di mia proprietà senza chiedere nulla in cambio, con quale cura lo custodireste? Eventuali danni ad infissi, pareti, impianti da chi dovrebbero essere sostenuti, quando mi restituirete l’immobile? Da voi, che ne avete fatto l’uso lecito o illecito, ovviamente! Ma se voi non provvedete, i costi graverebbero su di me, o mi sbaglio? Attendo la vostra risposta… Poiché in tanti anni di concessione gratuita ognuno ha fatto i propri comodi, lucrando in maniera più o meno lecita, ritengo che la città non può sopportare ulteriori costi causati ad  impianti e strutture che erano diventate di esclusiva proprietà di pochi, e non della collettività!

Quindi, chi vuole un impianto, che paghi! Lo fanno in tutta Italia… Dove le società sportive non spuntano come funghi solo perché ci sono genitori che devono pagare per portare i figli a dare qualche calcio al pallone. Chi vuole speculare, che si attrezzi in un terreno di sua proprietà… ma stia attento ai controlli fiscali. Non mi pare che sia possibile incassare migliaia di euro al mese in nero!

 

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