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INDUSTRIALE DI MILAZZO, OCCHIO A QUEL PALO!

14 GEN 2016 008PERICOLOSISSIMO, POTREBBE CAUSARE UNA TRAGEDIA. NON SIAMO UCCELLI DEL MALAUGURIO, MA PREFERIAMO LANCIARE L’ALLARME PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

Se non fosse per i “cerotti”  eterogenei, con i quali qualcuno di buon cuore lo ha pietosamente avvolto, sarebbero assai più visibili le “ferite” inferte dal tempo a quel povero palo. Sì! Ebbe i suoi momenti di gloria quando lo innalzarono con l’incarico gravoso di sorreggere la linea elettrica che avrebbe alimentato il prestigioso ITTS Ettore Majorana di Via Tre Monti, in Milazzo, vero vanto nel campo didattico. E lui ne andava fiero. A confronto con altri suoi simili, dedicati a compiti meno nobili, si sentiva il Re dei pali in cemento armato centrifugato. Ma ora i lustri si sono inesorabilmente sommati uno dopo l’altro, il peso degli anni si vede tutto come per noi umani e lui “soffre” pensando che non è più in grado di rispettare quei parametri e quelle prestazioni che avevano caratterizzato la sua nascita in fabbrica. Elementi che lo caratterizzavano come palo di ancoraggio…, di amarro, insomma, un palo super rinforzato. Certo, non teme per se stesso ma circa duemila tra alunni e professori che due volte al giorno gli passano accanto indifferenti, altre centinaia della Media Luigi Rizzo che percorrono quella strada, o tante altre persone che, approfittando dell’oscurità, pur non alzando la “zampetta”, come farebbe un cane, lo “bagnano” in modo irriverente, lo “scuotono” (non sempre) e via. Ma il perdono per loro non manca; migliaia di ragazzi ha visto in tantissimi anni di onorato servizio…quasi suoi figli anche se in carne ed ossa. Quello che non perdona è che NESSUNO si preoccupi della sua fatiscenza e che, legge Fornero a parte, vorrebbe andare in pensione; ma non perché non ami il suo ruolo. Poverino, teme per i suoi ragazzi che, al di fuori dell’Istituto, non hanno nemmeno la protezione del Corpo Insegnanti/Dirigente né di altri soggetti più attenti; né di altri ancora che dovrebbero farsi carico dei suoi problemi. 

Ormai ho perso le forze; il tempo della mia giovinezza è già alle spalle; quella fune d’acciaio che mi tira, mi strozza, mi scuote, mi fa proprio soffrire e quando si alza il ponentino che soffia…, eccome soffia, tremo da cima a base per la paura. Finirò per collassare prima o dopo, senza colpa e spero che ciò accada di notte, quando non potrò far male ad alcuno. Non varrà poi sentir dire: Meno male che è successo di notte, altrimenti chissà che tragedia sarebbe stata per tutti noi. Pusillanimi sarebbero e non vado oltre. Dovevano pensarci prima! Erano forse ciechi? Le mie crepe, i miei ferri arrugginiti erano bene evidenti!”…

PALO INDUSTRIALEBando alle ciance, anche se sentire un povero palo così avvilito fa rabbia. Il palo è pericoloso; ormai non risponde più ai requisiti per i quali è stato costruito ed impiantato; le staffe che dovrebbero reggere l’armatura interna non esistono più; il cemento di copertura cade a pezzi ed il palo può collassare…oggi; domani…; fra un mese. Nessuno può dirlo ma nel dubbio, TOGLIETELO! – Prima o poi cadrà! – Qualcuno lo segnali all’Enel imponendo tempi strettissimi per la sostituzione. In ogni caso ognuno dovrà vedersela con la propria coscienza e qualcuno potrebbe pagare di persona. Transeat che alcuno dei Dirigenti scolastici non abbia inteso scrivere un solo rigo, sollecitare chi di dovere quando, mesi addietro, furono coinvolti per fare da grancassa ad un appello che era stato lanciato in ordine alla sicurezza degli studenti pendolari. Né un rigo né il garbo di una risposta, almeno questa dovuta a livello etico. Ma ora, il problema è davanti la vostra porta di casa, e girarsi dall’altro lato sarebbe proprio il colmo!

Commenti

1 Commento

  1. concordo il palo era in cattive condizioni già ai tempi in cui frequentavo le lezioni……ormai tanti anni fa.
    figuriamoci le condizioni attuali.
    sicuramente da sostituire o togliere definitivamente.
    pericolo reale.

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