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L’ESPERIENZA CON LA JUVENTUS…

attilioUN SOGNO CHE DIVENTA REALTA’, E CHE PUO’ DIVENTARE TALE ANCHE PER CHI AMA GIOCARE A CALCIO! 

Ci sono sogni che non si realizzano mai e altri che si avverano quando meno te lo aspetti. E’ la bellezza della vita, che con la sua imprevedibilità riesce a meravigliarci ogni qualvolta accade qualcosa che non pensavi nemmeno più. Sono storie che fanno parte dell’essere umano, che s’intrecciano nella vita di tutti i giorni, che ti coinvolgono e che si traducono in “speranza”, un sentimento necessario per vivere. Già, la speranza di qualcosa che possa in un attimo farti cambiare la vita o, più semplicemente, renderla più vicina a quanto hai sempre sognato. Ma c’è una storia in particolare che mi piace raccontare, quella di un medico chirurgo che per tutta la vita ha trascorso le sue giornate in sala operatoria, salvando talora anche delle vite umane. Appassionato di calcio e innamorato della sua Juventus, questo medico usa il bisturi con maestria e professionalità consumata. Da bambino giocava a calcio, ed ha sempre sognato di poter coniugare la sua professione a quella di medico sportivo. Ma la sua attività di medico chirurgo, sempre attento a operare in sala operatoria durante l’arco delle 24 ore, non gli permetteva, di fatto, di poter abbracciare in simultaneità quanto il mondo sportivo richiede in genere. E intanto passano gli anni, e questo medico decide di andare in pensione con il chiodo fisso del calcio, della sua Juventus e del sogno di far parte dello staff medico, magari soltanto per curare i ragazzini per poche settimane. Così fa domanda alla F.I.G.C. e al CONI per acquisire l’abilitazione ufficiale di medico sportivo. Intanto, pensa di inviare il suo curriculum alla società che lui ama da sempre, per far parte dei Camp Estivi. Forse non ci crede neanche lui a questa eventualità, tuttavia, mette davanti la speranza di quel sogno da sempre accarezzato e mai realizzato. Dopo tanti mesi da quella domanda ufficiale, riceve una mail di invito da parte della Società Holiday System, che è il licenziatario ufficiale per l’Italia di tutti i Summer Camp Estivi della Juventus, a indicare le località da scegliere tra Vinovo, Sestriere e Cascia, per poter far parte dello staff medico per una o più settimane, alle dirette dipendenze della Holiday System. Dapprima crede a uno scherzo. Poi, riflettendo sulla sua domanda fatta molti mesi prima, accarezza quel sogno che ora gli appare molto vicino. Risponde immediatamente alla mail ricevuta e sceglie Vinovo come sede di lavoro. Immediatamente la Società Holiday System fa presente che Vinovo è già al completo e che si può soltanto scegliere Cascia, in provincia di Perugia. Il medico non ci pensa due volte e, senza neanche avere il minimo dubbio, accetta e parte per Cascia. Durante il viaggio dalla Sicilia, il medico non fa altro che pensare come potrà essere questa esperienza che egli ha sognato per tutta la vita. Quali e quanti saranno i ragazzi da seguire sotto il profilo medico, come sarà quest’organizzazione che a tutti gli effetti è supervisionata dalla Juventus, quali saranno gli impegni lavorativi presso una struttura sportiva che vanta tanti campi di calcio, palestre e ogni strumentazione moderna atta alla migliore preparazione tecnica. Tutte domande legittime che frullano nella testa del medico siciliano, tra sentimenti di gioia e incommensurabile passione. Lui, tifoso da sempre della sua Juventus, sta viaggiando alla volta di Cascia per realizzare quel sogno sognato tanti anni fa, e che non pensava neanche più di poter realizzare. Dopo un lungo e stancante viaggio, arriva finalmente a destinazione. Il cuore gli batte forte, come forse non è successo neanche in tanti anni di onorato lavoro presso la chirurgia dell’ospedale, dove egli ha lavorato per circa quarant’anni. L’emozione è davvero tanta, ma il medico siciliano non si lascia andare e, presi i suoi bagagli dal cofano della macchina, con fare deciso va incontro ai responsabili del Summer Camp di Cascia, che lo accolgono e cominciano fin da subito a spiegargli quello che sarà il suo lavoro. I ragazzi da seguire dal punto di vista medico sono oltre un centinaio e vanno dai 7 ai 16 anni. A tutti sarà consegnato il Kit completo di vestiario, con impresso il nuovo sponsor ufficiale della Juventus. Gli orari concernenti le attività sportive saranno molto rigidi, come pure la sveglia, la colazione, il pranzo e la cena. Ma la responsabilità del sanitario è di valutare lo stato di salute degli atleti, per tranquillizzare le famiglie e i responsabili dello staff tecnico al seguito. L’impegno di quell’esperienza bellissima chiamata “avventura”, per il medico si tramuta ben presto in realizzazione di qualcosa di gravoso, di stressante, anche se assolutamente interessante e stimolante sotto l’aspetto professionale. Infatti, in un’occasione di gioco, due sfortunati ragazzi hanno subito la frattura dei malleoli, ed egli ha dovuto soccorrerli, dare loro le prime cure e portarli nel più vicino ospedale per le radiografie e l’ingessatura. Non c’è che dire. Come inizio non è male, e chissà come sarà la fine, pensa il medico siciliano. Intanto passano i giorni, si lavora tanto, si dorme poco, si fanno tante riunioni notturne e non c’è tempo per lo svago. Ma essere lì, tra quelle maglie bianconere, quelle divise, quei colori, far parte di quell’organizzazione che egli ha sognato da sempre, è pur sempre un vanto impareggiabile per lui, per i suoi affetti più cari, per i conoscenti della sua città siciliana e gli amici che vogliono sapere che cosa si dice, che cosa si fa, quali e quanti ragazzi saranno i Buffon, i Chiellini o i Marchisio di domani. E’ bello per il medico siciliano, avere questa improvvisa notorietà che lo coinvolge anche da lontano, che lo gratifica, aumenta la sua autostima e lo fa apparire agli occhi degli altri come qualcuno da imitare. E intanto, tra una cosa e l’altra, le due settimane di lavoro volgono al termine, per i ragazzi, per lo staff tecnico e anche per quello medico. Ci si lascia con un po’ di nostalgia. In fondo è stato bello vivere con i piedi per terra, ciò che in genere si sogna ad occhi aperti. Certo, la fatica è stata tanta, ma un’esperienza così meritava tutto ciò che si è vissuto anche in maniera difficile ma interessante. Una palestra di vita per i ragazzi che imparano a diventare uomini, ma anche per lo staff al seguito che ha acquisito una maggiore esperienza di vita, che arricchisce sotto il profilo umano e professionale. Anche il medico torna nella sua città siciliana. Lì, da dove è partito con tanto entusiasmo ed emozione, e dove ritorna con la consapevolezza di avere realizzato quel sogno da sempre sognato. Una favola che ormai pensava di aver chiuso per sempre dentro il cassetto delle sue cose più care, ma che invece è diventata inaspettatamente realtà. Quel medico è di Milazzo. Si chiama Attilio Andriolo.

Salvino Cavallaro

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