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MA A MILAZZO LE SIRENE ANTIMAREMOTO FUNZIONANO?

SECONDO QUANTO COMUNICATO DA UN LETTORE E PUBBLICATO SU UN SITO SPECIALISTICO NON SEMBREREBBE, ANCHE PERCHE’ NON RISULTA CHE CI SIANO SIRENE ANTIMAREMOTO INSTALLATE SUL TERRITORIO! ED ALLORA? SI TRANQUILLIZZA LA POPOLAZIONE PER NON ALLARMARLA? ED IN CASO DI DISASTRO COSA OCCORRE FARE? MA SOPRATTUTTO DOVE ANDARE?

NE VORREMMO SAPERE DI PIU’, ANCHE PERCHE’ STIAMO PUBBLICANDO LA LETTERA CHE E’ PERVENUTA IN DIREZIONE CHE APPARE MOLTO CHIARA E PONE DOMANDE ALLE QUALI L’AMMINISTRAZIONE DOVREBBE FORNIRE IMMEDIATE RISPOSTE, AI CITTADINI ED ALLE AUTORITA’ COMPETENTI.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Esimio Direttore, allego un articolo pubblicato il 31/8 u.s. dal sito allertameteoprovmessina.altervista.org

Era il lontano (ma non troppo) 2002 quando, dopo un’eruzione dello Stromboli, si verificò un maremoto su tutta la costa tirrenica messinese, provocando (per fortuna) pochi danni. Subito dopo, fiutando il pericolo, gli organi di vigilanza istallarono sirene di avvertimento ed illustrarono i piani di evacuazione in caso di calamità naturale.

Oggi, a distanza di 17 anni, le sirene anti-maremoto (non tsunami come erroneamente lo chiamano molti giornalisti) funzionano?

Con l’innalzamento del livello di allerta della Protezione Civile Nazionale, le amministrazioni comunali della fascia tirrenica dovrebbero porsi questa domanda, prima che accada l’inevitabile.

Ad oggi, solo il comune di Milazzo ha verificato il funzionamento delle sirene (che funzionano) ma la cittadinanza sa cosa fare in caso di allerta maremoto? Le altre città cosa aspettano per verificare le sirene e informare la popolazione sui piani di emergenza?…

Mi fermo qui: SOLO IL COMUNE DI MILAZZO, come dice l’articolo, HA VERIFICATO IL FUNZIONAMENTO DELLE SIRENE (CHE FUNZIONANO). 

Evidentemente si tratta di un articolo che merita esaurienti spiegazioni. Di quali sirene si parla? Le uniche sirene che funzionano in città, giorno e notte, sono quelle delle ambulanze, dei vigili del Fuoco, delle auto delle forze di Polizia! A meno che non si vogliano includere anche quelle installate nelle abitazioni o nelle case, generalmente definite ANTIFURTI, che scattano per un nonnulla e che quindi scatterebbero in caso di disastri come un maremoto! Ci saranno forse sirene di omerica memoria, quelle stesse che fecero ascoltare il loro canto melodioso ed ingannatore ad Ulisse: che siano all’interno del Comune e vogliano ingannare, fornendo rassicurazioni tutte da verificare, i cittadini che, in caso di maremoto (di questo parla l’articolo citato) saprebbero dove andare?

Ma dove andare? Verso il Capo, verso la Piana, verso Barcellona o l’autostrada? E come? In auto, a piedi, con mezzi d’emergenza? Tutti in una volta, intasando le strade e alimentando il panico e la preoccupazione? Al momento nessuno lo sa, nessuna informazione è stata fornita in merito.

Posso assicurare che l’unica sirena installata sul territorio si trova in frazione Parco – Madonna del Boschetto, nei pressi della raffineria, che fra l’altro, in caso di calamità, sarebbe udita solo dagli abitanti della zona e al massimo in frazione Grazia.

E a Milazzo centro? E sul litorale di Ponente dove, specie in estate, si trovano migliaia e migliaia di bagnanti, esistono sistemi di allarme sonori? Indicazioni del genere sono state fornite ai gestori dei lidi? E se malauguratamente dovesse accadere l’irreparabile, ed il maremoto, così come stimato, dovesse provocare un’onda dell’altezza media di sette metri, quante sarebbero le persone che riuscirebbero a mettersi in salvo? Non va dimenticata, caro direttore, la velocità dell’onda di maremoto, che potrebbe presentarsi a ponente o a levante, su un territorio che comprende i comuni da Capo d’Orlando a Villafranca Tirrena, per cui Milazzo si troverebbe proprio al centro!

Ma se dovesse verificarsi di notte? E’ stato stimato il numero delle persone autosufficienti, in grado di provvedere da sole senza essere prese dal panico, per mettersi in salvo o prestare aiuto? E’ stato stimato il numero degli anziani, degli ammalati, dei ricoverati in case di riposo o in strutture ospedaliere, e tutte da soccorrere? Quante ambulanze dovrebbero intervenire? Quanti medici e personale paramedico dovrebbe essere allertato? Quanti uomini delle forze di Polizia, vigili urbani inclusi (che il comune di Milazzo non sembra avere a sufficienza…), uomini della Capitaneria, Vigili del Fuoco, sarebbero immediatamente disponibili?

Ma se un disastro del genere dovesse verificarsi, Dio non voglia, di giovedì, durante lo svolgimento del Mercato Settimanale? O durante la sosta notturna di decine e decine di camper, tranquillamente allineati sulla spiaggia di ponente? Non oso pensare al peggio, ma non me la sento di escludere conseguenze preoccupanti e devastanti, con fiumi di lacrime di coccodrillo da parte di politici in primo luogo. Sicuramente un maremoto avrebbe effetti meno deleteri delle lacrime di coccodrillo che verrebbero versate, perchè in un rimpallo di responsabilità non verrebbero trovati mai i responsabili, sciagurati e pusillanimi, inetti e pavidi, che spesso sottovalutano i rischi e poi corrono a rintanarsi presso i potenti di turno, per uscirsene, come diciamo noi, con il “vento di terra”. 

Proseguo con quanto riportato dall’articolo di allertameteoprovmessina, direttore:

Come spesso accade in Italia, prima deve accadere l’evento e poi si prendono i provvedimenti senza capire che bisognerebbe fare il contrario.

Intanto sale il livello di guardia sullo Stromboli (visto l’intensa attività di questi giorni), si estende il divieto di navigazione a 2 miglia marine dalla Sciara del Fuoco, e si spera che non si ripeti l’evento del 2002 o avvenga qualcosa di peggio.

Ci auguriamo che chi di competenza si attivi per tenere alta la guardia e attivi tutte le procedure di salvaguardia per la popolazione (sirene e piani di emergenza aggiornati)“.

Confido in una pubblicazione di quanto inviato, certamente per evitare che i provvedimenti, come dice l’articolo citato, possano essere presi dopo il verificarsi di un evento, uno qualsiasi!

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