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MANCA L’ACQUA. MA E’ NORMALE?

QUESTO PROBABILMENTE E’ IL TERMINAL CHE MOLTI ASPETTAVANO, IL GIORNALE CHE ROMPE LE SCATOLE A CHI AMMINISTRA E DECIDE; IL GIORNALE CHE NON HA ACCORDI CON NESSUNO; IL GIORNALE CHE TUTTI AVETE CONOSCIUTO COME CONTROCORRENTE, SATIRICO, NON ALLINEATO, VICINO ALLA GENTE!

MANCA L’ACQUA PER LAVORI SULLA RETE IDRICA: MA è NORMALE? CI SIAMO FATTI QUESTA DOMANDA qualche giorno fa. E ce la ripetiamo ogni volta che viene annunciato un lavoro di riparazione alla rete idrica. Chi comunica la sospensione dell’erogazione IN TUTTA LA ZONA DEL CENTRO si lava (è il caso di dirlo, anche se a secco) la coscienza; ma siamo sicuri che per una semplice riparazione (magari SEMPLICE lo era una volta, quando il comune aveva fontanieri, geometri che scendevano, indossata una tuta, nei tombini, assieme agli operai, ispezionando e dando disposizioni) debba portare ad un disagio collettivo, che si ripete diverse volte in un mese, per la vetustà della rete idrica e per i continui lavori?

Noi diremmo di no. NON E’ ACCETTABILE, NON PUO’ ESSERLO IN ALCUN MODO, perchè non si è in grado di intervenire in MANIERA MOLTO PIU’ SEMPLICE!

Una città che si avvia al futuro, una città che parla di RIGENERAZIONE URBANA, una città nella quali si progettano opere faraoniche NON PUO’ OFFRIRE IL FIANCO a chi vuole contestare disservizi facilmente evitabili! NOI, E NON SOLO NOI, SIAMO FRA QUELLI!

Sarebbe opportuno, visto che si sta lavorando per la MILAZZO DEL FUTURO, rivoluzionare la città, lo abbiamo detto qualche altra volta, cominciando a prevedere dei cunicoli ispezionabili, sotto la sede stradale, all’interno dei quali posizionare tutti i servizi cittadini: fognature, tubazioni della rete idrica, cavi elettrici, telefonici, tubazioni del gas! Un lavoro mastodontico che porrebbe Milazzo all’avanguardia. Ma nel frattempo? Dobbiamo soffrire la sete anche per quattro o cinque ore, evitare di fare la doccia, fare uscire i ragazzi prima dalle scuole per mancanza di acqua solo perchè qualcuno NON SA CHE OCCORRE ISOLARE LA TUBAZIONE sulla quale si deve lavorare chiudendo le saracinesche ai due estremi?

Certo, è meglio chiudere a monte e direttamente all’acquedotto e non far giungere più acqua nelle case e negli uffici, non solo nella zona interessata dai lavori, MA IN UNA ZONA MOLTO PIU’ VASTA, condannando centinaia e centinaia di famiglie, uffici pubblici e privati, attività commerciali ed artigianali, pubblici esercizi!

E’ comodo per qualcuno che supera semplici accorgimenti, realizzati a suo tempo, così come conviene che sia, così come riportano i progetti di esecuzione. C’è solo da chiedersi se chi dà direttive CONOSCE I PROGETTI di esecuzione, come c’è da chiedersi se i politici che ci amministrano, la maggioranza e quella blanda opposizone, siano al corrente di ciò che in passato hanno realizzato quelli che ci hanno lasciato in eredità tubazioni, fognature, strade, giardini, alberature, aiuole…

Probabilmente costoro non sanno, o fingono di non sapere (ma questo sarebbe più grave) che alla rimessa in servizio della condotta idrica l’acqua in arrivo è contaminata dai detriti ferrosi contenuti nelle condotte comunali che non vengono mai lavate. Qualcuno è in grado di affermare il contrario? Ed allora continuiamo: le impurità si depositano nei serbatoi delle autoclavi e nelle tubazioni degli impianti domestici, con l’aggravio economico a carico dell’utente di procedere al lavaggio, disinfezione e bonifica dei propri impianti.

RESTA INTESO CHE IL TALI CIRCOSTANZE L’ACQUA NON E’ POTABILE!

Il “Servizio di Igiene Pubblica” è in grado di dire con quale periodicità viene effettuata la pulizia dei serbatoi comunali dell’acquedotto, nonché il lavaggio e lo scarico dei detriti che si formano nelle condotte idriche, come ossidi ferrosi e depositi calcarei, ecc. tutti nocivi alla salute umana?

Bene, questo è tutto! Anzi, è solo l’inizio!

Consigliamo PER LA PROSSIMA VOLTA di non chiudere l’acqua direttamente A TUTTA LA CITTA’, non è pensabile che a casa vostra, per riparare un rubinetto, chiudiate l’acqua all’intero palazzo, così come non è pensabile che città come Messina, Firenze, Roma o Milano, per una riparazione non forniscano acqua a centinaia di migliaia di abitanti! Se è un’abitudine che sta diffondendosi A MILAZZO, diciamo subito che non è la cosa migliore.

Ed a questo punto sarebbe opportuno consigliare A CHI DECIDE SEDUTO SULLA SUA SEDIA di alzare il culetto e recarsi sul posto, magari studiando le planimetrie, indossare una tuta, scendere a fianco dell’unico operaio fontaniere rimasto, o dare in aiuto dello stesso altre due unità in appoggio. Non si trovano, o non c’è personale? E se l’operaio dovesse sentirsi male chi lo aiuterebbe? E quando lo stesso, come quelli che lo hanno preceduto, dovesse andarsene per raggiunti limiti di età in pensione chi ci sarà ad operare sulla rete idrica? Una città che pensa al futuro dovrebbe pensare anche a questo. E non crediamo che sia l’unico campo o l’unico settore che presenta carenze di personale! Intanto ci auguriamo che la prossima volta, la prossima riparazione della tubazione, la prossima perdita d’acqua venga affrontata con intelligenza e con criterio. Chiudere le saracinesce che intercettano la stessa tubazione… Ma a questo punto sorge un atroce dubbio: siamo sicuri che funzionino o che nel frattempo non si siano ossidate? Nulla di grave, basta solo un po’ di olio di gomito, una periodica lubrificazione e torneranno come nuove! 

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