Avere ottant’anni e saltare sempre come un grillo… Ma com’è possibile? Beh, non salterà più come un grillo, ma ciò non toglie che lui. MARCELLO GALI’ di Spadafora, alunno del Liceo Scientifico SEGUENZA di Messina, non sia stato uno dei più bravi giocatori di pallavolo: anzi, il primo schiacciatore del Nino Romano, quando non c’erano gli alti a giocare e quando Ciccio Crupi gli passava la palla sotto rete, era un punto sicuro.
La pallavolo non era molto conosciuta un tempo, e solo la passione di chi la praticava permise in pochi anni di costruire una squadra che sarebbe stata l’ossatura delle successive formazioni nelle quali militarono elementi che giunsero in squadre maggiori, vinsero scudetti, si aggiudicarono medaglie mondiali ed olimpiche. Era nata la Nino Romano, il professor Lorenzo D’Ondes, presidente del sodalizio, aveva affidato la squadra ad un giovane appassionato dell’epoca, Pippo Maio; lui riuscì a creare una formazione di tutto rispetto puntando su due atleti della Polisportiva Messina, Giovanni e Mimì Farsaci, lunghista e velocista, dotati di una buona elevazione. Quindi su Marcello Galì, schiacciatore magnificamente servito da Ciccio Crupi, mentre Franco Chillè alternava miracolosi salvataggi a imprendibili battute. Pino Pergolizzi costituiva il jolly, e in qualche incontro era il risolutore.
Nella formazione trovarono spazio anche due giovanissimi, Totò Scolaro, sedicenne studente presso il Commerciale di Milazzo, che abitava a due passi dalla palestra del Liceo Classico, dove si disputavano i primi incontri; e Mimmo Picciolo, 17 anni, alunno del Nautico di Messina, pendolare fin da ragazzo, che in comune con Totò Scolaro aveva l’altezza e la prestanza fisica. Fino a quando non arrivò l’alto per antonomasia, Franco Salmeri, in prestito all’atletica curata da Nino Alberti per disputare il salto triplo. Prima del trasferimento nell’atrio del Carmine, per consentire una maggiore diffusione ad uno sport che cresceva e diventava popolare, il campo che ospitava incontri ed allenamenti era quello del Liceo Classico, nel cortile della scuola. Qui le squadre accedevano scendendo dalle finestre (proprio così!) di un’aula, usata come spogliatoio dalle due formazioni, quella di casa e gli ospiti. Il pubblico accedeva dal cancello laterale della scuola, quello di via Enrico Cosenz, e prendeva posto a bordo campo; per avere una migliore visibilità, gli spettatori salivano sul muretto che divideva la palestra del Liceo dalla scuola media Luigi Rizzo!
“Lo sapete perché ero bravo a pallavolo? Da ragazzino giocavo benissimo a Ping Pong (tennis da tavolo). Molti lo ritengono un passatempo, ma non è così. Il ping pong è lo sport di rimando più veloce al mondo, la pallina può viaggiare anche a 200 km orari! Inoltre migliora la coordinazione tra cervello, occhi, mani e piedi e tanti altri benefici”. Così parla MARCELLO GALI’, che proprio oggi festeggia i suoi 80 anni, e che ancora oggi quelli della mia età ricordano come un elemento importante di quella formazione che ogni domenica faceva sognare. Erano anni eroici, anni in cui chi praticava questo sport era ritenuto un pioniere.
Oggi MARCELLO ha l’hobby della fotografia; ma il suo non è solo un puro passatempo, perché è diventato un professionista al punto da essere chiamato per insegnare FOTOGRAFIA alla LUTE di Spadafora. E negli ultimi tempi si chiede perché non ci sia nessuno che parli di pallavolo: non quella recente, poiché ci sarebbero pagine e pagine da riempire, visto che ormai è uno sport popolare, ma di quella che si giocava ieri, tanti anni fa.
C’è tanto da dire, per fare conoscere ai giovani le origini di una disciplina che affonda le sue radici in tempi in cui si giocava sulla terra battuta del vecchio Avviamento o nel porto, sul molo Marullo: sul cemento del Liceo, sulle mattonelle dell’atrio del Carmine…
Magari raccoglieremo le testimonianze di chi allora era definito un pioniere, ma oggi dedichiamoci tutti a MARCELLO GALI’, che raggiunge la bella età di ottant’anni.
Auguri, Marcello!
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