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MILAZZO, ALBUM DEI RICORDI: IL SIGNOR ALACQUA, QUELLO DI ALFAM, SE NE ANDAVA QUARANT’ANNI FA

Si parla di un tempo consegnato ai ricordi. Si parla di una via Medici entrata di diritto nella storia della città. E nella storia della città sono entrati tutti i negozi che rendevano Milazzo più diversa e più genuina.

Quelli sono i ricordi di una città che respirava il profumo di gelsomini, quando noi eravamo spensierati, come tutti quelli della nostra generazione, con rigidi orari da rispettare, rigide imposizioni, rigida educazione! Non avevamo alcuna preoccupazione: c’erano le estenuanti corse in marina, i giochi del tempo, le sgroppate felici dietro una palla di gomma. C’erano le partite ai biliardini, le domeniche al cinema, quando a predominare erano i film western, quelli con i corsari, gli altri dell’antica Roma o di Maciste, Ercole, Ursus e tutti i trionfatori del bene sul male.

Quella Milazzo ancora non ci aveva regalato il benessere: crescevamo in una città nella quale la vita quotidiana veniva scandita in maniera semplice e per nulla monotona, e ci accontentavamo dei pochi riferimenti. In compenso, si sognava ad occhi aperti. Si era infatti alla vigilia di un’improvvisa ventata di benessere, fatta di automobili, di frigoriferi, di lavatrici, di scaldabagni, di televisori, addirittura di comodi appartamenti che ci avrebbero fatto lasciare le vecchie abitazioni del centro storico, le vecchie amicizie, gli affetti.

In quegli anni la via Giacomo Medici era il cuore di Milazzo, e lo è sempre stato.

I vecchi negozi del centro cambiavano proprietari o cessavano la loro attività. Nasceva qualche palazzone, come quello che ha ospitato Russo Confezioni, e sempre meno persone ricordano la merceria della signora Micali, il portone di Mommo Le Donne, il noleggio biciclette, e tanti amici che sono partiti per un lungo viaggio. C’era la storica edicola Ainis, che non disdegnava la vendita di articoli per l’igiene; c’era il fotografo Maiorana, l’elettricista Soldino, mentre il signor Pino fu il primo ad allestire un negozio di elettrodomestici con annesso reparto di riparazioni, con i vari Mancuso, Di Salvo, Nino Sgrò fra i primi lavoranti. Chi ricorda il bar Minutoli? E chi il vecchio negozio di Ragusi, o il marmista Barbera? E Munsueddu? Certamente sono ancora tanti quelli che ricordano il vecchio cinema Liga: vecchio anche se era nato alla fine di dicembre 1960; ma è una storia relativamente recente…

Poi, pian piano, Milazzo cambiava aspetto! Nuove richieste al passo con i tempi per una moltitudine di persone che affollavano la città nel fine settimana. Nuovi negozi per soddisfare le nuove esigenze. Nuove abitudini con le quali la città avrebbe dovuto fare i conti, e stare al passo. In quella Milazzo opulenta degli anni del benessere, quelli che i giovani di oggi non hanno vissuto e non possono rimpiangere, nascevano nuovi negozi, nuove attività commerciali che dovevano necessariamente reggere il passo con la concorrenza.

In quella Milazzo che cresceva c’era posto per tutti; ed ecco che la via Medici, strada di transito per migliaia e migliaia di macchine prive di una meta, specie di domenica, si popolava di commercianti con nuovi e più ambiziosi orizzonti. Non c’era solo lo storico e raffinato bar Romagnolo, ma negozi che segnavano una nuova epoca: Regali Catanzaro, Merceria Bertè, Interflora Antonuccio, Tindaro Migliorino, Giovannino Spoto con la sua salumeria, la gioielleria dei fratelli Nicosia, Arte e regalo, la profumeria Picciolo, Giuliano Testa corredi e tessuti, Molinari arredamento negozi, i vari Santo Torre, La Rocca, Tony Scuderi, Pietro Caravello, il rinnovato bar Cambria con l’Hotel Diana, Calzature La Malfa prima di diventare Luca’s, Vito Rizzo parrucchiere, il barbiere Ullo, la prima ditta di copisteria e fotocopie, ALFAM di Alacqua ed Amato, Pippo Sindoni che subentrava al suocero, il vecchio Munsueddu, il cinema Liga, il bar dei Fratelli Patti, la boutique Idea… ed altri!

In sintesi, questa è la storia di una città che cresceva, del suo cuore commerciale vitale ed attivo. Una storia che inizia poco più si sessant’anni fa, e che ha avuto il momento di massimo splendore verso la metà degli anni 70. Oggi non ci sono più i commercianti che allora crearono i presupposti per una crescita che non temeva concorrenza; di costoro pochissimi fra i più giovani conoscono il loro nome, ma per il resto non sanno… Uomini motivati, decisi, volenterosi, che hanno scommesso su loro stessi e sulle loro attività.

Di quelli che adesso non ci sono più, però, vogliamo ricordare un amico, FRANCESCO ALACQUA. Proprio oggi, 31 maggio, ricorre il 40° anno della sua ascesa al cielo.

FRANCESCO ALACQUA fu lo storico comproprietario, assieme ad Amato, dell’unica copisteria sorta allora, ALFAM, che forniva anche un valido servizio di fotocopie quando queste si diffusero su vasta scala in tutta Italia e si dovette correre ai ripari per esaudire le richieste pressanti dei sempre più numerosi clienti affascinati dai nuovi passi nel settore. Siamo riusciti ad avere una sua foto, più che altro per ricordarlo e ricordarci di lui: possiamo senza ombra di dubbio affermare, così come detto parlando della via Medici, che fu uno di coloro che impegnò tutte le sue risorse per contribuire a far crescere Milazzo. Con coraggio. Ed anche lui merita un posto nel nostro album dei ricordi.

 

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