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MILAZZO CALCIO, FINE INGLORIOSA TRA L’INDIFFERENZA GENERALE. LA NOSTRA ANALISI!

DALLE STELLE ALLE STALLE, SI CHIUDE UN CAPITOLO CHE CI HA VISTO IN LEGA PRO, QUINDI NELLE MANI DI LO MONACO, AL QUALE HA FATTO SEGUITO UN PRESIDENTE FANTASMA CHIUSO NEL COFANO DI UN’AUTO, E INFINE IL TENTATIVO ESTREMO DI SALVATORE COSTANTINO CHE HA DOVUTO GETTARE LA SPUGNA PER I MOTIVI CHE CONOSCIAMO… MA NON GLIENE FOTTE UN CA… A NESSUNO

Muore la prima squadra di calcio a Milazzo e non avremo mai la fortuna di conoscerne le malattie. O meglio le intuiamo, ma non è possibile enunciarle fintantochè la proprietà non dichiarerà lo stato di liquidità della società. Se non si sono trovati acquirenti, è facile pensare che non siano tanto floride le casse del Milazzo. 

E’ strano che questa squadra sia stata cancellata dai campionati almeno altre tre volte negli ultimi dieci anni. Ai tempi di Peditto la squadra del Milazzo fu massacrata mediaticamente dall’immagine di un presidente nascosto nel bagagliaio dell’auto, che si fece prendere a ceffoni da un paio di tifosi. Anche quella volta i debiti erano spaventevoli e ricordo, che le cordate, che si erano fatte in avanti, scomparvero senza lasciare nemmeno il numero di telefono. Lo Monaco fu pregato dall’amico Macalli, presidente della Lega pro, di rilevare quel che rimaneva della società rossoblu e portare il campionato a termine. Fu così che LM riempì di ragazzini di belle speranze la formazione rossoblu e andò in giro per l’Italia (del NORD, ma solo per risparmiare sui viaggi…) a rimediare figuracce. 

Anche allora il sindaco e il suo assessore allo sport non riuscirono a impedire la scomparsa del calcio che conta nella nostra città e i tifosi rimasero fuori dallo stadio in tutte le partite, privando la squadra di un sostegno determinante per la salvezza, ammesso che la squadra avesse le qualità per farlo.

Oggi qualcosa è cambiato rispetto ai tempi di Peditto, perchè la società non ha neppure iniziato il campionato, ma lo scenario del delitto è lo stesso. Il Sindaco non ne sa nulla (ma è stato informato?), ai tifosi (quei pochi rimasti) non gliene frega più di tanto, la gente comune non vede l’ora di vedere la Juve o il Milan alla televisione, salvo poi sospettare che tutte le partite siano truccate, le squadre minori sono già dall’alba dietro la porta del Comune a presentare la domanda per giocare al “Marco Salmeri”, che vorrebbero gratis perchè non hanno i soldi per pagare le tariffe salate per l’uso e infine i dirigenti del fu Milazzo, che non vedevano l’ora di passare la palla a qualcun altro, nonostante le belle speranze (un nuovo direttore sportivo, un nuovo allenatore, nuovi giocatori per tentare il salto di qualità…).

Cosa significa la scomparsa del glorioso Milazzo per tutti noi? Semplice, per parafrasare il beneamato Sindaco, è un fallimento di un’intera città, che osserva come a Barcellona una squadra di calcio sfiori la promozione in serie D, una squadra di basket veleggia nei campionati professionisti, mentre a Milazzo lo sport è in coma profondo nell’indifferenza di tutti, ma soprattutto dei tifosi. Mi spiace dirlo, ma i tifosi di una qualsiasi cittadina d’Italia avrebbero organizzato cortei di auto, proteste, lanci di pomodoro e uova all’indirizzo dei responsabili di questo fallimento. Invece niente di tutto questo è stato fatto, silenzio su tutti i fronti. E il silenzio non è d’oro in questi casi, ma è un segnale di accondiscendenza ad una morte annunciata e liberatoria per tutti (sindaco, assessori, tifosi, dirigenti, giornalisti). A proposito, Costantino attendeva l’intervento degli imprenditori… Chi sarebbero? Forse la solita Raffineria o l’Edipower? Non lo sapremo mai… Buona notte, Milazzo! 

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