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MILAZZO, di notte si torna alla (quasi) normalità!

BORDELLO? NO, E’ SOLO QUELLO CHE SI VIVEVA PRIMA. UN GIORNO IN PIU’ O IN MENO NON FA LA DIFERENZA!

Dopo il notevole spiegamento di forze di polizia dello scorso week end con corposi provvedimenti adottati, per questo fine settimana si annunciavano grande attenzione e controli serrati, ma ieri sera nel centro cittadino di Milazzo, si sono riversate centinaia e centinaia di giovani, che hanno invaso l’asse della movida della fascia tirrenica, tra il lungomare Garibaldi e piazza Caio Duilio, passando da via Medici, dove i parecchi locali aperti hanno registrato un grande successo di pubblico, proveniente da tutto l’hinterland.

Il problema è sempre lo stesso: i locali possono prendere tutte le precauzioni del caso, ma quando nella via ci sono flussi incontrollati di persone è praticamente impossibile garantire il distanziamento e il rispetto delle linee guida imposte.

Ieri poi non è stato così, rispetto ai maxi controlli di sabato scorso, e tra le vie affollate nessuno, a parte qualche controllo nei locali da parte dei vigili urbani all’ora dell’aperitivo o durante le fasi della cena, è intervenuto a far rispettare alla folla le distanze previste dal DPCM, nel dopocena e fino alle 3.30 del mattino.

Quasi impossibile passare dai luoghi della movida, alla faccia del distanziamento sociale, ed il gran pienone anche di autoveicoli, che hanno utilizzato tutti i parcheggi (e anche di più…) a disposizione. Insomma, nelle prove generali di adattamento al nuovo corso, Milazzo è già pronta, e l’ultimo sabato della cruciale fase 2 è immortalata nelle immagini che si rincorrono sui social, facendo gridare allo scandalo! Evidentemente la pandemia è stata solo una dolorosa parentesi, che ha prodotto migliaia di vittime ma anche notevoli danni all’economia. A chi diceva che da quella quarantena saremmo usciti diversamente, vorremmo suggerire di riflettere: i giovani sono gli stessi, per loro stare chiusi in casa è stata una parentesi, una costrizione, una forzatura.

Non ci ergiamo a moralisti, nè ce la sentiamo di condannare comportamenti che sono espressione della ritrovata libertà, di un entusiasmo per lunghi giorni represso. Una conquista, in tutti i sensi, che non deve far pensare a conseguenze disastrose o catastrofiche, come molti, novelle Cassandra, vorrebbero far credere, suggerendo di adeguarsi e di modificare i nostri comportamenti. Lo faranno quelli di una certa età, gli anziani, ma non certo i giovani, che sono richiamati da quel frenetico tam tam che si chiama aggregazione, divertimento, passatempo, spirito di libertà. E chi non lo condivide, se ne deve fare una ragione, magari stando a casa ed evitando anche di commentare foto e persone: d’altronde, come diciamo noi da queste parti, cu non voli pulici, non si cucca ca iatta! 

Se poi lo stesso governo apre porte e spalanca finestre, consentendo la libera circolazione in tutta la penisola, senza preoccuparsi (ma solo perchè lo hanno detto i superesperti che suggeriscono ai nlostri governanti come andare a sbattere) di verificare lo stato di salute di chi ci viene a far visita, persino da quei paesi europei o extraeuropei che ci trattano come appestati, cosa vuoi che sia una serata di sana baldoria, come si era sempre fatto? Può un giorno in più o in meno condizionare la diffusione del virus? Che lo spieghino i nostri legislatori a chi non vedeva l’ora di uscire. Adesso, per cercare di recuperare le corna dopo aver perso i buoi, si vorrebbero affidare a 60 mila assistenti del buon senso le sorti di milioni di giovani che in fin dei conti tornana o fare quel che hanno sempre fatto.

Il Ministro Boccia (tura) e i suoi colleghi sono sempre in tempo per chiamare i nipotini di Paperino, QUI, QUO, QUA, assieme alle Giovani Marmotte, per le buone azioni quotidiane!

 
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