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Milazzo, ecco i nomi degli amministratori comunali dal 1960.

Così come anticipato, ecco i nomi dei vari consiglieri comunali, tratti dal libro IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILAZZO, DA DOPOGUERRA AL 1993, di Luigi Celebre e Giovanni Petrungaro, edizioni Associazione Provinciale Statistici della provincia di Messina, con il patrocinio della CELGAS di Milazzo. Copie del libro sono disponibili e potete benissimo farne richiesta alla redazione del giornale. Precisiamo che partiamo del 1960, ma se volete possiamo citare anche i consigli dell’immediato dopoguerra, assieme alle Giunte municipali, alle commissioni e a tutto quel che accadde in quegli anni. Non sappiamo come venissero smaltiti i rifiuti durante il ventennio fascista, e durante gli anni della prima guerra Mondiale, ma se ci date un po’ di tempo, ci informeremo e sapremo essere più chiari:

1960 – Tindaro La Rosa, Emanuele Tuccari, Giuseppe Puglisi, Stefano Russo, Francesco Ullo, Giuseppe Sottile; Santi Recupero, Francesco Andaloro, Giuseppe Greco; Vincenzo Mondo, Pietro Pitrone; Nicola Fulci; Italo Magistri, G.B. Impallomeni; Giuseppe Fogliani, Francesco Formica, Antonino Chillemi, Giuseppe Nania, Stefano Cartesio, Antonino Fiorello, Francesco Cento, Francesco Picciolo, Giovanni La Macchia; Ignazio Faranda, Francesco Bonaccorsi, Salvatore Milioti, Giuseppe Salvo, Francesco Tricamo, Rocco Oliva, Giuseppe Pellegrino, Tommaso Di Bella, Santo Cannistrà.

Elezioni del 22/23 novembre 1964:

Stefano Cartesio, Stefano Doddo, Salvatore Milioti, Giuseppe D’Amico, Giuseppe Ruvolo, Francesco Catanzaro, Giuseppe Nania, Francesco Nicosia, Antonino Bassarelli, Giuseppe Pellegrino, Antonino Fiorello, Natale Puglisi, Emanuele Tuccari, Vincenzo Mondo, Giuseppe Puglisi, Stefano Russo, Giuseppe Sottile, Francesco Formica, Andrea Greco, Giuseppe Calì, Francesco Andaloro, Sergio Marullo, Santi Cannistrà, Francesco Bonaccorsi, Giuseppe Codraro, Fortunato Picciolo, Antonino Nastasi, Italo Magistri, Antonino Morabito, Stefano Composto, Tindaro La Rosa, Nicola Fulci.

Elezioni del 7 giugno 1970:

Salvatore Natoli, Giovanni Sottile, Luigi Celebre, Calogero Prizzi, Francesco Trio, Andrea Greco, Vincenzo Franchina, Antonino Cisca, Italo Magistri, Antonino Morabito, Stefano Cartesio, Stefano Doddo, Francesco Catanzaro, Antonino Fiorello, Lorenzo Bucca (Francesco Paolo Catanzaro), Antonino Finocchiaro, Francesco Formica, Salvatore Milioti, Francesco Cento, Antonio Capritti, Bonaventura Caravello, Francesco Del Bono, Salvatore La Macchia, Tindaro La Rosa, Stefano Russo, Antonino Cuzzupè, Giovanni Maio, Sergio Marullo, Francesco Bonaccorsi, Antonino Nastasi (Gaetano Ossian), Giuseppe Codraro (Nicola Fulci), Vincenzo Mondo (Pietro Pitrone, Francesco Ruggeri).

Elezioni del 15 giugno 1975:

Tindaro La Rosa, Salvatore Giglio, Giovanni Crisafulli, Santa Isgrò, Gaspare Picciolo; Franco Trio, Andrea Greco, Lillina Maugeri Recupero, Gioacchino Piraino, Mariano Salamone; Antonino Pellegrino, Giuseppe Privitera; Pietro Pitrone, Vincenzo Mondo, Filippo Muscianisi; Nicola Fulci, Antonino Morabito, Guglielmo Nastasi; Stefano Cartesio, Bonaventura Caravello, Francesco Catanzaro, Stefano Doddo, Pasqualino Garro, Francesco Isgrò, Antonino La Malfa, Franco Lampone, Domenico Mastroieni Italiano, Matteo Milioti, Giuseppe Ruvolo, Orazio Silvestro, Antonino Torre, Francesco Trio (DC).

Elezioni dell’8 giugno 1980:

Tindaro La Rosa, Carmela Manna, Francesco Andaloro, Gaspare Picciolo; Vincenzo Mondo, Benedetto Genovesi, Francesco Chillè; Giuseppe Andaloro; Stefano Cartesio, Andrea Greco, Stefano Doddo, Francesco De Pasquale, Giacomo La Spada, Francesco Isgrò, Giuseppe Codraro, Paolo Liotta, Giuseppe Foti, Matteo Milioti, Bonaventura Caravello, Pietro Foti, Paolo Oliva, Giuseppe Miroddi, Cesare Fogliani, Giuseppe Privitera, Salvatore Nastasi, Antonino La Malfa, Luigi Celebre, Francesco Trio, Gioacchino Piraino, Antonino Morabito, Guglielmo Nastasi.

Elezioni del 12 maggio 1985:

Angela Bottari, Tindaro La Rosa, Carmela Manna, Francesco Andaloro; Giuseppe Andaloro, Carmelo Torre, Stefano Spinola; Andrea Greco, Paolo Oliva, Cesare Fogliani, Salvatore Nastasi, Giuseppe Codraro, Maurizio Isgrò, Giuseppe Privitera, Vincenzo Spoto, Pietro Petrella; Gioacchino Piraino, Francesco Trimboli, Vincenzo Mondo, Gaetano Marano; Giovanni Muscianisi; Stefano Cartesio, Stefano Doddo, Francesco De Pasquale, Pietro Genovesi, Giacomo La Spada, Vincenzo Russo, Francesco Trio, Stefano Muscianisi, Antonino Cambria, Paolo Liotta, Antonino Sottile, Giuseppe Miroddi, Antonino Cusumano; Santo Catalano; Antonio Trimboli, Stefania Scolaro, Rocco Oliva, Natale Napoli, Angelo Laquidara.

 Elezioni del 6 maggio 1990:

Filippo Santamaria, Francesco Italiano, Francesco Andaloro; Francesco Trio, Pasquale Morabito, Giuseppe Codraro, Giuseppe Foti, Francesco Merrina, Nunzio Sicilia Alfino, Francesco Antonio Gitto, Stefania Scolaro, Antonio Nastasi, Franca Cigala; Francesco Trimboli; Stefano Cartesio, Stefano Doddo, Francesco De Pasquale, Antonino Sottile, Antonio Trimboli, Antonino Cusumano, Pietro Petrella, Giuseppe Privitera, Antonino Cambria, Vincenzo Russo, Pietro Genovesi, Salvatore Nastasi, Antonino Torre, Letteria Formica, Franbcesco Trio, Rocco Oliva, Giuseppe Miroddi, Rita Catalano, Vincenzo Spoto, Antonino Piraino, Bartolo Capone, Andrea Greco; Giovanni Filippo Muscianisi; Carmelo Torre, Stefano Spinola, Antonio De Luca.

Ci fermiamo qui: le successive elezioni si tennero nel 1993, con l’elezione diretta a Sindaco del prof. Filippo Russo. Ma questa è storia della Seconda Repubblica. Il problema RIFIUTI era sempre all’ordine del giorno, ma Milazzo non aveva una discarica, così come negli anni precedenti, ed ancora oggi i risultati li conosciamo. Diciamo che non l’ha mai avuta. Punto!

Oggi NON C’E’ BISOGNO DI RIFUGIARSI DIETRO GIUSTIFICAZIONI ASSOLUTORIE E CITARE ARTICOLI DI LEGGE PER QUELLO AVVENUTO IN ANNI ORMAI LONTANI! SE TUTTI SAPEVANO, E NESSUNO PARLAVA, PROBABILMENTE IN QUEGLI ANNI FUNZIONAVA COSI’, NON SOLO A MILAZZO MA IN TUTTI I COMUNI, e nessuno si scandalizzava.

Negli anni 70, e per l’esattezza nel 1975, ne ha parlato solo un giornale, LA VOCE DI MILAZZO, da sempre attento a denunciare fatti e misfatti, ma come tante altre cose che accadevano nella Prima Repubblica, nessuno prendeva iniziative o correva ai ripari. Non era la voce del padrone, ma solo di una parte della cittadinanza attenta a chiedersi e a cercare fin da quegli anni soluzioni che anticipavano un interesse per l’ambiente.

Ma perchè nessuno dava ascolto? Chi distoglieva l’opinione pubblica da fatti gravi che il giornale denunciava? C’era un legame fatto di complicità o solo la necessità di non dare credito a “dicerie” che avrebbero potuto stravolgere un governo della cosa pubblica fatto di clientelismo, coperture, complicità, e mettere a rischio le poltrone? 

Oggi  si cercano i nomi degli amministratori. Eccoli, ma per fare cosa? Per conoscere i motivi che portarono, per decenni, autocarri e ruspe a scavare e ricoprire, dopo avere interrato tonnellate e tonnellate di spazzatura? E ammesso che si riesca a sapere qualcosa, dai pochi ancora in vita, non necessariamente amministratori del tempo in cui iniziò la pratica dell’interramento a ponente, memorie storiche delle decisioni prese nel palazzo, ai quali, è giusto premetterlo, non va addebitata alcuna colpa, sapete cosa vi diranno? Che tutto rientrava nella normalità, che Milazzo non aveva una discarica, che non c’erano normative che imponessero lo smaltimento in discariche autorizzate e inesistenti, che il “fiume” era il luogo ideale, al confine fra due comuni, che i residenti poco o nulla potevano fare, e non era consigliabile opporsi… Insomma… una gestione particolare e personale della cosa pubblica. Così è, se ti piace, parafrasando Shakespeare… al punto che qualcuno più attento alle tematiche ambientali suggeriva, allora era possibile, l’unione dei comuni in un consorzio per la costruzione di un inceneritore. Fin quando si rese necessario ricorrere a ditte specializzate, ma solo perchè avevano mezzi per il trasporto e l’interramento, ed affidare a costoro l’incarico… e allora ci si dimenticò della discarica di ponente, senza che a nessuno venisse in mente di proteggerla con tonnellate e tonnellate di macigni, per centinaia di metri, impedendo al mare di riportare alla luce una necropoli… pardon, la spazzatura degli anni del benessere. Proprio quella che pensavamo andasse tutelata…   

 

 

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