Mi è arrivato, oggi, l’avviso di pagamento TARI 2024, con importo maggiorato (E. 377,00 – rata unica) rispetto a quello dell’anno 2023 (E. 339,00 – rata unica), aumento attribuibile, presumibilmente, nonostante “il decollo” della raccolta differenziata avrebbe dovuto garantire – si diceva – una inversione di tendenza, a quanto viene riportato in allegato alla voce “componenti perequative”: “In ottemperanza all’art. 23 della Delibera ARERA n° 386/2023, sono presenti nell’avviso relativo al saldo TARI 2024, le componenti perequative per la copertura dei costi relativi alla raccolta dei rifiuti pescati in mare e delle agevolazioni riconosciute per eventi calamitosi”.
Senza entrare nel dettaglio delle condizioni economiche applicate all’utenza che sicuramente ubbidiscono a una logica di natura prettamente tecnica, devo rilevare che a questo punto s’impone, considerate le cospicue somme richieste ai cittadini, una risposta politica ben ponderata ed equilibrata, che tenga conto, da un lato, dell’effettivo livello di sopportazione del tributo da parte di quanti, in città, si trovano in difficoltà economiche (famiglie indigenti sempre più numerose in Italia!) e, dall’altro, del modo di affrontare in modo equo e risolutivo il problema delle sacche di evasione, per evitare che a pagare siano i soliti… noti (eufemismo!).
E quale migliore palestra di dibattito della prossima campagna elettorale? Urge un piano propositivo a misura delle tasche del… cittadino. Niente libro dei sogni, ma risposte quanto più concrete possibili. Qui si parrà la vostra nobilitate. (f.r.)
COMMENTO. Ci è sembrato giusto condividere la riflessione fatta dal prof. Filippo Russo. E condividiamo anche il fatto che sempre più famiglie si trovano in condizioni di precarietà, e andremmo lontano se devessimo analizzare in effetti quante sono quelle che hanno realmente bisogno di sostegno. A conti fatti, fra smartphone, pay tv, auto di grossa cilindrata in circolazione, bottiglie di vino e apericene, concerti e spettacoli, viaggi e vacanze, fumo negli occhi queste famiglie stanno veramente così male? O sta male chi vive di un solo stipendio o una misera pensione e rinuncia ai divertimenti? Il comune ne prenda atto…
Commenti
È giusto chiedersi che fine fanno i benefici promessi della raccolta differenziata se le tariffe continuano a salire. Forse è tempo di maggiore trasparenza e di premiare davvero i cittadini virtuosi. Che ne pensate? 😉