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MILAZZO: NICOLE, LA SEDICENNE CHE HA ACCUDITO IL TURISTA AGGREDITO ALLA STAZIONE

Di SALVINO CAVALLARO

L’ho intervistata ieri, dopo avere avuto il consenso scritto da parte dei suoi genitori. Nicole ha solo sedici anni, ma da come si esprime in maniera corretta nella narrazione dei fatti avvenuti che l’hanno vista partecipe in prima persona di un grande gesto di umanità, ebbene, Nicole sembra più matura della sua età.

Tutti sanno ormai che Nicole è nata e abita a Milazzo, frequenta regolarmente la scuola con ottimi risultati e, soprattutto, è dotata di tanta sensibilità d’animo. È di poche parole, misurata come chi vuole cercare di nascondere un pò della sua timidezza, ma ti guarda e ti ascolta quasi a volerti studiare e capire bene che persona sei.

“In genere non ho paura delle persone, non diffido subito di tutti, perché guardo gli occhi e da lì mi accorgo se è una persona buona o no. Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Tutto ti aspetti da una ragazza di 16 anni, piuttosto che sentimenti così profondi, capaci di farti riflettere, possano entrare nell’anima di chi ascolta.

Spesso si pensa che parlare e scrivere del “bene” in quanto tale, si caschi nell’inevitabile retorica, tuttavia, pensiamo che noi che facciamo informazione e siamo mediatori di comunicazione, non possiamo non riportare notizie come quella che ha visto Nicole alle prese di un fatto di grande generosità, soprattutto alla luce della sua giovane età. Solo così si può cercare di cambiare quella cultura della curiosità – forse anche morbosa – in cui il “male” crea attenzione, mentre il “bene” non fa notizia.

E invece Nicole, con il suo gesto di occuparsi di un turista svedese che era stato derubato, picchiato e malmenato da due balordi, ha saputo fare rumore per la grande capacità di dedicarsi a lui per il suo recupero fisico e psicologico, dopo essere stato dimesso dall’ospedale di Milazzo.

A lei si sono aggiunti i suoi genitori, i quali hanno ospitato il turista svedese per qualche giorno e poi gli hanno pagato il biglietto aereo per il suo ritorno a casa. Una nota di merito in tutta questa storia da libro “cuore”, va data anche ai proprietari del bar che c’è davanti l’ospedale di Milazzo, per avere dato le prime cure al malcapitato e poi si sono occupati di andare dai carabinieri per provvedere alla regolare denuncia.

Insomma, una storia da raccontare e dare risalto proprio alla luce di un mondo in cui ci ha abituati all’odio, alla violenza, alle guerre, ai femminicidi, mentre ci porta alla deriva dei buoni sentimenti perduti.

La storia di Nicole fa rumore. Deve fare rumore, perché ci insegna l’amore dimostrato con i fatti, mentre ci fa riflettere di non girare mai il nostro sguardo dall’altra parte in forma di disinteresse, ma agire attraverso la nostra coscienza e sensibilità.

Grazie, Nicole!

Salvino Cavallaro

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