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Milazzo, sorpresa al Cimitero!

RISPOSTA ALLA LETTERA INVIATA AL NOSTRO GIORNALE, nella quale un lettore si lamentava per il divieto di frequentare Villa Nastasi e il parco Giochi di Ciantro, ma aggiungeva: “… così come non so cosa ci aspetta al cimitero, la cui apertura è stata fissata per domani!“. Bene, la risposta la voglio dare io, visto che ieri non ho voluto aggiungere nulla, e voi che ci seguite sapete anche che siamo soliti dare una “risposta immediata”. Ci siamo andati al Cimitero, proprio oggi, giornata di riapertura, sulla tarda mattinata, e abbiamo notato due cose che ci hanno sorpreso: non tanto le due porte aperte, il cancello principale e quello piccolo adiacente alla stanza del custode, uno per l’entrata, l’altro per l’uscita. Ho provato ad entrare da quello centrale, ma l’attento Visalli mi ha richiamato all’osservanza. “Non hai visto dov’è l’entrata?“, ricevendo una risposta delle mie: “Quindi io da quello centrale dovrò entrare solo da morto?“, suscitando l’ilarità dei presenti, che ordinatamente, con guanti e mascherine, portavano fiori ai congiunti o avevano finito la loro visita.

Due cose, dicevo: la prima la penuria di fiori sui banchi di vendita dei fioristi del piazzale. Buon segno, mi sono detto! Nei milazzesi c’era la voglia di venire a portare un fiore ai loro cari, e sono certo che nei giorni che seguiranno aumenteranno le visite ai defunti, senza bisogno di attendere la ricorrenza dei 1° novembre!

La seconda cosa che mi ha sopreso, e voglio rispondere al lettore che temeva una situazione degradante all’interno del cimitero – così come ripostato sopra – è stata la pulizia dei vialetti, delle aiuole, attorno alle tombe ed alle cappelle. Un lavoro veramente esemplare, voglio congratularmi con chi ha impartito le necessarie disposizioni, puntualmente osservate, dimostrando amore e cura per la città.

Certo, direte voi, hanno avuto due mesi di tempo! Rispondo che hanno avuto tutto il tempo che ci vuole, e che senza personale effettuare determinati lavori è problematico! In ogni caso, sono contento di aver potuto rispondere, sempre tramite il giornale, a chi ieri si è lamentato con la sua lettera, dimostrandogli che aveva ipotizzato male e ha avuto torto.

In una cosa forse ho sbagliato: non ho scattato alcuna foto per dimostrare che la mia non è una difesa d’ufficio nei confronti dell’amministrazione o del sindaco o dell’assessore.

Ma forse ho fatto bene. E sapete perchè? Avrei evidenziato decine, centinaia di tombe i cui portafiori erano vuoti, o con fiori di plastica bruciati dal sole. E non mi sono spinto a visitare le cappelle!

Certamente le foto avrebbero costituito un punto di partenza per un confronto, da qui a qualche settimana: per vedere se i portafiori sarebbero stati riempiti di fiori freschi, segno di una presenza di qualche congiunto dopo due mesi di chiusura; o attendere solo, come detto prima, le ricorrenze dei defunti per ricordarsi di chi non c’è più, ma che si continua ad amare e pregare anche da casa, così come da casa ci stiamo abituando a partecipare alla Santa Messa.

E’ vero che il rispetto si porta in vita… ma ci sono dei legami che non vanno recisi fra chi ci ha preceduto ed è andato via per sempre… lasciare quaggiù una tomba senza un fiore è una scelta che non condivido. Ho la mia età, e probabilmente la penso all’antica!

Se poi tutti i fiori delle ghirlande o delle corone, che spesso vengono buttati tra i rifiuti, fossero utilizzati per metterli nei vasi di tante tombe di defunti che non hanno più nessuno che va a trovarli… Ma questo è un altro discorso! 

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