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MILAZZO, VIA TONNARA. Ecco come accogliamo i turisti!

MARCIAPIEDI che non fanno transitare i pedoni, SEGNALETICA mai più ripristinata, NESSUN CONTROLLO. E questa strada sarebbe il biglietto da visita per chi arriva a Milazzo? 

a cura della REDAZIONE 

abitigiallo-2Il biglietto da visita di ogni città non è il centro storico, ma la strada che si percorre per raggiungerla! A Milazzo la strada di accesso, per chi proviene dalla SS 113 o anche dall’asse viario, e guadagna l’uscita PORTO, procedendo su viale Gramsci, è via Tonnara… Questa è diventata nel secondo tratto, ossia quella che arriva fino al rifornimento AGIP, via Tindaro La Rosa. Presenta situazioni di desolante abbandono e trascuratezza che durano da oltre venti anni: proprio nel 1994 fu realizzata la prima segnaletica orizzontale, grazie alla quale furono tracciate, con anticipo su ciò che sarebbe nato in seguito, le delimitazioni di parcheggio, assieme ad una serie di attraversamenti pedonali e bande longitudinali sulla carreggiata per invitare a rallentare la velocità. Che, dopo il restringimento della sede stradale grazie agli spazi per i parcheggi, doveva necessariamente essere ridotta. Fu proprio la velocità la causa di tanti incidenti da quando l’arteria era stata realizzata come accesso a Milazzo, in un solo senso di marcia (ricordiamo che fino alla fine degli anni 80 l’accesso avveniva da Via Acqueviole, percorsa in entrambi i sensi di marcia). Purtroppo i mancati controlli (non c’entrano nulla i vigili urbani) hanno privato la strada delle delimitazioni di parcheggio. Sembra strano, vero? Pochi lo ricordano, ma successe che alla prima occasione, perché di queste occasioni ne capitavano tante (una volta), sulla via Tonnara furono effettuati dei lavori (per la posa di cavi interrati). Al termine dei quali, secondo quanto sottoscritto fra la ditta esecutrice e il Comune, la situazione avrebbe dovuto essere ripristinata. La strada è  stata riasfaltata, ma non la segnaletica orizzontale! Potremmo individuare la ditta esecutrice, ma dopo quasi venti anni cosa vai a chiedere? Magari ha dichiarato fallimento! Certo, direte voi: il comune potrebbe rifarsi su chi ha omesso i controlli ed ha disposto il pagamento. Potrebbe essere un’idea, se si riesce a scoprire il responsabile! Fatto sta che la segnaletica è definitivamente scomparsa, e nemmeno negli anni successivi è stata ripristinata. Anzi no: ne abbiamo parlato anche su TERMINAL, ospitando una lettera di un amico. Ne è stata realizzata una, privata, di canalizzazione per le auto dirette alle biglietterie. Con il restringimento improvviso della sede stradale! Ricordiamo che gli esecutori dei lavori avevano sapientemente realizzato la linea di arresto (lo stop, per chi non ha dimestichezza con i termini tecnici) in mezzo alla carreggiata, proprio alle spalle del rifornimento AGIP, ma la lettera giunta in redazione e da noi pubblicata ha contribuito a far rettificare l’enorme corbelleria ( osi trattava di un abuso?)! Comunque la via Tonnara (e la Tindaro La Rosa) continua a offrire madornali errori di progettazione e di costruzione: sul lato est, ossia a destra seguendo il senso di marcia, esiste un marciapiede, al fianco del quale è stato realizzato un muretto in cemento. Dal lato interno del muretto, una lunga aiuola ospita delle piante di oleandri, che invadono, durante il periodo di fioritura, il marciapiede stesso, precludendo il transito ai pedoni. Transito che è precluso anche dai pali della pubblica illuminazione, che restringono il marciapiede stesso rendendo impossibile qualsiasi passaggio, specie a chi è costretto a servirsi di una sedia a rotelle (meraviglia in questo caso il silenzio delle associazioni che difendono i portatori di handicap!). Consapevoli che con questa situazione i pedoni non possono utilizzare il marciapiede, ne fanno uso ed abuso le auto in sosta anche in senso inverso di marcia (molte sono dei concessionari) offrendo un’immagine non certo gratificante di una città nella quale il primo impatto del turista proveniente dalla SS 113 è stata la presenza delle industrie, la seconda di un albergo chiuso da anni, quindi di uno spiazzale intitolato ad un martire della battaglia di Milazzo sotto il cui cartello ne campeggiano altri che indicano servizi offerti da privati! E non è il solo cartello, a Milazzo, a dare ospitalità ad altri, abusivi ma regolarmente mai rimossi! Non è finita: quel contenitore di vestiti dismessi, colore giallo, autorizzato non sappiamo da chi, cosa ci fa sul marciapiede? Un ostacolo per i pedoni (che non passano), o una soluzione alternativa agli spazi da non occupare sulla strada, sulla quale devono sostare le auto? Poiché una situazione analoga esiste ed è ben tollerata anche in via XX Luglio, proprio dopo il negozio dell’amico Ninetto Ragusi (il marciapiede ospita i bidoni della spazzatura) non sappiamo cosa pensare. Forse siamo noi a vedere le cose sotto un’altra ottica; forse siamo noi a dare peso anche alle proteste dei cittadini, che hanno come valvola di sfogo Facebook, liberi di scrivere senza alcun freno o controllo, e sparando a zero su tutti e su tutto; forse siamo noi e quelli che la pensano come noi che non riusciamo a capire che si tratta di abitudini consolidate, legalizzate e che non recano alcun fastidio a nessuno. Solo a chi è rimasto indietro, mentre il mondo corre, e gli anni passano, e tutto deve cambiare perché, proprio qui in Sicilia, deve rimanere tutto allo stesso modo! Immagini pittoresche di Milazzo, offerte agli stessi milazzesi e ai turisti, in una strada, percorsa per giungere nel centro, o semplicemente nel porto per imbarcarsi, dove si incontrano anche decine di ragazzi in motorino, che offrono agli ignari automobilisti un parcheggio. Se sia coperto o scoperto poco importa: è anche questo un modo di vivere, e non ci possiamo meravigliare. Non dimentichiamo i piccoli sciuscià alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e nemmeno l’arte di arrangiarsi, tipica del nostro Sud. Lavori meritori, purchè non vadano a rubare, direbbe qualcuno. E meno male che non abbiamo le tangenziali, in questa nostra Milazzo: sarebbero costellate di donnine di facili costumi, che non potrebbero dar fuoco agli pneumatici per riscaldarsi. Non per la temperatura estiva della nostra città, quanto piuttosto perché qualche ambientalista incolperebbe la Raffineria per il fumo nero prodotto. E quindi si accontentano di ricevere a domicilio per massaggi rilassanti, finalizzati a migliorare le condizioni fisiche e psichiche di chi ricorre alle loro arti. Se poi chiedono “70 euro per bocca e f.” (così come riportato sui verbali trascritti da chi ha intercettato le telefonate e pubblicate, mesi or sono, su Gazzetta del Sud), non scandalizziamoci: non dimentichiamo milioni di Italiani, per 80 euro, hanno dato a Renzi qualcos’altro! A parte questo inciso, ricordiamo che la Via Tonnara è la strada di accesso a Milazzo: come ricordiamo che certe cose non le vediamo solo noi o i nostri lettori, che sollecitano rapidi e drastici interventi, ma anche chi, durante i pattugliamenti del territorio, si è ormai assuefatto e magari sorvola! In fin dei conti, e abbiamo letto una discussione su Fb, i cittadini hanno come riferimento i Vigili Urbani; che, nonostante le segnalazioni all’ufficio competente, per intervenire, provvedere a rimuovere o a ripristinare, sono ritenuti da tutti i responsabili di qualsiasi azione illecita compiuta… Ormai, dopo tanti anni, loro ci passano sopra. Lo fanno tutti: anche tanti milazzesi, che passano sopra la cacca che i cani fanno sui marciapiedi! Anche quella è un’abitudine!

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