Un’amara constatazione. I cittadini, in questi anni, hanno criticato aspramente ogni Amministrazione, qualunque sia stato il suo colore. E non hanno esitato a cambiare casacca, decretando la bocciatura di una compagine a favore di un’altra che, a sua volta è stata sonoramente bocciata dalla successiva. Un copione che conosciamo a memoria, dal dopo Cartesio in poi: e se prima era in Consiglio Comunale (dopo accordi fra i partiti e le coalizioni) che si stabiliva l’elezione di un Sindaco, la nuova legge, con il trasferimento dei poteri ai cittadini, ha dato a questi la responsabilità di nominare il loro più alto rappresentante. Sul quale, è bene farlo presente, negli ultimi trent’anni si sono sempre scaricate le insoddisfazioni degli stessi elettori, che non hanno confermato il Sindaco precedentemente eletto, ma espressa la volontà di non rieleggerlo. Una bocciatura programmata, e l’elezione dell’avversario che avrebbe (secondo loro) dovuto risolvere i problemi (sistematicamente irrisolti…); salvo poi bocciarlo alle elezioni successive, ritenendolo il responsabile di ciò che per cinque anni non aveva funzionato! Dopo la giunta del prof. Filippo Russo, ritenuta progressista e costretta alle dimissioni, i cittadini hanno eletto e successivamente ricusato i vari Carmelo Pino, Nino Nastasi, Lorenzo Italiano, quindi ancora Carmelo Pino e Giovanni Formica.
Non tocca a noi fare un bilancio di quest’amministrazione che al momento non ha avversari credibili per sostituire Midili. Ma alla luce di ciò che vediamo, e soprattutto sentiamo, ci sembra di vivere in una città, Milazzo, nella quale moltissimi cittadini sono privi della mano destra. La mutilazione è avvenuta a seguito di un giuramento: “Mi dovrebbe cadere la mano se ho votato questo sindaco!”. Anche Pietro, 2000 anni fa, negò di conoscere un certo Gesù, ma il suo successivo pentimento gli è valso le chiavi del Paradiso!
E’ bene notare che la sorte che ha accomunato le Amministrazioni di questi trent’anni è stata sempre la stessa. E allora cosa c’è che non va? O meglio, cosa manca a supporto di un valente politico che si candida a reggere le sorti di una città nella quale ognuno pensa di fare i propri comodi? Probabilmente una scarsa collaborazione da parte di coloro che dovrebbero far procedere speditamente e senza intoppi la macchina burocratica. E se non è incapacità, come la possiamo definire? E chi mette in atto certi comportamenti che sembrerebbero premeditati per scatenare i cittadini contro Sindaco e classe politica? Ci sono per caso le cosiddette “quinte colonne”? Non osiamo pensarlo, ma in ogni caso non tocca a noi scovarle. Certo che chi osserva determinati lavori che da anni non vengono eseguiti (spazzare le strade, togliere le erbacce che infestano i marciapiedi, rifare gli stessi che presentano mattonelle divelte, oltre che essere sprofondati, piantare in piazza XXV Aprile degli alberi al posto di una siepe che necessita di una costosa manutenzione, fare una segnaletica adeguata sull’asse viario… ) al contrario di altri che vengono eseguiti in poco tempo a suon di milioni non saprebbe cosa pensare.
Anzi, ad una cosa: sono tutti gli stessi.
Però manca ancora un anno! Chi ha mostrato interesse per la crescita della cttà non può trascurare piccoli dettagli: che per la maggioranza sono veramente importanti e necessari. Ognuno dà l’interpretazione che ritiene più congeniale! Ma sempre contro chi, in quel momento, gestisce la cosa pubblica!
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