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MINACCIATO LO SPEAKER DEL COMIZIO DI CARMELO PINO!

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L’INCRESCIOSO EPISODIO VERIFICATOSI NEL POMERIGGIO DI GIOVEDI’ A SAN MARCO!

Due giovani, indispettiti dal passaggio dell’auto che transitava da San Marco e annunciava il comizio di sabato di Carmelo Pino, hanno fatto cenno all’autista di fermarsi. Questi, pensando che volessero qualche notizia più dettagliata, ha rallentato abbassando il finestrino. Uno dei due lo apostrofa violentemente: “Tu ci stai rompendo i c… Qui non devi passare più. Lo vuoi capire o no?“. Esterrefatto, l’autista ha ribadito, pacatamente, che il suo è un servizio, e che gli è stato richiesto di informare la cittadinanza con il consueto speakeraggio! Non ha fatto  in tempo a chiarire le ragioni del suo passaggio che il secondo giovane staccava dal tetto del veicolo l’altoparlante e lo buttava a terra. “Ma cosa stai facendo? Lo sai che se fai un danno lo devo pagare io?” replicava risentito l’autista. “Carmelo Pino non è più sindaco, la deve finire, te ne devi andare…“. Preoccupato per le conseguenze che una sua reazione avrebbe potuto avere, lo speaker informava telefonicamente i promotori del comizio di quanto gli stava accadendo. Sul posto, in pochi minuti, arrivavano alcuni componenti del comitato organizzatore, che trovavano ancora i due giovinastri pronti a difendere le loro ragioni, pronunciando frasi come “Qui non dovete passare più!” o “Carmelo Pino ha fatto il suo tempo” e stupidaggini simili, mentre nel frattempo era intervenuto un residente del posto per rimproverare gli autori del gesto di intolleranza, cercando invano di ricondurli alla ragione. Dopo uno scambio di battute, trovandosi al cospetto di persone più grandi che esponevano i principi su cui si basa la democrazia e la libertà, i giovani si allontanavano, senza tuttavia smettere di minacciare lo speaker qualora fosse ripassato sul posto. Che dire del gesto? Solo un episodio di intolleranza che non ha nulla di politico. L’insofferenza di chi è poco predisposto al dialogo e pronto a contestare e minacciare chi svolge il proprio lavoro dà una visione di una realtà che si basa sul rifiuto delle regole su cui si fondano dialogo e convivenza civile. Non riusciamo a giustificare il loro gesto, che avrebbe potuto sfociare in conseguenze molto ben più gravi e facilmente prevedibili solo se si fosse trattato di un atto di intolleranza politica estremistica! Una cosa è certa: gli animi, in ogni parte d’Italia, sono agitati dall’odio che affonda le sue radici nella disperazione, nella mancanza di un lavoro, nella differenza razziale e sociale, ma soprattutto nella mancanza di una cultura fatta di dialogo e di rispetto nei confronti degli avversari. Non potendo affibbiare loro delle etichette politiche, possiamo dire solo che hanno ostentato la loro baldanza aggredendo chi svolge il proprio onesto lavoro, per pochi euro! Ed essendosi verificato il fattaccio in una periferia di Milazzo, per l’appunto a San Marco, nella Piana, gradiremmo da parte delle istituzioni una maggiore attenzione nei confronti di zone a rischio. Non vogliamo sottovalutare, ma nemmeno ingigantire il gesto di due ragazzi subito emarginati e ricondotti alla ragione. Ma se fosse solo la punta di un iceberg, la sensazione di disagio, per colpa della trascuratezza della politica nei confronti delle aree periferiche? Proprio per questo abbiamo voluto riportare l’episodio: per invitare, chi leggerà la narrazione e il nostro commento, a correre ai ripari, prima che sia troppo tardi!

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