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PALESTRE, si preparano le riaperture

FINO AD ORA I TITOLARI DELLE STRUTTURE PRIVATE HANNO SOPPORTATO IN SILENZIO, MA NON OCCORRE DIMENTICARE CHE PER METTERE IN PIEDI UNA PALESTRA, CON ATTREZZATURE EFFICIENTI, VENGONO SPESE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI EURO.

App per contingentare gli ingressi, percorsi dedicati, sanificazioni. Questo e molto altro si vedrà nelle palestre di Messina, Milazzo, Barcellona ed altri centri, grandi o piccoli, della nostra provincia, ma anche dell’intera Sicilia, se si vuole accelerare la riapertura. Dalle lezioni sui social network dei milazzesi, si passa nei centri sportivi, nelle piscine quando riapriranno, magari anche più presto di quanto non si immagini. Si sta lavorando ad un protocollo per la ripresa delle attività, frutto di un’analisi – come scrive l’Ansa – delle decine di protocolli e proposte arrivate dalle realtà di circoli e palestre. Il tutto, trapela da ambienti del ministero, viene in questi giorni valutato in base alle linee guida dei medici per avere la validazione del Comitato tecnico scientifico. L’intenzione del ministro, Vincenzo Spadafora, è provare a fissare le linee guida entro il 18 maggio, anche se non è detto che questo obiettivo temporale sarà raggiunto, per consentire poi ai circoli di adeguare gli spazi, le strutture, i servizi e gli attrezzi a quello che sarà uno standard obbligatorio. Tutti, dai centri più piccoli alle mega palestre, dovranno essere posti in condizione di ragionare sulla fattibilità di una eventuale riapertura. Il protocollo prevede tutte le azioni da mettere in pratica prima dell’apertura, nel periodo di attività e dopo la chiusura serale. Tra quelle imprescindibili, la sanificazione, fondamentale, e la preparazione del personale alla nuova modalità di lavoro. Ogni struttura dovrà studiare la gestione degli ingressi, dei percorsi differenziati, la segnaletica, i modi per proteggersi, distanze e soprattutto il numero degli accessi, che a seconda della attività e degli spazi disponibili sarà diversa.

Obbligatorio sarà l’uso di disinfettanti ed eventuale quello di protezioni in plexiglass. C’è poi il grande problema degli spogliatoi e dei bagni, probabilmente il tema più delicato e complicato. Se in una piscina infatti l’azione del cloro riduce il pericolo dei virus, le docce e gli spogliatoi, con il loro ambiente umido, facilitano il suo veicolarsi. Un modo per venirne fuori sarebbe quello di fare a casa la doccia, ma rimangono altri problemi che rischiano di vanificare qualsiasi azione a tutela della salute di ogni iscritto o praticante, e ogni giorno che passa costituisce un danno economico per chi ha investito un capitale… 

 
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