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PAOLO CUTELLI, RICORDI DELLA GIOVINEZZA…

paolo cutelliINCREDULI PER L’ENNESIMO LUTTO CHE COLPISCE LA NOSTRA CITTA’, PIANGIAMO UN AMICO.

Ricordi di tanti anni fa, che riaffiorano improvvisamente, ma non erano mai stati cancellati dalla nostra memoria. I nostri diciotto anni, quelli che ognuno, da bambino, non vede l’ora di raggiungere; quelli che lasci alle spalle con rimpianto e nostalgia. Cose che hai fatto, che non vedevi l’ora di fare; cose che non farai più perchè, dopo quel traguardo, dopo quei fatidici 18 anni, si comincia a crescere e si comprende che tutto passa e non torna più… Anni spensierati, dai banchi di scuola ai primi innamoramenti; dalle ore di studio allo sport; dalle feste in casa alle prime scampagnate per vivere l’esuberanza e la benedetta incoscienza.

Paolo Cutelli, più piccolo di noi di qualche anno, è andato via per sempre prima di noi… Non a bordo di quel suo motorino sul quale lo vedevo sfrecciare ragazzino, ma portato in cielo da un vento impetuoso che lo ha strappato a Lucia e a Serena. Ma accolto con gioia, lassù, al suo arrivo, da papà Umberto e mamma Giovanna, che lo proteggeranno sempre, perchè era il più piccolo… E lo saluteranno festosi due angioletti che si sono stretti forte forte al loro papà… Emozioni che mi impediscono di scrivere quel che vorrei, di mettere in ordine le immagini che si susseguono e che tutti noi, tutti quelli che lo abbiamo conosciuto ed amato, stiamo rivivendo… Lo rivedo sfrecciare, sempre, a bordo di quel suo motore al quale montava e smontava, infinite volte, il carburatore per renderlo competitivo, in quel garage all’angolo fra via Manzoni e via Regis. Quel motore che spesso mi prestava per imparare anche io a scalare le marce azionando il pedale. Paolo, pronto a fermarsi e prendermi a bordo quando dovevamo fare un giro… per farci notare dalle ragazze che corteggiavamo, o che passava e ripassava sotto lo stesso balcone più volte con un altro dei tanti amici con i quali si riusciva a stare ore ed ore, all’infinito. Li rivedo tutti, quei ragazzi, amici di una vita e coetanei: suo cugino Tanino, Antonio Prizzi, Antonella, Grazietta, Pino, Sara, Carmelo D’Agostino, Enzo Conti, Attilio, Maria Donata, Totò Tricamo, Piero Maggio, Massimo Catanzaro, e poi Franco Ullo e Franco Sciotto, con i loro minibyke… Giovani, che volevamo sfidare il mondo, in quella città della fine degli anni 60 che offriva il lungomare o la spiaggia di ponente, la prima pizza al Capo o la Silvanetta, o il solito giro a piedi o in moto… Quella città che ameremo sempre, così come ameremo i suoi abitanti e i nostri amici… quelli che hanno riempito con il loro affetto, la loro amicizia, il loro amore, la nostra vita. Quelli che per un oscuro disegno vanno via per sempre, come è andato via Paolo. Ma rimangono, come Paolo, per sempre nei nostri cuori, nei nostri sogni, nei nostri ricordi… Ciao, Paolo! Ci rivedremo…  

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