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“PER UN PECCATORE SI PERDE UNA NAVE… BOICOTTIAMO I RISTORANTI.”

ANOMALA PROPOSTA AVANZATA  DA UN GRUPPO DI LETTORI. E SE LA MAGGIORANZA DEI CITTADINI E DEI TURISTI LA METTESSE IN PRATICA? ECCOLA…

Caro Direttore di Terminal, girare attorno all’argomento non lo riteniamo utile, così come riteniamo inutile piangersi il morto. Ormai, quel che è fatto, è fatto: da mesi sappiamo che a Milazzo, o da Milazzo, circola merce avariata: che si tratti di pesce, formaggi, carni, prosciutti, latticini o altro non ci è dato sapere. Dobbiamo fidarci di quel che è stato scritto, e commentare senza ottenere più di tanto il nostro disappunto. Ieri abbiamo toccato l’apice: pesce avariato sequestrato nei ristoranti e levata di scudi da parte dei consumatori che chiedono (ma a chi?) i nomi degli emuli di Lucrezia Borgia. Voi avete dedicato un articolo intero, chiedendo, prima ancora di dare la notizia, i nomi di questi avvelenatori, ma lasciando a costoro una scappatoia difensiva: la loro buona fede e l’inconsapevolezza di essere raggirati. Noi andiamo oltre, caro Direttore: con questa lettera ci rendiamo promotori di una iniziativa provocatoria, che se dovesse venire recepita da altri che la pensano come noi, e diffusa a macchia d’olio, causerebbe danni difficilmente quantificabili in un settore trainante per il turismo, e non solo locale.

BOICOTTARE RISTORANTI, TRATTORIE, PIZZERIE, TAVOLE CALDE, PUBBLICI ESERCIZI IN GENERE!

Per un peccatore si perde una nave, quindi che sia fatta chiarezza, più che altro per TUTELARE NOI CONSUMATORI, E LORO ESERCENTI E PERSONE ONESTE. La loro onestà deve essere pari alla nostra, che PRETENDIAMO di CONOSCERE i nomi dei loro colleghi responsabili, pronti ad accettare anche la loro buona fede. E se non dovessero conoscerli, fare fronte comune per TUTELARE LA LORO CATEGORIA, minacciata da una pessima pubblicità che troverà maggiore espressione nel periodo estivo. Noi ci auguriamo che lei voglia dare spazio a questa lettera, certi di rappresentare la maggior parte di coloro che si sentono minacciati nella salute da chi pensa di arricchirsi indebitamente. 

E le rappresentiamo che DA QUESTO MOMENTO BOICOTTEREMO I PUBBLICI ESERCIZI IN GENERE DELLA NOSTRA CITTA’.

La fiducia è venuta meno, per recuperarla servono mosse concrete. Grazie per la pubblicazione di questa nostra lettera. 

Commenti

1 Commento

  1. Trovo semplicistico l’approccio a questa situazione. Nessuno potrebbe giurare che i signori, che hanno fatto questa dichiarazione generalista, comprino il cibo dagli stessi fornitori, che magari son coinvolti in questo reato. Convinti, magari, di essere clienti privilegiati, perché comprano il cibo da anni, e mai poi mai, ipocritamente parlando, rischierebbero una cosa del genere. Direi che fare di tutta l’erba un fascio, sia il passo sbagliato. Non so se ci siano passi legali per accedere alle notizie o alle informazioni, ma seppellire di dubbi o illazioni, commercianti onesti per colpire i disonesti, lo catalogo come pressapochismo. Mettiamo un cartello all’ingresso della città, qui non dovete mangiare nei ristoranti, non comprare nei negozi di alimentari; così seppelliamo sotto un mare di sterco, quel poco di economia che si sbatte dalla mattina alla sera, per poter sopravvivere. Mi piacerebbe tanto vedere dentro il frigorifero di questi moralisti dell’ultimo chilometro, per capire dove fanno la spesa. Probabilmente fanno le corse al supermercato quando il prosciutto crudo, lo svendono in offerta a 70 centesimo all’etto, senza ragionare su quanto costi la qualità; il formaggio grana o parmigiano a 7 euro al kg…..senza cercare di capire come mai. Siamo all’ipocrisia dell’indignazione. La gente mangia merda dal lunedì al sabato e la domenica si scopre salutista moraleggiante. Siam fatti veramente male, ed il fatto che tali personaggi si raccolgano e riuniscono per additare una categoria, senza capire o cercare di farlo, è la cartina di tornasole di come ragionano. Milazzo è uno dei tanti paesi che ragiona così, almeno in questo non siamo né meglio né peggio di tanti altri; siamo nella casistica. Con buona pace di chi si sente migliore da additare il colpevole di turno solo perché appartenente ad una categoria

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