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PIPPO SALMERI, son già passati quattro anni.

Sono trascorsi quattro anni da quel 17 ottobre 2017 quando si è prematuramente spento, a soli 62 anni, il sorriso di Pippo Salmeri, per tutti “Paparedda”, così come era conosciuto grazie al simpatico soprannome con cui avevamo conosciuto anche il padre! Riportiamo il saluto scritto per lui dal nostro Melino Salmeri quattro anni fa: ” Difficile scrivere in questo triste momento, ma giuro che farò di tutto a farTi conoscere anche da chi non ha avuto l’onore di averti come amico-fratello-compagno. Ancora giovane, solo 62 anni Pippo Salmeri, il figlio di Gaetano, ex portuale ma meglio conosciuto come “il venditore della nocellina caudda caudda” e di Vincenzina Sciotto, ci ha lasciato. Negli ultimi anni mio cugino Pippo non si è fatto mancare niente; e non sto qui ad elencare i vari interventi chirurgici, le sedute per sconfiggere il male che lo aveva aggredito, i viaggi della speranza… e mentre scrivo, non riesco più a vedere la tastiera…

Ricordo quando, ancora fidanzato con la Tua Caterina, mia compagna di classe alle medie, sei venuto a casa di zia Maria a consegnare i risparmi dei primi stipendi alla Somic/Simoco. Avevi già capito che prima di sposarti dovevi comprare una casa, tutta Tua, per non pagare un affitto a vita e creare un “salvadanaio” in banca. Da milazzese autentico, ed il cognome tradisce le origini doc della tua appartenenza a questa città, eri parsimonioso, evitavi gli sprechi, e prima di qualsiasi cosa veniva la famiglia!

E con il cuore sconvolto dalla commozione e la mente che vaga lontano a frugare fra i ricordi… ecco che ti rivedo in una delle tante partite di calcio al campo dei “Parineddi”: un torneo aziendale, giocavi in porta ed eri pure bravino. Così come ti rivedo in cantiere, alla Sicem che ti ha visto come socio fondatore. Ricordo le lunghe chiacchierate, quando, con la tua bicicletta elettrica mi fermavi e cominciavi a chiedermi la situazione lavorativa del momento. Sempre disponibile, cugino-amico sorridente nonostante le tue disavventure! Cordiale, affettuoso e se sino ad oggi sei circondato da tutti i familiari, parenti e amici (che sono tantissimi) è perché te lo meriti. Ci accorgiamo, oggi che non ci sei più, che hai conquistato i nostri cuori. Un saluto, così come l’ ultima volta che ci siamo visti, una settimana fa, dopo un’ oretta di chiacchierata, ed una raccomandazione. Lassù, abbracciami gli amici e tutti quelli che se ne sono andati via per sempre. Ciao PIPPUZZU!”

La sua forza con cui ha affrontato la malattia è stata accresciuta da un’incrollabile fede cristiana, e Pippo si è chinato alla volontà di Dio che lo ha accolto nel suo Regno.

A distanza di quattro anni la sua famiglia rivive gli stessi momenti del trapasso del caro Pippo, che partendo ha lasciato una grande testimonianza di vita, ripetendo fino all’ultimo battito del suo nobile cuore che la Croce che portava, rappresentata dalla sofferenza fisica, era solo lo strumento terreno per accostarsi al mistero della morte con serenità e pace. Pippo Salmeri ha sostenuto una lotta impari contro il male che lo divorava, trovando conforto nei suoi cari e negli amici, indispensabile per affrontare la malattia: alla sua famiglia ha trasmesso in eredità il suo amore di marito, padre, nonno, fratello; agli amici, che hanno vissuto con lui i giorni della malattia sperando invano, ha lasciato la sua umanità e il grande cuore: doni dei quali essi faranno buon uso.

Attraverso questo nostro giornale la sua famiglia lo ricorda con immutato affetto a quanti lo conobbero e stimarono.

 
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