PIPPO STRAMANDINO, SONO PASSATI TRE ANNI

GIUSEPPE STRAMANDINO, Pippo, ormai sono tre anni…

Le telefonate, le appassionate discussioni politiche, gli scambi di opinioni, i confronti serrati, le comuni idee, le critiche alla squadra che non convince… non avevamo un orario stabilito per telefonare, e si parlava di tutto. Ricordi che ormai appartengono al passato.

Nelle ultime telefonate mi esternava i suoi problemi, e mi chiedeva consigli. Aveva seguito il mio percorso medico ed adesso era lui a lottare contro un nemico invisibile che non gli dava tregua, e che voleva vincere a tutti i costi.

Lui, irriducibile e caparbio, non accettava… Non poteva accettare, e credeva di essere il vincitore.

Mi chiedeva, gli rispondevo… Trovava il coraggio perché si convinceva che non bisognava dare l’ultima parola. Sapevo che bisognava dargli la carica per resistere, anche se giorno dopo giorno ero in grado di ipotizzare una diagnosi che non mi convinceva più; e lui aveva fatto trasparire che i problemi erano più gravi di quanto sembrassero..

Purtroppo nell’ultima telefonata avevo capito che la lotta era alla fine. Dopo due giorni Pippo si era spento… non gli era stato consentito di resistere.

Forse gli è stato promesso un mondo migliore, con la garanzia di proteggere da lassù i suoi cari: voglio credere che solo così si sia convinto di partire. Non può essere altrimenti. Conoscendolo, mai avrebbe accettato di lasciare la sua casa, la moglie, i figli, i suoi cari, gli amici. Chissà… forse un giorno mi spiegherà le motivazioni…

Ciao Pippo… In questi tre anni ci sei mancato.