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QUELLO SQUADRONE PERDE UN ALTRO PEZZO: NATO GITTO.

Pubblicammo, cinque anni fa, una foto di dipendenti comunali: non di tutti, ma solo di quelli che operavano nelle strade, a stretto contatto con la gente di ogni giorno, giardinieri, autisti, operatori ecologici, addetti alla disinfestazione…

Fu l’Assessore Enzo Russo a volere che quello squadrone fosse immortalato con la nuova divisa, e quei dipendenti erano orgogliosi di lavorare per il Comune ma soprattutto per la città. 

Cliccando sulla foto ed ingrandendola, li possiamo riconoscere. Ci accorgiamo con sommo rammarico che molti di loro non ci sono più: Giovanni ed Andrea Irato, Magazzù, Di Salvo, De Gaetano, Sciotto, Fleres, Peresi, Pippo Maisano, Formica, Quattrocchi…

Per chi ancora oggi riesce a ricordare quei tempi, può solo essere fiero di quella squadra; ma noterà che tanti altri ne mancano, di altri uffici, di altri settori, sempre orgogliosi dell’appartenenza a quella grande famiglia del Comune di Milazzo. Sopravvivono nei ricordi, incontrarli per strada è sempre una festa, e ripensare ai vecchi tempi è una carica di energia. Ma sapere che altri amici, colleghi di lavoro per lunghi anni non ci sono più, è un dolore, un dispiacere immenso.

Non ci sono in quella foto i cosiddetti fontanieri: a costoro toccava il compito di garantire l’erogazione dell’acqua potabile, di intervenire per riparare i tanti guasti della reta idrica, di ridurre al minimo i tempi per gli interventi, sempre accompagnati da scavi stradali, da sostituzioni di tubazioni, da realizzazione di allacci.

Uno di quelli era NATO GITTO, una memoria storica del comune: spesso anticipava i geometri che coordinavano i lavori, perchè lui faceva a meno delle planimetrie, e ricordava i percorsi delle reti idriche sotterranee, gli stacchi delle linee allacciate alle tubazioni dei palazzi, addirittura le profondità alle quali gli stessi tubi erano stati interrati. In pensione da parecchi anni, come altri di quella vecchia generazione, Nato da sei anni viveva senza la moglie, scomparsa nel 2015; e da qualche tempo era stato colpito da un male tremendo, che non gli dava tregua. Era stato operato due volte, per essere sicuro di averla vinta. Ma una TAC di controllo ha evidenziato la presenza di metastasi, segno che il male era ancora più aggressivo di quanto lo stesso Nato e i familiari sperassero. Grazie alla forte fibra, Nato ha resistito ancora un paio di mesi, ma poi ha dovuto cedere, rassegnato, chiudendo gli occhi per sempre. Ha lasciato i figli, i nipoti, tantissimi amici; ed un grande rimpianto fra coloro che lo conoscevano e gli volevano bene, per la sua umiltà, la serietà con cui svolgeva il suo lavoro, l’amicizia disinteressata, e soprattutto quel rispetto tipico di un’altra generazione e di altri tempi. 

Altri tempi… già! Come quegli amici della foto, quegli uomini con la divisa nuova, segno di appartenenza ad una stessa famiglia. Altri tempi che non torneranno più, ma ai quali pensiamo senza alcun rimpianto: solo con un pizzico di commozione per quegli uomini che non sono più con noi, per il sereno rapporto che intercorreva fra tutti. Nato Gitto, assente in quella foto, li ha raggiunti. Altri li raggiungeranno quando Dio vorrà…

Arrivederci, Nato, un abbraccio a tutti quegli amici. Continua a proteggere da lassù i tuoi cari.

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