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SALVO SPITALERI: CHI HA UCCISO LILIANA RESINOVICH?

Eliminato ogni residuo dubbio oggi è chiaro a quasi tutti ciò che era chiaro fin dall’inizio:

1) Liliana è stata ammazzata nella mattinata del 14 dicembre 2021, dopo aver fatto colazione;

2) È stata trasportata e tenuta in un luogo fresco ed al riparo dagli attacchi di micro e macro fauna – temperature minima e massima oscillante tra 0 e 5°C;

3) La notte a cavallo tra 4 e 5 gennaio è stata imbustata bene (perché non rilasciasse pericolosamente tracce organiche e fibre sulle superfici del mezzo utilizzato per il trasporto) e traslata nel boschetto.

Il resto è triste storia di una indagine fatta molto male.

È Liliana quella che transita sotto le cam?

Non è possibile affermarlo con rigore scientifico mentre è possibile sollevare molti dubbi in merito alla sua identità. Non è difatti possibile escludere scientificamente che si possa trattare di una sosia….il dato è suggestivo ma sarebbe un obbligo indagare anche in questa direzione.

E poi c’è il guanto telato ritrovato sulla scena del crimine, sul sentiero che congiunge il varco nella recinzione da cui si accede al boschetto al punto in cui era stata posizionata Lilly. Ricordiamo che:

– una testimone alle ore 6.50 del 5 gennaio 2022 vide un uomo anziano con torcia in mano che cercava qualcosa che aveva smarrito sul marciapiede che costeggia il boschetto;

– su una delle due buste nere c’è una impronta di un guanto telato;

– le analisi dei tre campioni approntati dal guanto non hanno consentito di estrarre il DNA di chi lo aveva calzato.

Mi pare imprescindibile tornare sul guanto per fare indagini molto più oculate al fine di tipizzare le matrici cellulari presenti..basta cercarle; come mi pare importante eseguire dei prelievi di particelle di polvere dalla superficie interna del guanto e sulle due buste nere per analizzarle utilizzando le tecniche della diffrattometria ai raggi X su polvere e spettrometria RAMAN per poi comparare i risultati con analoghe analisi fatte su un campione di polveri da prelevare sulla mola affilacoltelli.

E poi l’alibi di Sebastiano al microscopio.

Per oggi è tutto.

SALVO SPITALERI, BIOLOGO FORENSE

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