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SAN FILIPPO DEL MELA, ECCO I PERSONAGGI DEL CARNEVALE

SIAMO ALLA SECONDA “PUNTATA” DEL NOSTRO SINGOLARE SERVIZIO SUL CARNEVALE CATTAFESE, CON UNA CARRELLATA SUI PERSONAGGI CHE SFILERANNO E CHE MOLTI NUOVI SPETTATORI NON RIUSCIRANNO AD INDIVIDUARE…

Conto alla rovescia prima di giungere alla data fatidica, fissata per le ore 14.30 del 26 febbraio, domenica, a Cattafi. E mentre l’Associazione Culturale Danze e Musiche Popolari “A Màschira”, in attesa di presentare la tanto attesa edizione di “A Màschira 2017” continua a curare i dettagli, noi di TERMINAL, affascinati da un evento che non punta sui carri allegorici per divertire e far vivere il Carnevale, ma su un episodio storico conclusosi con la disfatta della flotta ottomana nel XVI secolo proprio a San Filippo del Mela, proseguiamo il nostro servizio sulla manifestazione, passando in rassegna i personaggi (con l’augurio che, leggendoci, possano essere individuati anche gli… interpreti!). Avanti quindi con una quasi fedele riproposizione di quanto trovato sul sito www.amaschira.it, sul quale ognuno dei nostri lettori potrà leggere molto di più di quanto stiamo scrivendo noi e ammirare le foto scattate in occasione delle sfilate precedenti.

Cominciamo con la FIORAIA, che rappresenta il simbolo della gioventù, della bellezza, della femminilità. Della Màschira è il nucleo. Nella sfilata procede sempre scortata dal “Capuscacciùni” (il quale è l’unico che può “ballare a coppia” con lei) ed attorniata dagli altri Scacciùna che le ruotano attorno in segno di protezione. La si riconosce perché porta al braccio un cesto di viole che, al comando verbale del Capumàschira: “Fioraia fa il tuo dovere!!”, usa regalare a persone del pubblico. Essere omaggiati dei fiori dalla Fioraia rappresenta motivo di grande orgoglio per chiunque li riceva.

‘I SCACCIUNI sono gli eroi di quella famosa battaglia contro gli Ottomani. Si materializzano come d’incanto, nel giorno del carnevale, ballando al ritmo vertiginoso della tarantella e brandendo i loro “nèrbi” a protezione della Fioraia (che rendono inavvicinabile da chiunque) e dell’intera Màschira. Sempre in numero dispari, disegnano precise coreografie nell’ambito dello schieramento. Potrebbe capitare di venire “pizzicàti” dal “nèrbu d’ù scacciùni”: ciò può accadere allo spettatore disattento quando “passa a Màschira” o allo sprovveduto che tentasse di attraversarne la sfilata.

‘A DAMA è la figura femminile d’a còppia, ossia i ballerini. Tradizionalmente il ruolo è interpretato da uomini travestiti, come accade anche per la Fioraia. Infatti anticamente non era consentito alle donne “mischiarsi” agli uomini, durante il ballo. Va detto, però che nella pantomima ‘A Dàma (altresì detta ‘A Fìmmina) non compare mascherata ma viceversa ha il “viso pulito”. Per questo nel ruolo vengono scelti i giovani dalle caratteristiche somatiche più confacenti. Veste abiti di raso o di stoffa pregiata, indossa scialli variopinti e porta “u fazzulèttu a tèsta”.

‘I CAVALERI: ‘u Màsculu è l’altra metà d’a còppia. Il ruolo d’u cavalèri viene, di norma, ricoperto da persone d’esperienza, abili nel “sapìri puttàri” ossia nel “condurre” la dama, seguendo gli schemi e le coreografie del ballo comandato. Il personaggio veste un abito scuro e cappello a falda nero,camicia bianca e cravatta. Si tratta del vestito che anticamente si usava nei giorni di festa, col quale ci si sposava o si emigrava! Per questo i Cavalèri non appaiono tutti vestiti alla stessa maniera: perché il loro non è un costume.

‘U CAPUMASCHIRA è figura carismatica e autoritaria. ‘U Capumàschira è l’antico “màstru ì ballu” ossia colui il quale comanda à contradanza. Gestisce la situazione e decide le sorti del ballo. Intrattiene rapporti stretti con la “Prima Coppia” e col “Maièstru” ossia il maestro, il capo dei musicanti. La“Prima Coppia” è di importanza fondamentale nell’economia del ballo poiché da essa partono le coreografie di ciascuna danza. Dopo “ì fimmàti” (le soste della sfilata durante le quali i figuranti vengono invitati al tavolo delle libagioni dagli abitanti del quartiere) ‘u Capumàschira, d’intesa col “Maièstru” riprende il comando della sfilata al grido di: “Dalla prima coppia….a passeggiu!

‘I FIMMINI – E’ un gruppo di giovani e belle ragazze del paese che con il loro costume ornato di nastri colorati, richiamando lo stile dello Scacciùni, fanno da coreografia alla Màschira. Nasce intorno agli anni ’80 per volere di Salvatore Zullo, importante figura storica del paese, che, con l’aiuto della signora Mary Bianchi, ideatrice del costume, volle aggiungere un tocco di pura femminilità. ‘I fìmmini si esibiscono in balli tipici siciliani e a passo di tarantella portano allegria, spensieratezza e folklore.

‘MASCHIREDDA è il futuro della Maschira: si tratta di ragazzini e ragazzine vestiti da contadini con la classica coppola, che eseguono balli al ritmo di tarantelle circondati da Scacciuneddi, piccoli Scacciuni che iniziano a fare i primi passi, esercitandosi nella scacciata per poi passare con i più grandi nel ruolo di Scacciune vero e proprio. Saranno loro fra un paio d’anni ad alimentare la voglia e il desiderio di portare avanti questa antica tradizione.

‘I BUFFUNA: è un gruppo organizzato di “macchiettisti” dai quali occorre stare in guardia. Vi avvicinano con fare innocente e vi fanno destinatari di scherzi d’ogni tipo. I Buffùna sono parte storica della sfilata. In alcune circostanze improvvisano veri e propri sketch che suscitano grande ilarità tra il pubblico.

‘I SPAZZINI: viaggiano unitamente ai Buffùna. La loro vista è segno che ‘a Màschira è in arrivo. Difatti ‘i spazzìni la precedono ed hanno il compito di spazzare, il luogo “a unni s’àvi a ballàri” ossia dove si andranno ad eseguire le coreografie della danza, prime tra tutte “’a Ronda”. Sono protagonisti anch’essi di piccole divertenti scenette improvvisate.

CIUSCIACANIGGHIA: cacciatori di frodo del coriandolo! Anticamente (prima dell’invenzione dei coriandoli) col loro fucile modificato ad arte “sparavano canìgghia” (mangime per animali). Il malcapitato che viene preso di mira, non può sfuggire all’infallibile arma del Ciusciacanìgghia il quale, pur di raggiungere l’obiettivo, non esita a compiere temerarie manovre di aggiramento. Fare attenzione, dunque!!

MUSICANTI: è l’antica orchestrina delle feste da ballo, di quelle che si organizzavano in casa, “alla sonfasò”. O anche la si poteva ascoltare nei saloni dei barbieri. Chitarra, mandolino, fisarmonica, tamburello, friscalèttu ‘i canna e tanta voglia di divertirsi e divertire, nella sfilata i musicanti seguono gli ordini del “Maièstru” e sono i responsabili del ritmo del ballo che, necessariamente, deve mantenersi altissimo.

CORTEO STORICO: capitanato dal Barone Balsamo, e dai suoi cavalieri, sfila per il paese davanti alla maschira con vesti rinascimentali.
Fu lui, nel luglio del 1544, Antonio Balsamo, barone di Cattafi, che, con 120 armati a cavallo, accorse in aiuto alle altre forze, (contadini), riuscendo a far prendere il mare alle orde di Hjerddis Barbarossa, ammiraglio di Solimano I, che si erano spinte, saccheggiando ed incendiando, tutto quello che si trovavano davanti.

Per oggi è tutto. Per la terza parte, vi preghiamo di pazientare qualche giorno. Non siamo certo a BEAUTIFUL, che non finisce mai e va in onda ogni giorno! 

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