Non era più quell’uomo che avevo conosciuto quando, nel fiore degli anni, a bordo delle prime ruspe che guardavamo con rispetto e paura al tempo stesso, scavava dove gli ingegneri indicavano, spostava le macerie o il terriccio accumulato, sembrava essere il padrone incontrastato e niente e nessuno gli incuteva timore.
Lo rivedo oggi nella foto, sul necrologio che annuncia il suo ultimo viaggio: lo riconosco solo perché c’è scritto il nome; solo perché mi ha avvisato Antonella, moglie di Salvatore.
Da anni non era più quell’omone che ricordavo: Salvatore mi aveva più volte detto che non era più lo stesso; ed allora lo immaginavo debole, indifeso, soprattutto fragile perché con l’età se ne vanno pian piano le forze. Ma VINCENZO NATALINI era pur sempre un buono, un onesto padre di famiglia, che aveva educato i suoi figli al rispetto ed all’amicizia, e che si è goduto fino alla fine i suoi cari.
VINCENZO NATALINI ha concluso il 25 aprile la sua vita terrena e le sue esequie si terranno nel pomeriggio di oggi, 26 aprile alle ore 15, nella Chiesa della Trasfigurazione di Gesù al Ciantro.
Proprio oggi, nello stesso giorno in cui a Roma sono radunati migliaia e migliaia di fedeli per assistere ai funerali di Papa Francesco, altre persone, di gran lunga inferiori a quelle presenti in piazza San Pietro, saluteranno VINCENZO NATALINI, che ha lasciato su questa terra un’eredità fatta di valori che mai andranno perduti ma custoditi e trasmessi alle generazioni successive.
Di ciò devono essere fieri i suoi figli e tutti i suoi cari, le cui lacrime rigano il volto per il dolore e per la scomparsa di quest’uomo.
A LORO FACCIAMO PERVENIRE LE NOSTRE PIÙ SENTITE CONDOGLIANZE.
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