da ANSA
Un distributore in via Gordiani è andato in fiamme e ci sono al momento 36 feriti.
L’incendio non ha coinvolto il deposito giudiziario che si trova nell’area. La struttura infatti sorge a grande distanza dal luogo dove si è verificata la deflagrazione che invece ha investito un punto di raccolta di ambulanze dove si trovavano anche bombole di ossigeno.
Le persone ferite sono state trasportate in nove ospedali romani: di questi – secondo quanto emerge dagli interventi delle Asl e dell’Ares 118 – 6 sarebbero in codice rosso: due sono all’Umberto I, uno al San Giovanni, uno al Gemelli e due al Sant’Eugenio. Questi ultimi due, trasferiti dall’ospedale Casilino, sono in prognosi riservata e sono in pericolo di vita. Si tratta di due uomini, arrivati con ustioni rispettivamente sul 55% e sul 25% del corpo, danni da inalazioni e un barotrauma dovuto allo spostamento dell’aria causata causato dall’esplosione. Gli altri pazienti sono stati divisi negli ospedali Vannini, Casilino, San Giovanni, Pertini, San Carlo, al Gemelli Isola, tutti in codice giallo e verde. Le lesioni riportate sono ustioni, intossicazioni e traumi di vario genere. I dati, come sottolineano fonti ospedaliere, sonno in continuo aggiornamento, poiché negli ospedali sono arrivate diverse persone dal luogo dell’incidente in modo autonomo o trasportate.
“Purtroppo è stato un incendio grave che pare sia disceso da un incidente nella fase di scarico del gpl. Gli operatori di polizia che stavano effettuando l’intervento, come anche altri soccorritori, sono ora stati investiti da quest’esplosione molto forte e ora sono nei vari ospedali”, ha spiegato il questore di Roma Roberto Massucci.
Il direttore regionale dei vigili del fuoco del Lazio, Ennio Aquilino, ha spiegato che “si è trattato di un’esplosione conseguente a un ‘blif da gpl’ (un malfunzionamento dell’impianto del gas, ndr) equiparabile all’esplosione di una bomba. Dopo un primo intervento per una fuga di gas, per la quale in poco tempo erano giunti i vigili del fuoco, è arrivata l’esplosione”.
Le deflagrazioni sarebbero state diverse: “Le operazioni sono risultate molto difficoltose perché a fianco al distributore c’era un deposito di ambulanze che aveva all’interno delle bombe d’ossigeno, circostanza che può aver causato delle deflagrazioni “, ha spiegato il maggiore dei carabinieri Andrea Quattrocchi. E’ stato evacuato in tempo un centro estivo, altrimenti il bilancio sarebbe stato molto più pesante. “Ai primi sentori di fumo intorno alle 7.30 abbiamo fatto evacuare i bambini, erano presenti in 8. Sono arrivati i genitori, i ragazzi stanno tutti bene. Se fosse successo un’ora più tardi sarebbe stata una strage: ci sarebbero stati i 60 bambini del centro estivo, noi responsabili, e 120 prenotati in piscina. Il centro sportivo è danneggiato, sembra un campo di battaglia”, ha detto il presidente della polisportiva Villa De Sanctis, Fabio Balzani.
Verifiche sono in corso da parte dei vigili del fuoco di Roma nei palazzi attorno all’area dove si è verificata l’esplosione. In molti edifici si registrano danni: vetri rotti, infissi divelti e detriti che sono volati anche a metri di distanza. Un uomo è stato soccorso dai carabinieri nella sua auto in fiamme, ora è in gravi condizioni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue le conseguenze dell’esplosione e ha sentito il sindaco Roberto Gualtieri.
Sulla vicenda è intervenuto anche Papa Leone XIV che è il vescovo della città: “Prego per le persone coinvolte nell’esplosione di un distributore di benzina, avvenuta questa mattina nel quartiere Prenestino Labicano nel cuore della mia Diocesi. Continuo a seguire con apprensione gli sviluppi di questo tragico incidente”, ha scritto su X.
Commenti