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SPOSTIAMO IL TERMINAL BUS ALLA NUOVA STAZIONE FERROVIARIA!

APPELLO RIVOLTO AI PROSSIMI AMMINISTRATORI. CON L’AUGURIO CHE VENGA ASCOLTATO, ALTRIMENTI PER ALTRI CINQUE ANNI LA CITTA’ DOVRA’ PAGARE SERVIZI NON RESI E UN CAOS INDESCRIVIBILE!

La solita storia. Non c’è l’autobus, il treno ha portato pochi minuti di ritardo, e mentre la gente si affanna a scendere e a risalire la scale del sottopassaggio della stazione centrale (meglio dire “periferica”) di Milazzo (a proposito, qualcuno riesce a spiegarmi perchè nessun treno arriva in primo binario evitando ai passeggeri e ai viaggiatori inumane fatiche per trasportare su e giù per le scale i pesantissimi bagagli?) gli autisti dei cosiddetti TAXI (ma che taxi non sono) chiedono cifre che potrebbero sembrare da capogiro per portare al porto i viaggiatori! Diciamo subito che le tariffe sono state fissate dalla Provincia Regionale di Messina nel 2014, affisse in un apposito cartello e valgono per i mezzi da rimessa con conducente, quelli che stazionano nel porto o alla stessa stazione con la sigla NCC. Il prezzo è di dieci euro per singola corsa, e il sovrapprezzo è pari a 1 euro per bagaglio, a 2 euro se il servizio viene reso in ore notturne, ossia dopo le 22, o nei festivi! Ogni conducente ne dovrebbe avere una copia a bordo della propria auto, per cui se quattro persone dovessero servirsi dello stesso mezzo, cosa possibilissima ma che non si verifica mai, cesserebbero le discussioni e nessuno avrebbe da lamentarsi. Quindi che a nessuno venga in mente di accusare di complicità autisti degli autobus e tassisti, ossia che gli autisti partono prima che arrivi il treno per lasciare via libera ai tassisti! Niente di più falso, e se in passato sono state avanzate queste congetture, si trattava solo di accuse infondate e prive di buonsenso!

In quanto agli autobus di linea, la storia è vecchia e fu affrontata fin dagli anni 80. Nel 1994, con l’amministrazione Russo, furono stabilite regole che, successivamente, vennero disattese.

Nonostante tutto, non sembra che interessi molto un servizio efficiente alla stazione di Milazzo, o dalla stazione o verso la stazione, per cui tutto è lasciato all’improvvisazione. Con grave pregiudizio per la città e per la sua sbandierata vocazione turistica!

E la domenica? La domenica Milazzo non ha mezzi di collegamento… quindi come si vuole fare turismo? A piedi o con i mezzi privati con tanto di NCC scritto sopra? E fino a che ora, se la sera non c’è più nessuno nemmeno degli NCC?

Con troppa disinvoltura quindi si giunge ad affermare che i trasporti pubblici non funzionano! Anzi, che non hanno mai funzionato. Che ci costano centinaia di migliaia di euro ogni anno e si dovrebbe cambiare gestione per avere collegamenti funzionanti ed efficienti.

No, non ci trovate d’accordo! Intanto perchè l’azienda esiste e non c’è motivo di cambiarla per avere collegamenti che funzionino; e poi perchè le regole vanno scritte in due, in questo caso il comune e l’azienda. Se non vanno bene, si discute; se non dovessero essere accettate, una stretta di mano ed alla nostra amicizia. E si passa ad una nuova soluzione, al prossimo aspirante ad ottene il servizio, ammesso che ci sia! Ma solo in questo caso.

Quindi rimodulare i percorsi, tenendo conto delle necessità dei cittadini, stabilendo orari FERIALI E FESTIVI, scrupolosamente! Non fornire un servizio indespensabile proprio nei giorni di festa, non ammette giustificazioni di sorta! Salta anche il tavolo delle trattative; salta qualsiasi altra offerta. Non si possono accettare condizioni unilaterali, ed il fatto stesso che il comune abbia firmato, significa che è d’accordo, e che non ha a cuore i collegamenti festivi. Inutile quei pianti ipocriti e le promesse mai mantenute di rivedere i contratti.

Ci sarebbe poi una condizione da imporre: il capolinea! Spostarlo alla NUOVA STAZIONE FERROVIARIA può evitare qualsiasi disservizio, stabilire un percorso che da via delle Gelsominaie, dopo il tratto di Viale Gramsci, li porti a transitare in via Ciantro, dove migliaia di persone si spostano giornalmente a mezzo di veicoli per giungere a Milazzo.

Inaccettabile la sosta perenne di autobus in pieno centro in attesa di alunni che escono dalla scuola, o di persone che devono spostarsi per raggiungere altri comuni o la periferia!

Studiare i percorsi ed il transito dalla zone più abitate anche per alleggerire il traffico di veicoli in una città satura di automobili, priva di una ZTL (che dovrebbe necessariamente essere individuata), di parcheggi regolamentati. Se qualcuno non lo sapesse, il movimento giornaliero di veicoli che entrano da S. Paolino giunge a circa diecimila; altre settemila macchine giungono da Parco. Fate un po’ i conti per comprendere come sia insostenibile la situazione viaria a Milazzo. 

Purtroppo c’è chi questi conti non li ha mai fatti, quindi si muove a tentoni, fra decisioni sbagliate e contratti stipulati solo per offrire servizi insufficienti ad una città.

Tornando alla proposta di CAMBIARE IL CAPOLINEA, avete mai visto il terminal bus del porto? Abbiamo pubblicato una foto che mostra come si presentano gli autobus: troppo pochi per contenere tutti i ragazzi, ma troppi per la capienza negli stalli al capolinea. Ogni giorno la strada è bloccata da autobus rimasti fermi a bordo strada, in zona rotatoria, paralizzando il traffico e rendendolo pericoloso. A tal proposito è lecito dire che mai scelta (quella di fare in quel luogo nevralgico il capolinea) fu tanto sbagliata al pari di quanto inidoneo allo scopo è quel punto di convergenza degli autobus. Il comportamento di chi gestisce il servizio trasporto extraurbano è fortemente censurabile dal punto di vista organizzativo e della sicurezza. A quando una più che motivata presa di posizione? Bisogna essere sul posto per constatare l’inferno che si genera per capire lo sconcerto ed il fai da te più spudorato; per sentirsi avviliti, inermi e fortemente preoccupati. La loro immissione nella rotatoria è la cosa peggiore che si potesse ideare; si pensi che chi arriva da lato Mulini Lo Presti, abborda la rotatoria ad una certa andatura (specie se la trova libera), per cui, trovarsi col “muso” dell’autobus già proteso ad invadere la corsia non è proprio ideale. Ne conseguono frenate o sterzate brusche e rischi oltre misura.

Se questo modo libertino di agire in un contesto civile non è  anarchia, allora possiamo far cancellare la parola dal vocabolario della lingua italiana e la smettiamo di roderci il fegato assistendo continuamente alla assuefazione, alla tolleranza spinta, alla mala creanza ed a tutta quella serie di disagi conseguenza degli atteggiamenti di chi di regole ne mastica poco o… niente. 

E non pensate che sia una situazione che si presenta saltuariamente. Anche se lo fosse, non è assolutamente tollerabile. Ogni giorno è la stessa musica, ma non si può fare finta di niente. Se il problema ce lo ponemmo, per la prima volta, ad ottobre del 2015 (ma i cittadini che rimangono incasinati con le auto, impossibilitati a circolare, se lo pongono ogni giorno) e se nulla è stato fatto per fissare delle regole, non possiamo adesso attendere l’inizio del nuovo anno scolastico (con le limitazioni imposte dal Covid) per impartire disposizioni che verranno disattese perchè nessuno le farà osservare!

FATTO STA CHE IL PORTO COME CAPOLINEA NON E’ PROPONIBILE, E QUI CI RIVOLGIAMO ALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE, VISTO CHE L’ATTUALE HA FALLITO IN PIENO IL SUO RUOLO, SU TUTTI I FRONTI!

Bisogna essere sul posto per constatare l’inferno che si genera per capire lo sconcerto ed il fai da te più spudorato; per sentirsi avviliti, inermi e fortemente preoccupati. Tollerare ancora questo stato di cose non è segno di civiltà! E se questo modo libertino di agire in un contesto civile non è  anarchia, allora possiamo far cancellare la parola dal vocabolario della lingua italiana e la smettiamo di roderci il fegato assistendo continuamente alla assuefazione, alla tolleranza spinta, alla mala creanza ed a tutta quella serie di disagi conseguenza degli atteggiamenti di chi di regole ne mastica poco o… niente. Anche qui occorre un drastico giro di vite, per ricondurre al  rispetto delle regole: per prima cosa IMPONENDO AGLI AUTOBUS di rimanere in sosta, in attesa degli alunni che escono dalle scuole, AL CAPOLINEA, e muoversi giungendo a Milazzo secondo un preciso itinerario, TRANSITANDO DAVANTI ALLE SCUOLE, dopo avere attraversato la via dei Mille, il Lungomare, la Cristoforo Colombo, la via Risorgimento, proseguendo dalla Via Vittorio Veneto su via Col. Magistri, De Gasperi, piazza Marconi (stazione vecchia) e riguadagnare via Acqueviole…

Con l’accortezza di realizzare delle fermate proprio davanti alle scuole, vietando la sosta alle autovetture per una fascia oraria ben stabilita. O degli stalli di sosta, sempre a determinati orari, in PIAZZA MARCONI. In fin dei conti si tratta della vecchia stazione ferroviaria, dove in anni non lontani il viavai a piedi era incessante!

Pensiamo che anche gli autisti siano contenti, se chi deve fare rispettare le leggi cominciasse a toccare nella tasca, a suon di verbali, chi non rispetta le leggi che regolano la vita di una città.

Che si chiama ancora Milazzo, anche se c’è un bordello indescrivibile!

 

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