YŪREI (NINI FERRARA) ESPONE A MESSINA DAL 17 AL 31 OTTOBRE.
COMUNICATO STAMPA
“Camiciotti73” è lieta di annunciare la mostra dell’artista YŪREI che avrà luogo dal 17 al 31 Ottobre presso la nostra galleria d’arte a Messina. La mostra sarà introdotta dal pittore Dimitri Salonia.
YŪREI è il nome d’arte di Nini Ferrara.
Si diploma nel 1992 presso la Scuola di Teatro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, sotto la presidenza del Prof. Giusto Monaco e la direzione di Giancarlo Sammartano. La sua carriera di attore, regista, drammaturgo lo conduce a essere accanto a quelli che saranno i suoi Maestri: Enrico Maria Salerno, Giancarlo Sbragia, Aldo Nicolaj. Nel periodo pandemico inizia ad approfondire la pittura classica e contemporanea, avvicinandosi all’espressionismo astratto del secondo Novecento. Suoi modelli, tra gli altri, sono: ZaoWouKi, Renato Guttuso, Emilio Vedova, Joan Mitchel. È vincitore dell’edizione 2024 del Premio Pier Maria Rosso di San Secondo e Leonardo Sciascia. Espone in Italia e all’estero.Sue opere d’arte fanno parte di collezioni private in Italia, Europa e Stati Uniti.
La fertile produzione di Nini Ferrara – in arte Yūrei – è caratterizzata da un fremito ideativo che si rinnova nella sperimentazione di tecniche, stili e tematiche in continua tensione tra ragione e istintualità. Realtà e finzione si (con)fondono: cosa è vero e cosa non lo è? Il suo percorso esistenziale e di maturazione artistico-creativa, vede l’alternarsi di un raffinato orizzonte concettuale, dal profondo e dirompente universo immaginativo, con una performance espressiva che va oltre il visibile.Yūrei vuole spingere lo spettatore oltre i sentieri della logica, in uno spazio insolito, misterioso e affascinante, dove poter cogliere l’enigma che si cela dietro l’apparente banalità delle cose, traslando la sublimazione dei moti emozionali in un linguaggio pittorico di elevato spessore alchemico.Il complesso dell’opera è vario: il tratteggio guizzante, a volte sfumato, eppure intenso e fortemente evocativo, l’articolarsi delle calde cromie in una equilibrata gamma di toni ove spesso predominano i rossi, alternati da nuance lunari, o l’improvviso irrompere di frammenti pigmentati, riflettono una poetica in grado di trasformare il mero elemento di natura o di pensiero in un penetrante dato visivo.Nei suoi dipinti sono presenti altresì momenti di rottura con la realtà in cui l’artista trova sublimazione nella catarsi dell’azione, filtra e materializza la tecnica astratta e informale in una tessitura a volte sottile, altre aggrovigliata, schiudendo per noi le porte dell’invisibile.La sua ricerca espressiva si spinge oltre il messaggio simbolico, in un palcoscenico trasfigurativo ove si disvela l’ego di un artista nella sua geniale pienezza di ideatore-attore.
Le curatrici Angela Occhipinti e Gilda Cintioli
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