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ADDIO A SALVATORE CASTELLANO

Vedo un necrologio con una foto insolita, accanto a quel nome, SALVATORE CASTELLANO. E’ proprio lui, con la maglia della Fiorentina, squadra per la quale tifava da sempre. Strano che proprio io non lo sapessi: perché Castellano (così lo chiamavamo, in cantiere), negli anni in cui eravamo stati a lavorare assieme in Petrochemical, non ne aveva fatto menzione. No, allora non avevamo il tempo di parlare di calcio o delle nostre passioni, degli svaghi, delle poche distrazioni che potevamo permetterci! Eravamo verso la fine degli anni 70, e fino a quando abbiamo avuto la possibilità di incontrarci i nostri “ti ricordi” andavano ai nostri viaggi giornalieri in Calabria, dall’alba al tramonto, e pur di tornare a casa dove ci attendevano le famiglie, i figli piccoli, gli affetti, preferivamo fare una levataccia nel cuore della notte e giungere in autobus fino a Messina, quindi prendere il traghetto per Villa San Giovanni, e da lì proseguire fino al cantiere. Dopo le otto ore e la pausa pranzo, ci attendeva il percorso inverso, per riprendere il giorno dopo lo stesso monotono viavai. 

Salvatore Castellano lo conoscevo perché era fratello di Stefano, con il quale ero legato dalla stessa fede politica. Fu uno dei primi saldatori, fin da quando a Milazzo era arrivata l’industria a stravolgere le abitudini e a creare nuove professionalità. Mi raccontava che aveva iniziato come manovale comune, perché in quegli anni un lavoro valeva l’altro, specie per un giovane chiamato nell’industria. Per la sua voglia di apprendere e migliorare si mise subito in gioco, e volle imparare quel lavoro nuovo, diverso, praticato solo da chi arrivava a Milazzo per costruire quei giganteschi serbatoi, e le tubazioni, e tutto ciò che avrebbe rappresentato il futuro economico per Milazzo. A quel lavoro si appassionò, diventando uno dei migliori all’interno della Raffineria e successivamente nei cantieri presso i quali era trasferito per brevi o lunghi periodi. Alla fine degli anni 70, durante la nostra permanenza in Calabria, non aveva neanche 50 anni, ma per noi era l’anziano, verso il quale usare rispetto e dal quale apprendere, grazie alla sua esperienza ed ai consigli. Con il suo tipico vestiario, con la maschera, il cannello, l’elettrodo, il grembiule di cuoio, Castellano era conosciutissimo e preferito per lavori speciali dalle ditte committenti; e con lui pochi colleghi ai quali veniva richiesto di rinunciare al giorno di riposo, coincidente con il sabato, per un’altra levataccia all’alba ed un viaggio in continente per rifinire qualche lavoro urgente! E lui non si tirava mai indietro, dando esempio di attaccamento a quell’azienda metalmeccanica all’interno della quale rappresentava un esempio da imitare, un padre da ascoltare, un anziano che regalava la sua correttezza nei comportamenti e nell’impegno lavorativo. 

Ho una foto con Salvatore Castellano, che affettuosamente mi chiamava Santineddu, scattata il giorno in cui ha ricevuto l’attestato per i 50 anni di matrimonio nella chiesa di S. Rocco. Era il 2019, e venne da solo quel giorno, giustificando l’assenza della moglie impossibilitata per le sue condizioni di salute. E così in quella foto ci siamo io e lui, con gli occhiali scuri, ma con la grinta di sempre, nonostante i suoi 88 anni. Scambiammo qualche parola, ma non tornammo sui nostri ricordi, perché quelli meritano di essere custoditi gelosamente; o raccontati solo a quei pochi di quel manipolo di trasferisti metalmeccanici che si alzavano all’alba per tornare al tramonto, disposti a fare sacrifici pur di rientrare e godersi, anche per poche ore, la famiglia, la moglie, i figli, i genitori, i fratelli. Uomini oggi avanti negli anni, e pian piano, con il passare del tempo, ce ne andremo tutti, come in un dramma di Calvino. Ma porteremo con noi i nostri ricordi, e quel “manipolo” si ricompatterà lassù, dove ad aspettarci sono in tanti. Un nuovo cantiere? Probabilmente, non conteranno gli anni che avremo quando arriveremo, ma quella forza d’animo che non potrà essere mai piegata dalle avversità. 

Ciao, Castellano! Che Dio ti accolga fra le Sue braccia. Alla moglie, ai figli, ai nipoti, a tutti i parenti vanno le espressioni del nostro più sincero cordoglio. 

I FUNERALI DI SALVATORE CASTELLANO SARANNO CELEBRATI NELLA GIORNATA DI MERCOLEDI’ 10 AGOSTO ALLE ORE 16 NELLA CHIESA DEL SACRO CUORE.

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