UNA LETTERA, CON LA NOSTRA RISPOSTA. CON UNA SUCCESSIVA DOMANDA: MA PERCHE’ NON COMINCIA NESSUNO?
Non è bello giungere alla stazione di Milazzo con il treno (in orario o in ritardo) e non trovare l’autobus che ti porti al centro, o meglio al porto. Ammesso che al porto ci arrivi, trovando l’autobus, non è bello attendere chissà quanto per potere giungere al Tono. E siccome ci sono persone che si affidano agli autobus, di linea, ovviamente, non è bello sapere che non ci sono mezzi che portano fino ai campeggi, ubicati alla parte estrema di Milazzo, alla fine della strada panoramica. Ma ho assistito anche a persone che, zaino in spalla, si sono avventurati verso il centro, a piedi, perché stanche di attendere l’autobus o non in condizione di prendere un più comodo taxi, per arrivare fino a destinazione. Ma se un autobus, di quelli privati, e a Milazzo ce ne sono che potrebbero mettersi in gioco, decidesse di effettuare quotidianamente questi collegamenti, fra la stazione, il centro, il Tono, il Capo, la Panoramica, cosa ci sarebbe di male? Chi si sentirebbe leso nei propri diritti, divenuti esclusivi ma ai quali non corrispondono analoghi doveri nei confronti dei cittadini o dei viaggiatori? Secondo me sarebbe un’ottima iniziativa per dare una migliore immagine di Milazzo, e nessuno avrebbe da recriminare. O si preferisce che per tutta l’estate ci siano turisti che affrontino chilometri di strada a piedi, per vedere da vicino la nostra città? Voi cosa ne pensate? Mimmo S.
Quel che pensiamo noi potrebbe essere la stessa cosa che pensi tu, caro Mimmo. C’è qualcuno disposto a fare questi collegamenti, al di fuori degli itinerari dell’AST? Bene, che si faccia avanti. Che si metta in contatto con il Consorzio Turistico, con gli albergatori, con i campeggi. Stabilisca una tariffa minima, per pagarsi le spese quotidiane, e agisca per conto delle società appena citate. Nessuno avrebbe da ridire: in fin dei conti, si tratterebbe di un normale transfer dalla stazione o dal porto fino alle strutture alberghiere o extra alberghiere. Se poi alla stazione ci fossero altri passeggeri, in vana attesa del bus di linea, che si prendano a bordo! Pagando una cifra minima, magari la stessa imposta dall’AST. Solo così potrà emergere il disservizio di un’azienda alla quale vengono corrisposti centinaia di migliaia di euro l’anno. Denaro pubblico, dei cittadini! A quanto pare sono sempre di più le persone che si lamentano per i servizi non resi. Una volta subivano, in silenzio, segno che i tempi erano diversi, e non ci facevano caso. Oggi, in tempi di crisi, ognuno si rende conto che è finita l’epoca di soldi elargiti con troppa facilità, ed alza la voce, sperando che i politici, sordi a tutte le richieste, possano finalmente ascoltare ciò che viene dal popolo!