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COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 18.2.24, a cura di Mariella Rappazzo

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024 (Mc. 1,12-15)

Lo Spirito è la forza, l’energia dell’amore del Padre verso Gesù e di Gesù donato a tutti gli individui. Questa energia vitale e amante spinge il Signore ad entrare nel “deserto”. Il termine “deserto”, nel Vangelo, non indica un luogo geografico bensì teologico. Questo termine ha diversi significati e qui ne sono evidenziati due: da un lato indica l’incomprensione-ostilità verso Gesù e dall’altro la sua separazione-allontanamento dai cosiddetti valori della società del suo tempo. Gesù non è accettato perché non condivide le ideologie della società giudaica che, come le altre, era incentrata sul potere politico-economico-religioso di pochi capi, che dominavano sulla maggioranza. L’espressione “40 giorni” indica una vita intera e Gesù sarà tentato, per tutta la sua vita, ad accettare i sistemi di potere delle istituzioni del suo tempo e adeguarsi ad esse. Il Signore, invece, ne rifiuterà completamente l’impostazione definendo quelle strutture colme di disvalori. Marco ci presenta un “deserto” che, tra l’altro, appare quantomai affollato. Vi sono tre categorie di individui: i satana, le fiere e gli angeli. I primi due, tenteranno costantemente Gesù cercando di farlo deviare dal suo impegno messianico assunto al momento del Battesimo. Satana rappresenta quelli che tenteranno di farlo desistere dal suo impegno come farà Pietro senza successo: “Vai dietro a me Satana, perché non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini” (Mc. 8,33). Gli uomini pensano come gli uomini e desiderano un Messia vittorioso e di potere che ricalchi le ideologie esistenti. Il messaggio di Gesù, invece, si contrappone categoricamente a quell’ambizione negativa che spinge al dominio e al sopruso. E rivolgendosi ai suoi discepoli, auspica: “I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi” (Mt.20,25-26). Gesù desidera che tra i suoi discepoli vi sia collaborazione, rispetto e servizio. Nel “deserto” vivono anche le “fiere” che, ovviamente, non sono animali selvatici… ma rappresentano gli Imperi pagani. Sono simbolo dei poteri forti, dei poteri politici ed economici, eternamente alla ricerca della propria convenienza. Questi usano sia l’arma della persuasione che quella della violenza e perfino della menzogna, pur di raggiungere i loro scopi… infatti finiranno per metterlo a morte. Il terzo gruppo è formato dagli “Angeli” e anch’essi fanno parte del “deserto”. Si tratta di individui reali e sono simbolo di coloro che, avendo dato la loro adesione a Gesù, lo aiutano nel suo compito e collaborano fattivamente alla sua missione. Spetta a ciascuno di noi decidere a quale dei tre gruppi appartenere. MARIELLA RAPPAZZO

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