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CONTROLLORI DI SOSTA: MA PERCHE’ NON LI ASSUME IL COMUNE?

Una storia vecchia, che si trascina da venti anni senza una soluzione difinitiva. Stiamo parlando dei controllori di sosta, tornati da poco in servizio perchè la ditta che si è aggiudicato l’appalto per i parcheggi a pagamento li ha riassunti. Una boccata d’ossigeno, ha detto qualcuno, ma questa definizione non ci trova d’accordo: non hanno bisogno di una boccata di ossigeno persone che si avviano al pensionamento, ma di una certezza occupazionale che possa garantire quella giusta retribuzione anche quando non saranno più sulla strada. Tutti ormai da anni conosciamo questi “ragazzi” dell’ex Galileo, il cui numero si è assottigliato sempre più con il passare del tempo. Le scelte politiche di allora avrebbero potuto, quando la ditta di villaggio Grazia chiuse i cancelli, favorire il loro passaggio dall’industria all’industria. Ricordiamo che in quegli anni ci furono ben trecento pensionamenti anticipati causati dall’esposizione all’amianto, e la classe politica avrebbe avuto sicuramente più possibilità di noi di chiedere il passaggio all’industria e garantire un futuro lavorativo a chi proveniva dallo stesso settore, il secondario. Ci chiediamo: dopo tanti pensionamenti anche all’interno del comune, è possibile trovare il modo per affidare a queste persone, magari riunite in una cooperativa, quei lavori che non vengono più svolti per mancanza di personale? Il Comune non ha elettricisti, falegnami, pittori, autisti di mezzi leggeri o pesanti, custodi di impianti sportivi, giardinieri, e crediamo che tutto ciò possa essere colmato verificando la loro professionalità o propensione a svolgere incarichi, per consentire all’ente locale interventi di riparazione, di custodia o di manutenzione certamente più rapidi ed efficaci!

Assistiamo quotidianamente al vuoto desolante dei parcheggi a pagamento, e non nutriamo speranze per il futuro di questi comuni amici: secondo la legge del commercio, di fronte a perdite di gestione il titolare sarà costretto ad assumere decisioni drastiche, e capite benissimo cosa intendiamo! Se vogliamo poi scoprire le motivazioni di quello che molti conoscitori della mentalità degli automobilisti milazzesi non hanno definito a definire “flop”, probabilmente qualcosa di sbagliato ci sarà: nella predisposizione degli stessi parcheggi, nell’individuazione delle aree di sosta, nell’aumento sproporzionato rispetto alle reali esigenze della città turistica, nella penalizzazione dei residenti, nel sottovalutare il maggior movimento autoveicolare nelle ore serali e notturne, proprio quelle esentate dal pagamento! Errori sopra errori, con il conto finale che graverà solo ed esclusivamente questi dipendenti per i quali si richiede l’utilizzo all’interno del Comune. Non diteci che questo è impossibile, perchè una soluzione è sempre possibile! 

Non ci siamo avventurati in proposte alternative per i parcheggi a pagamento: ma oggi alla luce dei risultati attuali quanto da noi proposto in diverse occasioni trova molti d’accordo. Ci riferiamo alla differenziazione di tariffe per zone: più basse nelle strade adiacenti, più altre in pieno centro! Fissare in 50 centesimi l’ora la sosta in via XX Settembre, sul lungomare Garibaldi verso Vaccarella, in via Umberto I, in via G.B. Impallomeni o in via Giorgio Rizzo significherebbe incoraggiare la sosta ed avere i parcheggi pieni. Se poi si vuole evitare l’accesso nel cuore del centro storico (via Francesco Crispi, Piano Baele, via Cumbo Borgia o Piazza Caio Duilio) si può mantenere la tariffa attuale o aumentarla anche a due euro l’ora. E prevedere delle forme di abbonamento per negozianti e residenti a 10, massimo 15 euro al mese! Rivedere l’estensione dei parcheggi su via del Marinaio o il Tono, che nel periodo autunnale e invernale rimarranno vuoti! Prevedere invece delle soste a pagamento in via Tonnara o in via Acqueviole, dove sostano, indiscriminatamente e nonostante i divieti di fermata e sosta, le auto di chi si reca alle Eolie! E se si installassero delle barriere mobili su piazza XXV Aprile, regolamentate in entrata e in uscita come al Policlinico, in altri luoghi chiusi e recintati, e lasciare il parcheggio libero ai residenti tramite una tessera magnetica? Preferiamo fermarci qui: ma siamo certi che questi semplici accorgimenti tornerebbero a vantaggio delle ditte che partecipano agli appalti pubblici, e garantirebbero il lavoro per lunghi periodi ai loro dipendenti, in questo caso i controllori di sosta della nostra città. Per i quali, che sia chiaro, torniamo ad invocare l’utilizzo da parte del comune! 

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