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IL CALCIO VA ALLA GUERRA

di CRISTOFORO TRAMONTANA

Lo sport così come, l’arte e la cultura, mentre ripudiano la guerra affratellano i popoli. Ecco perché, la sanzione contro la Russia che vieta agli sportivi, agli artisti e agli intellettuali, di esibirsi fuori dai propri confini, è quanto di più infame si possa realizzare.
E mentre guardo la partita Romania – Ucraina, valida per gli Europei 2024, troppi interrogativi rimangono privi di risposta.
– In Corea, negli anni 1950/53 non fu disputato nessun campionato di calcio.
– In Vietnam, negli anni dal 1964 al 1973 non fu disputato nessun campionato di calcio.
– In Iran e in Iraq, negli anni dal 1980 al 1989, non fu disputato nessun campionato di calcio.
– In Kuwait, nel 1991, non fu disputato il campionato di calcio.
– In Jugoslavia (ex), dal 1992 al 1995, non fu disputato nessun campionato di calcio.
– In Iraq, negli anni dal 2002 al 2004, non fu disputato nessun campionato di calcio.

Il miracolo avviene nel 2022. Infatti, l’Ucraina, invasa dal criminale Putin, svolge i suoi Campionati nazionali, regolarmente, per tutti gli sport, partecipa alle qualificazioni per il Mondiale di calcio e alla fase finale del Campionato europeo di calcio.

In questo momento, in campo contro la Romania, la povera nazionale ucraina gode di migliaia di tifosi al seguito, presenti sugli spalti.

Merito di Zelensky o la guerra non è proprio quella che ci stanno narrando?

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