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INTOSSICATI DAL TONNO: TROVATI I COLPEVOLI!

Abbiamo seguito “dal balcone” la vicenda che in questi giorni tiene banco a Milazzo: le persone intossicate dal tonno e ricoverate in ospedale. Abbiamo letto i commenti più disparati, forse più di quanto fosse lecito, ma abbiamo evitato di accodarci al coro di chi pretendeva la testa dei responsabili, e conoscere i nomi dei “venditori criminali” che attentano alla salute pubblica. Consapevoli che prima di esprimere un giudizio è bene ascoltare anche il parere di esperti, abbiamo contattato persino i medici, e tutti sono stati concordi nel ritenere che qualcosa andava chiarito. Al punto che in un nostro post abbiamo lanciato la provocazione: PSICOSI DEL TONNO! Qui abbiamo avuto la possibilità di raccogliere altri commenti e pareri, i più disparati. E, finalmente, le spiegazioni illuminanti di tre esperti della materia: il dott. Salvatore Spitaleri, biologo del RIS; il dott. Vittorio Bonaccorsi, chimico; la prof.ssa Ivana Bonaccorsi, docente universitaria. Ecco i loro commenti, che costituiscono le basi per giungere ai colpevoli.

Salvatore SpitaleriSi chiama Sindrome Sgombroide. Questa intossicazione alimentare si manifesta con nausea, mal di pancia, mal di testa e prurito. A provocare questa reazione è l’ingestione di istamina, che si trova nei prodotti ittici come risultato della decomposizione dell’istidina, un amminoacido presente nelle specie appartenenti alle famiglie Scombridae e Scomberascidae: tonno, sgombro, sarde, sardine, acciughe. Se la conservazione di questi alimenti non è stata corretta, la decomposizione accelera e si formano grandi quantità di istamina. Vi sembra forse che i tonni che rimangono giorni sui banchi di vendita siani conservati bene? Ai posteri l’ardua sentenza.

Vittorio BonaccorsiVolendo dare un piccolo contributo aggiungo una considerazione alla esaustiva spiegazione di Salvatore Spitaleri. Sono giornate caldissime e occorre prestare la massima attenzione alla conservazione degli alimenti. Non li tenete in macchina a lungo ma portateli SUBITO a casa in frigo oppure partite da casa con una borsa ed il ghiaccio secco. Ovviamente il pesce compratelo al mattino presto, appena uscito dalla cella e non dopo ore…

Ivana BonaccorsiProbabilmente in pochi sanno che l’istamina nel tonno si forma molto velocemente. In una ricerca svolta nel 1998 a Blacksburg, non siamo mai riusciti ad avere un “bianco” tra i campioni direttamente prelevati all’arrivo del peschereccio! Ovvio che poi con questa convinzione che se un pesce è abbattuto allora è sano …! Rimane comunque il fatto che questo tonno è stato sicuramente molto mal conservato, perché la quantità di istamina era di sicuro molto elevata, alcuni amici se la sono cavata perché ricorsi al cortisone immediatamente! I casi comunque sono stati proprio tanti.

Salvatore SpitaleriGiustissimo….il tonno va conservato tra 0 e 4 gradi centigradi subito dopo pescato per limitare la fisiologica trasformazione di istidina in istamina. Peraltro pochi sanno che l’istamina non si elimina con la cottura. Figuriamoci cosa succede nei pesci messi ad abbronzarsi sui banchi di vendita.

Ecco i pareri degli esperti Salvatore Spitaleri, Vittorio Bonaccorsi, Ivana Bonaccorsi, frutto di studi e di conoscenza della materia, e che ringraziamo. Attendete adesso il nome dei colpevoli? Finalmente una discussione aperta su Facebook è riuscita ad avere risposte esaurienti e a far notare che noi, a parole profondi conoscitori dei pesci ma solo perché convinti di esserlo in quanto residenti in una città marinara come Milazzo, in realtà ne capiamo ben poco. Eccoli i colpevoli! NOI! 

Commenti

2 commenti

  1. eugenio scibilia

    interessanti e istruttivi chiarimenti. grazie.

  2. Io non mi sento colpevole. I Colpevoli sono quelli che non hanno Ottemperato quanto previsto dalle Normative vigenti in materia. Personalmente credo sia inaccettabile comprare del Pesce in Pescheria, e ritrovarsi in rianimazione.

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