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MILAZZO, VILLA VACCARINO TRA LUCI E OMBRE…

Che strana aria per le vie di Milazzo; scorgo qua e là attività di tipo natalizio e non riesco a darmene spiegazione. Sarà perché il sole picchia ancora forte sulle nostre teste, perché abbiamo ancora addosso il sapore salmastro del mare; appena “ieri” le scuole hanno riaperto i battenti e vedermi già proiettato ad inverno inoltrato, quasi a fine anno, mi dà una strana sensazione. Ho come l’impressione che si siano anticipati i tempi; qualche palla luminosa pende già davanti i negozi; pandoro e panettoni in qualche market; e, novità delle novità …, Villa Vaccarino agghindata a festa come mai s’era vista. E’ come si fosse inspiegabilmente innescata una sorta di gara a chi fa prima dell’altro o forse, a sentire la voce del popolo, perché stimolati dal premio che pare l’Amministrazione voglia assegnare al miglior addobbo natalizio.

E torno alla Villa Vaccarino, che casualmente ho visto appena ieri rientrato a Milazzo dopo quasi un mese di assenza e stentavo a credere si fosse installato tutto quello sfolgorio di migliaia di lucette. Uno scenario policromatico ed immenso che mi ha lasciato sbalordito, incredulo; senza parole o pensieri che traducessero approvazione … piacevolezza o … tutto il contrario.

Di fatto, ragionandoci e cercando poi di metabolizzare lo scenario da film, ma senza nulla togliere a chi si è tanto impegnato ad ideare prima e realizzare poi tutta quell’opera, dico a titolo strettamente personale che tutto quell’arsenale a parer mio è veramente fuori luogo ed eccessivo. Gli addobbi paesani sono una cosa ormai consolidata e non so quanto necessaria, ma la Villa Vaccarino è un monumento alla storia che deve essere accudito in punta di piedi e decorosamente.

Ed ancora, seppur rispettoso di chi ha creduto di dare un ruolo (anche se ne ha avuti già tanti e ben diversamente prestigiosi) a quel sito abbandonato a sterpi e rovi, sostituendosi a chi, invece, avrebbe dovuto farlo risplendere di quella luce propria che di per sé il Palazzo emana a pieno titolo, senza bisogno di improprie luminarie, dico che l’illuminazione scenografica o monumentale impone regole ferree e ben precise che bandiscono il sia pur disinteressato entusiasmo che inevitabilmente porta fuori strada.

L’illuminazione non deve rubare la scena, non deve primeggiare, non può essere la prima donna a calcare il palco, ma deve valorizzare il monumento senza alterarne le geometrie prospettiche essendo corollario di qualcosa di assai più grande che, fra luci ed ombre ben controllate, spunta comunque sullo scenario lasciando al contorno un posto marginale, modesto quanto basta, seppur importante.

Personalmente non sono contrario alle iniziative quando, oltre tutto, sono pro domo nostra ma ritengo che un alberello simbolico sarebbe stato più che sufficiente ed ugualmente dimostrativo.

Considerazioni a parte, non possono non riconoscersi meriti a chi ha inteso impegnarsi dedicando tempo e risorse personali ad una propria idea, ma non possiamo – parimenti – dimenticare che Villa Vaccarino merita prioritariamente la massima attenzione da parte di tutti, Amministrazione Comunale compresa.

(LETTERA FIRMATA)

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