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MUSUMECI AL TRAGUARDO. QUALE FUTURO PER MILAZZO E BARCELLONA?

Riportiamo le riflessioni sulla politica regionale (e locale) esternate su facebook da uno di quei partecipanti che, con i suoi commenti e la sua presenza, rende più vivo e interessante il dibattito e la partecipazione. E siccome non tutti hanno la possibilità di accedere a facebook, ecco che TERMINAL le propone a chi vuole leggere qualcosa di diverso, una voce “fuori dal coro” che non condividere significherebbe avere il prosciutto sugli occhi! 

Siamo ormai agli sgoccioli dei cinque anni concessi a Musumeci e alla sua (in partenza) portentosa coalizione. A mio modesto avviso, al tirar delle somme, credo che anche questa stagione politica, come d’altronde le precedenti degli ultimi vent’anni circa, si possa serenamente (si fa per dire) archiviare tra molti demeriti e rare luci.

1 – La monnezza – è sotto gli occhi di tutti – è rimasto l’irrisolto problema dei problemi;

2 – le infrastrutture (e la viabilità) rimangono purtroppo il colabrodo che da molto tempo ormai conosciamo;

3 – il nostro sistema sanitario, lo viviamo quotidianamente anche alle nostre latitudini, continua ad essere gravemente carente, gridando vendetta ogni giorno che passa. E ci siamo limitati sinteticamente alla punta dell’iceberg, che però serve ad esemplificare ottimamente lo stato di prostrazione generale in cui versa la nostra amata Isola.

Nessun guizzo, nessuna inversione di tendenza, zero speranza.

Barcellona e Milazzo, infine, le due principali città della provincia di Messina, che esprimono amministrazioni sostenute da quegli onorevoli che hanno sostenuto con vigore questo fallimentare governo regionale, di conseguenza non crescono e non brillano particolarmente. In questi anni abbiamo sentito slogan e belle parole condite solo da qualche sporadica “mancetta ad personam” utile solo a cercare di nascondere (vanamente) tutte quelle gravi inadempienze di cui s’è detto più sopra (monnezza in primis).

Un panorama a tinte fosche, a dir poco disperante, che ci interroga tutti quanti e ci invita ad una approfondita meditazione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

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