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NINO RUVOLO ci lasciava un anno fa …

Quella morte improvvisa di un ragazzo di periferia. Era da anni a Rimini, dove svolgeva il suo lavoro, il panettiere. Un lavoro che gli aveva dato enormi soddisfazioni e lo aveva fatto conoscere ed amare dai cittadini della città emiliana per la straordinaria voglia di emergere e per la sua generosità, al punto che gli stessi abitanti del borgo ove sorgeva la sua panetteria si erano prodigati, prima del Natale del 2019, a far quadrato attorno a lui e a preferire le sue prelibatezze, per evitare la chiusura del panificio a seguito di una interruzione della viabilità nella zona e a scongiurare il licenziamento dei dipendenti.

Nino Ruvolo aveva 41 anni. Alla notizia della sua improvvisa scomparsa si cerca di scoprire il motivo. Telefonate senza risposte, lunghi silenzi ed atroci dubbi che si accavallano e che angosciano parenti ed amici nella nostra città, in quella frazione periferica dove tutti conoscono tutti e tutti si rispettano secondo tradizioni secolari mai venute meno.

Abbiamo scritto di questo nostro figlio lo scorso anno, sconvolti dalla notizia e lasciando trasparire anche la nostra difficoltà a narrare la triste vicenda. Ci siamo lasciati vincere dalle emozioni, cercando una vana giustificazione alle leggi della vita e alle decisioni di chi sta lassù… Abbiamo vissuto anche noi le ansie dei congiunti, ed anche noi ci siamo immedesimati nei pensieri e nelle angosce di chi aveva sospettato il peggio che nel frattempo si era insinuato nella mente e non riusciva a liberarsi dei cattivi pensieri, dei dubbi che da lì a poco sarebbero diventati certezze. Drammaticamente…

Dormiva quel giorno Nino RUVOLO. Dormiva in quel lettino che aveva apparecchiato nella stanzetta accanto al suo laboratorio, e non si era più risvegliato. E come abbiamo scritto lo scorso anno… “… Un sonno lungo, mentre la sua anima viaggiava lontanissima, lasciando quel corpo esanime agli occhi increduli di chi era andato a bussare, ed ancora bussare, e poi a forzare quella porta sperando sempre in un falso allarme!”… 

Un collasso cardiocircolatorio, come spesso accade ormai in molti giovani che ci lasciano improvvisamente, per passare dal sonno alla morte. Impossibile prevedere, impossibile soprattutto comprendere, scoprire chi sarà il prossimo. Tutto accade in fretta, e nessuno può far nulla…

Rimane la consolazione che chi si addormenta per sempre stia continuando a dormire… che non vuole essere svegliato… che sta sognando un mondo lontanissimo e bellissimo.

Nino sta ancora dormendo… non lo hanno svegliato le lacrime in quella chiesetta di San Marco, dove a confortare i suoi sono andati in tanti…

Era lontano Nino… e in tanti preferiscono ancora credere che sia lassù, in quella città del Nord, al suo banco di lavoro, a preparare quelle delizie frutto di un amore smisurato e di una passione che lo avevano portato lontano, e attendere il suo rientro per le vacanze… così come fanno ormai tanti milazzesi che da decenni hanno lasciato la loro terra… E se non dovessero vederlo tornare, quest’estate o la prossima, potrebbero sempre pensare che il lavoro non gli consente il riposo meritato.

Ma la verità è un’altra: lassù gli Angeli hanno bisogno del suo pane, soffice, fragrante, profumato, preparato con le sue mani, con la sua passione, con la sua voglia di dare il meglio e di farsi conoscere ed amare. Anche lassù lo hanno già conosciuto ed amato, al punto che non gli permettono di tornare a casa, perchè hanno bisogno di lui… e lui accetta volentieri, sorridendo, giustificandosi, rassegnandosi nonostante tutto, e confortando i suoi che non lo hanno svegliato da quel lungo sonno.

Dormi, Nino… continua a dormire ed a sognare… Continua a proteggere i tuoi cari… Continua a vivere la tua vita lontano da noi… La speranza con cui sei partito un giorno è ora la nostra: venirti a trovare dove il tempo non passa mai… 

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