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NON LEGGETE SE VI SPAVENTATE!

ALTRE STORIE DI FANTASMI O PRESUNTI TALI, RACCONTATE DAL PROF. PIETRO TORRE. 

Di storie ricollegabili a ipotetici “fantasmi” su Milazzo ce ne sono davvero tante. Un medico, appassionato del paranormale, ha di recente aggiunto altre storie arricchendo la mia “raccolta” e ve le propongo brevemente.

Due riguardano il Cimitero monumentale: anni fa una vecchietta stava sistemando i fiori sulla tomba dei suoi cari; era già buio, essendo inverno e l’anziana si attardò oltre il suono della sirena che segnalava la prossima chiusura dei cancelli. Ad un certo punto sentì alle spalle una voce rauca che disse ad alta voce: “Ma non hai paura a restare così tardi fra i morti?” La vecchietta rispose senza voltarsi, credendo che la voce fosse di un altro visitatore: “Figghiu, io di vivi mi scantu, non di morti…!” Poi, volendo scambiare qualche altra parola guardando in faccia l’interlocutore, si voltò, ma non vide nessuno … ebbe paura e con la rapidità consentitagli dall’età si portò nel casotto del custode, per chiedere se qualcuno fosse uscito da poco, ma quegli rispose che non aveva visto nessuno da un bel pezzo e che lei era l’ultima ad uscire… 

Un’altra storia vuole che ad una certa ora, sul tardi sempre, appaia lungo il viale dei cipressi interno al camposanto, fra il cortile quadrato e i cancelli d’ingresso, un uomo ben vestito in abito blu, con una cravatta dei primi del novecento, dei baffoni umbertini e un fare altezzoso: una specie di nobil uomo, che, fatto un breve tratto a piedi, si addentra in una cappella e da questa sembra non uscire più. Il custode, notato per qualche tempo questo “individuo”, lo seguì una volta a distanza e riferì a pochi intimi quanto suddetto.

Nella salita poi che porta al Borgo, presso il “palazzetto dei Vicerè”, pare si aggiri un uomo baffuto e con giacca e cravatta neri, che va su e giù. Chi lo ha avvicinato si è accorto con orrore che l’uomo non aveva le gambe e sembrava “scivolare” nel vuoto come un “ectoplasma”. Poi questo medico mi ha raccontato che una donna, che da tempo ormai non vive più a Milazzo, quand’era ragazza (verso la fine degli anni 60) trovandosi in un giardino di ulivi nella zona di Capo Milazzo, vide una capretta sopra un muretto a secco: stranamente sembrava avesse le zampe posteriori sospese nel vuoto; ma, si sa, le capre sono arrampicatrici provette e un po’ equilibriste. Vedendo poco lontano un signore con un lungo bastone che ritenne il proprietario dell’animale, gli si rivolse dicendo: ”E’ sua questa capretta?” L’uomo allora senza rispondere si voltò a guardarla: di aspetto non umano, molto alto e con un vestito stile arabo, con occhi luciferini verdi come lo smeraldo, le rivolse uno sguardo tale che ella se la diede a gambe in preda al terrore e mai più si recò in quel posto.

In un palazzo molto centrale anni fa una famiglia trovò un bell’appartamento ad un prezzo davvero vantaggioso: qualcuno disse loro però che forse era meglio che evitassero di affittare quella casa. Ma questi signori non vollero sentire ragione dicendo di non credere a queste storie; tutto sembrò procedere per qualche giorno senza problemi, ma una sera, mentre la famiglia era a tavola per la cena, un grosso baule cominciò a ballare da solo, le porte a sbattere e le luci di tutta la casa ad abbassarsi, spegnersi e poi riaccendersi. Ben presto la casa venne lasciata …

In un vicoletto che unisce via del Sole a via Umberto I, che eccelle purtroppo per il degrado, pare si aggiri una vecchia dai vestiti laceri e dalla voce sgraziata che rivolge insulti e sputa verso chi incontra: a qualcuno che pare le si sia avvicinato troppo, ha mostrato un affilato coltello dicendogli: “Se fai ancora un passo ti taglio la testa…” Nel sentire queste parole sembra che il malcapitato sia rimasto come paralizzato e non sia riuscito né a parlare né a muoversi. La vecchia poi sparì ai suoi occhi. Di certo quella zona è evitata da molte persone, specialmente in ore serali … Non pochi poi dicono di udire passando lamenti e urla …

Per accontentare tutti, non manca qualche altro racconto “periferico”: nella zona di Grazia, in contrada Bozzello, narravano i contadini che attraversando il viottolo che fino agli anni 60 si trovava da quelle parti, sentivano spesso nitrire un cavallo e vedevano su di esso un soldato che sembrava indossare un’antica armatura (lo chiamavano “il soldato romano”) che, dopo aver sguainato una corta spada, si lanciava al galoppo verso la campagna scomparendo nel nulla dopo un po’. Che dire? Se vogliamo credere ai fantasmi (ognuno è libero di pensare come meglio crede …), ossia ad anime di trapassati rimaste intrappolate in un tunnel temporale a causa di una morte violenta, sappiate che Milazzo è stato nella Storia teatro di cruentissime battaglie, ma anche di altri eventi violenti: forse i luoghi hanno conservato qualcosa delle crudeltà e delle sofferenze indicibili patite da qualcuno … riproponendoci quegli antichi eventi o parte di essi, come in una specie di replay …

Pietro Torre

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