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RICORDO DI MINO REITANO

MINO REITANOERA NATO IL 7 DICEMBRE 1944. ECCO IL NOSTRO EDITORIALE SU TERMINAL CHE SALUTAVA IL CANTANTE DI FIUMARA.

Mino Reitano, figlio del Sud…

Aveva fatto le valigie giovanissimo, come tanti figli del Profondo Sud, per cercare lavoro altrove. Erano gli anni tristi dell’emigrazione, e oggi, dopo mezzo secolo e oltre, sono i cognomi a tradire le origini meridionali di tanti conterranei. La scomparsa di Mino Reitano ci porta indietro nel tempo, e l’incredulità, anche se sapevamo della sua malattia, che non gli avrebbe lasciato scampo, è maggiore, perché era “uno di noi”. Personaggio eccezionale e popolare, era al tempo stesso semplice e gentile: il suo talento musicale e le sue doti canore gli avevano aperto la strada del successo, ma non si era mai montato la testa. Amava il suo pubblico, ma non era accettato da chi, sapendo le sue origini, lo criticava per una musica un po’ retorica. Nonostante tutto, non serbava rancore: proprio per questo la sua gente gli voleva bene e affollava i suoi concerti. E poi, non aveva fatto mai parlare i rotocalchi scandalistici. Mino Reitano era fiero delle suo origini, e anche se viveva in Brianza, nel suo cuore c’era la Calabria. Vorremmo essere per un momento come lui, al di là del successo che egli ha raggiunto: umili e semplici al tempo stesso, consapevoli di come eravamo, di come siamo partiti. Riusciremmo ad esserlo solo mettendo da parte egoismi, ipocrisia, rancori. Non dimenticheremo le sue ultime apparizioni: sorridente, salutava il  pubblico che lo applaudiva con le lacrime agli occhi. Consapevole che quello poteva essere l’ultimo applauso.

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