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SAN FRANCESCO, QUEI PALI SECCHI COME STECCHINI!

DRASTICA CURA DIMAGRANTE O MANCANZA DI SOMME ADEGUATE? A MENO CHE NON SIANO PALI IN ACCIAIO, E POSSIAMO DORMIRE SONNI TRANQUILLI CONFIDANDO SULLA LORO RESISTENZA… 

LA FESTA DI SAN FRANCESCO

Solita ricorrenza nel cuore di tutti i Milazzesi e non; solito tripudio di fedeli; soliti infaticabili e mai domi “mbuttaturi”; soliti turisti; solita gioia. Tantissima attesa come sempre – Milazzo si ferma… mentre il Santo cammina per le vie della Città. Come dire che nulla muta anche se è trascorso un altro anno. Eppure, a ben guardare, si nota qualcosa di strano! Mi chiedo se sia soltanto una impressione soggettiva quella di aver notato che i lunghi pali in legno – che poi dovranno sorreggere gli archi delle luminarie – siano veramente striminziti, filiformi, anemici… come fossero stecchini per involtini.

La loro punta, cioè la zona di maggior sforzo meccanico, raggiunge pochi centimetri. Ricordo quelli degli anni scorsi veramente “cicciotti” che davano fiducia e che di fatto sono sempre stati sicuri.

Quelli di quest’anno mi convincono poco. Non che io sia un esperto ma a “lume di naso” mi chiedo se resisteranno, senza traballare e senza creare pericolo, alle sollecitazioni già imposte in fase di posa, quando sono stati tirati e tirantati in ogni direzione, con certi fili di ferro sottesi a mano (cioè alla cieca) e se avranno la dovuta resistenza, in caso di vento, all’effetto “vela creato da tutte le superfici d’urto costituite dagli archi, generalmente molto fitti nella loro orditura.

Insomma, quest’anno, i sostegni già predisposti nelle zone vicine al Santuario sembrano proprio a “dieta” e quindi sotto cura dimagrante oppure (e qui casca il solito povero asino) l’aggiudicazione – quasi certamente all’offerta più bassa – ha determinato un deterioramento della qualità. C’è da augurarsi che fra gli organizzatori si trovi qualche Tecnico esperto che sappia calcolare sforzi, carichi, momenti flettenti e quant’altro la materia richiede al fine di dare rapidissimamente conferma di ottima esecuzione o indicazioni a chi di dovere di ricominciare tutto dall’inizio. Quasi dimenticavo un fatto di contorno ma non meno importante: le promesse di marinaio hanno colpito ancoraNonostante suppliche, inviti, preghiere proprio a San Francesco, la Via Monastero (quasi in piena festa), percorsa da migliaia di persone nella accennata ricorrenza, è di un lerciume più unico che raro. Che San Francesco illumini chi ha promesso, lo consigli e non gli invii anatemi. 

Nella foto accanto al titolo, un palo che svetta altissimo verso il cielo, e mostra il suo assottigliarsi man mano che si allunga. Quindi i pali montati davanti all’uscita laterale della chiesa, quella dalla quale esce ed entra il Santo Padre. E, accanto al segnale di divieto di sosta, nella foto in basso, il palo notevolmente più grosso e resistente che era stato installato lo scorso anno… 

Commenti

1 Commento

  1. Sarà un modo per gridare al miracolo che il Santo farà ogni volta che qualcuno di questi pali non precipita sulla folla causando sicuri danni a chi si assiepa per la processione. Purtroppo,l’abitudine al pensiero che “tanto cosa vuoi che succeda!”, prima o poi finisce in tragedia per stoltezza,ignoranza e sottovalutazione del rischio; dopo che sarà successo l’irreparabile, tutti andranno a cercare i colpevoli, a fingere di strapparsi le vesti e a fingere di non sapere nulla di ciò che si svolge impunemente sotto gli occhi di tutti, in primis anche dei carabinieri che, GUARDA CASO, proprio sotto i pali incriminati, hanno una caserma! Chiamiamola fede assoluta nelle proprietà taumaturgiche del Santo Padre oppure STRAFOTTENZA ASSOLUTA?

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