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SEQUESTRANO LE PORCHERIE NEI RISTORANTI, MA ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE CHI CI AVVELENA?

Notizie allarmanti, ma che passano subito in secondo piano! E il tutto si risolve con commenti che si spengono il giorno dopo. Da mesi le forze di Polizia sequestrano merce deteriorata destinata ai ristoranti della zona, molti della nostra città. Da mesi noi continuiamo a frequentare ristoranti, pizzerie, trattorie, come se nulla fosse. Ossia, ormai la merce deteriorata è stata sequestrata, a tavola ci attendono cibi sicuri. Ma adesso scatta un nuovo allarme, con l’ultimo sequestro di pesce avariato, destinato ad alcuni ristoranti di Milazzo. E allora dobbiamo difenderci da chi attenta, seppure in buona fede, alla nostra salute.

Ma i casi sono due: o i ristoratori sono cretini, quindi non capiscono una mazza ed il pesce che viene spacciato per buono loro lo comprano in buona fede, cucinandolo e stordendolo con intrugli che allontanano da noi il sospetto che sia avariato; o sono delinquenti abituali, se è vero, come è vero, che da mesi le forze di Polizia continua a sequestrare materiale destinato al macero e noi dobbiamo attendere una intossicazione per dare la colpa chissà a chi.

Ma fare il nome di questi SPACCIATORI DI MERCE FITUSA è un delitto?

C’è la privacy che ci impedisce di conoscere chi siano questi attentatori alla salute pubblica? O per cautelarci dobbiamo evitare di frequentare ristoranti e pubblici esercizi, mettendo tutti sullo stesso piano, ossia persone corrette e leali e truffaldini, danneggiando i primi pur di punire questi ultimi? In piena estate, questa non è una bella pubblicità per il turismo, e nemmeno per la nostra città… Quindi, che siano diffusi i nomi… per salvaguardare gli onesti e la salute dei cittadini. 

Commenti

1 Commento

  1. Carissima Redazione, alla fine abbiamo, per l’ennesima volta, letto di sequestri di prodotti alimentari. La nostra città, che Dio la benedica, non ci fa mancare nulla! Strade sporche e vissute ad ogni ora del giorno e della notte da blatte, topi e scarafaggi; alberi di ulivo che crescono nottetempo, perdite di acqua potabile ad ettolitri, sia a livello piano, come quella di poche ore fa, a cascata, dalla scalinata del borgo; incendi al castello, che lambiscono le costruzioni all’interno della cittadella; e, dulcis in fundo, una amministrazione che assiste a tutto questo, brancolando nel buio e nell’ignoranza delle cose da fare. Ma vorrei tornare a parlare dei sequestri di cibo, o quello che viene spacciato per tale. Mi piacerebbe tanto, sicuro che non avverrà, che i nomi dei corrieri o depositi, e quello dei compratori, vengano affissi alla bacheca comunale e che quindi, le persone sappiano chi cerca di avvelenarci, consciamente o meno, propinandoci cibo avariato. Di truffe e raggiri ne vediamo e subiamo ogni giorno, ma che ci si debba anche intossicare l’anima, oltre che il portafoglio, lo trovo penalmente perseguibile. Milazzo da diversi mesi legge di sequestri, di camion frigorifero che tali non sono. Onestamente non trovo plausibile che tutto passi sotto silenzio, e che nessun nome sia venuto fuori nel frattempo; son certo che, nel chiacchiericcio sotterraneo, tipico del nostro paese, i nomi si sappiano, le cose si conoscano, ma per una sorta di ipocrita “educazione”, tutto venga tenuto come il segreto militare più importante. La salute è la prima cosa, si diceva una volta; e i nostri vecchi, quando tutto era meno sfarzoso e superfluo, sapevano di cosa parlavano. E della nostra salute, in questo pezzetto di terra siciliana, sembra che se ne fottano altamente. Girando per la città, i corrieri che solitamente si occupano delle consegne di cibo si conoscono, e io continuo a vederli girare senza problemi. Sarebbe interessante, oltre che, uso un parolone, onesto, essere messi al corrente. Perché tutti tacciono? Colpa dell’estate e dei suoi impegni serali e notturni che distraggono, più di quanto non faccia la stagione fredda, i nostri amministratori? Ma davvero vogliamo continuare così a stare in silenzio e senza un minimo di orgoglio e coerenza? Più invecchio e meno capisco le persone. Sembra che tutti siano lobotomizzati e non abbiano la forza di reagire. Probabilmente molti fanno come il mio vicino, che si vanta di avere un fornitore di fiducia e che non lo tradirebbe mai: è un mio amico; ama raccontare. E questa è la dimostrazione che dell’idea di cosa comune, di unione, Milazzo non sappia cosa sia. Un grandioso senso egoistico ci pervade. Se succede qualche cosa a qualcuno, la prima cosa che pensi è: è toccata a lui, e non a me. Ormai ci siamo continentalizzati, nel senso peggiore del concetto. Brutta cosa, perdere dignità e coraggio. Avanti così milazzesi, continuate a dormire sonni tranquilli.

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