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ULTIMISSIME!!! RICORDATE LA FAMOSA “LIVELLA” DI TOTO’?

livellaECCO IL CONTENUTO DI UNA MAIL GIUNTA DA POCO IN REDAZIONE… I MORTI SONO TUTTI UGUALI!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO…

Caro Direttore, non metto in dubbio che ogni città debba ricordare gli uomini illustri che l’hanno resa grande, ma mi meraviglia la mozione della consigliera Valentina Cocuzza, che si rende promotrice di una iniziativa a dir poco singolare. Non mi riferisco alla intitolazione di una strada o di una piazza, tanto prima o dopo a chiunque potrebbe essere riconosciuto un merito e lo troveremo su una targa all’angolo di una casa. Mi riferisco alla richiesta della pulizia della tomba dove il povero musicista Riccardo Casalaina riposa con la giovane sposa. Il cimitero di Milazzo è sommerso da erbe, da cespugli, da rovi, ma non è il solo. La contraddizione in cui incorre la consigliera, che nella premessa chiede, così come è riportato, “la pulizia e la valorizzazione del cimitero, per restituire dignità a tutti coloro che ivi riposano” è palese quando la stessa, secondo quel che continuo a leggere, “sollecita altresì la pulizia della tomba di Riccardo Casalaina, che versa in uno stato pietoso e rischia di essere distrutta dalle radici di due arbusti, e che si sta perdendo persino l’epigrafe ed un tenero commiato scritto dal suocero”.

Non è la prima volta che sui social network leggo accorati appelli all’Amministrazione Comunale per ripulire le tombe degli uomini illustri di Milazzo, e sinceramente mi rincresce che proprio queste richieste vengano portate avanti da personaggi che si distinguono nel campo della cultura, dell’arte, del turismo, della politica, dello spettacolo. Non mancano poi le foto scattate all’interno del camposanto a testimoniare in che stato pietoso siano stati lasciati questi locali padri della Patria!

Probabilmente sfugge, alla stessa consigliera comunale Cocuzza ed agli stessi richiedenti che sollecitano la pulizia delle tombe degli uomini illustri, ormai abbandonate anche dai parenti più lontani, che ci sono altre tombe, al cimitero di Milazzo. Non saranno sormontate da statue in marmo, ma da semplici lapidi. Dove queste si riescono ancora a leggere, si scopre che sono l’ultima dimora di persone morte da oltre mezzo secolo, da un secolo e forse anche più… Non una foto, né un fiore e nemmeno una luce, se non quella delle notti stellate… Circondate anche queste di erbe e di rovi, come tante altre nel cimitero, non trovano la solidarietà di nessuno. Chi reclama a gran voce la pulizia delle tombe dei grandi di Milazzo ha dimenticato una celebre poesia del Principe De Curtis, il grande Totò, che si intitola ’A livella. Si parla della perfetta uguaglianza che esiste tra i morti. Non credete che se il comune dovesse decidersi di ripulire le tombe, dovrà tenere conto anche dei morti meno illustri, certamente uguali a quelli definiti “illustri” (secondo Totò e secondo me) e quindi degni della stessa attenzione? O vogliamo creare anche qui delle differenze sociali? Non penso che i cittadini in vita gradirebbero!

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