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LE SORELLE STINCHILLE’, UNA SERATA DIVERTENTE

IL LAVORO SCRITTO E DIRETTO DA FABIO LA ROSA HA ENTUSIASMATO E DIVERTITO IL PUBBLICO DELL’AUDITORIUM DI PACE DEL MELA.

Grande successo presso l’Auditorium di Pace del Mela del terzo lavoro della Rassegna Teatrale Dialettale di Fabio La Rosa; dopo “Il circo delle meraviglie” sono andate in scena “Le sorelle Stinchillè“; o meglio la famiglia Stinchillè giacché le tre sorelle Pina, Tina e Cica avevano un meraviglioso fratello, Ciano, capo famiglia dopo la morte del marchese loro padre e consapevole, ahimè, della poca grazia e del cuore inaridito delle tre sorelle in età da marito, anche loro bramose di trovare un innamorato.

La commedia dalle scene e dei fatti tragicomici si apre con la morte del padre e con la sorella del prete, amica di famiglia, forse solo per curiosare e anche lei, vedova e con l’urgenza di maritare le figlie.

Altri personaggi come Lucrezia, un tempo innamorata del marchese, la seconda moglie del marchese, Carolina e i tre baroni che sfruttano il momento per trovare moglie intensificano la dinamicità della commedia rendendola sempre più avvincente e coinvolgente

La marcata cattiveria delle tre sorelle viene tenuta a bada da Ciano, mentre in casa si aggira senza pace il fantasma del padre che non trova riposo a causa dei rimorsi per essere stato un padre tiranno e violento. Il Marchese, non essendo fertile, era riuscito a comprarsi i quattro figli di Carolina che dopo la morte prematura della moglie sposerà, ma mai lei dovrà confessare di essere la madre dei suoi figli.

Ciano e le tre sorelle cresceranno alimentando odio verso il padre, uomo davvero crudele al punto di sottrarre alla figlia Pica il figlio ancora in fasce avuto da una relazione con un giovane, facendoglielo credere morto…

Una forte componente freudiana caratterizza la commedia che si presenta sin dall‘inizio come un‘Erma bifronte, il sentimento del contrario pirandelliano caratterizza l‘opera tutta. Vivo e tormentato il tema della famiglia,”nido” in cui si celano tutte le cause e conseguenze della crescita di ogni componente. Nel passato, passato assai remoto, sta la chiave di lettura e la commedia così ci riporta a fatti nefandi di cronaca relativi alle famiglie.

Fabio La Rosa sa centrare diverse tematiche di inossidabile attualità nella cultura siciliana, che riguardano la psiche, il subconscio e le cause che li condizionano. Temi che risalgono alla tragedia greca…

Questo lavoro teatrale, il cui testo è stato interamente scritto da Fabio La Rosa come ”Il Circo delle Meraviglie” presenta con quest’ultimo delle connessioni: amore e odio che fanno a pugni per tutto il tempo, l’amore materno unico indiscutibile, nel primo lavoro vissuto come ossessione, rifiuto, nel secondo come sacrificio, mortificazione, sentimenti che combattono tra gli ostacoli che la realtà e i pregiudizi frappongono e, infine, il pentimento, il perdono, la forza dell’amore  che vinceranno e porteranno le soluzioni desiderate

Nella sintesi merita un omaggio la bravura dei tre spasimanti che con la loro genuina goffaggine stimolano risate liberatorie perché, nonostante il trucco esagerato, ma eccellente per imbruttire le sorelle, quasi a voler ricordare le maschere plautine, la commozione è crescente.

Bravi tutti gli attori nei loro ruoli, interpretati con maestria. Eccezionale il deus ex machina Ciano – Fabio la Rosa, che da buon fratello ha coordinato la famiglia e la scena in un crescendo di emozioni e di sentimenti rigeneranti; i costumi davvero preziosi sono stati veri ornamenti di una scenografia degna di un grande teatro quale è diventato l’auditorium di Pace del Mela.

Rita Chillemi

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