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ADDIO A ENZO BARRESI, UNO DELLA SENA!

Anche Enzo BARRESI ci ha lasciati. Un messaggio mi avvisa di questa ennesima partenza di uno di noi, di quel mondo che era la SENA, fra gli anni 50 e i primi anni 60! E’ Salvo, il titolare del PAM PAM, il nipote, figlio di Mimmo che anni fa ha vissuto il dramma della partenza del papà. Mi fornisce poche, essenziali notizie ma aggiunge dolore al dolore che provo in quel momento. E mi invia una foto sbiadita, in cui Enzo è con una sigaretta in bocca. Già, la sigaretta: fumata fino all’ultimo perchè da quella non si voleva staccare, nonostante un terribile male gli fosse stato diagnosticato. Enzo aveva capito che non c’era più nulla da fare, e non ha rinunciato a quel vizio che probabilmente ha contribuito a strapparlo ai suoi cari.

Dopo i funerali che saranno celebrati sabato mattina, rimarrà a Salina, l’isola che lo aveva accolto parecchi anni fa, e che era diventata la sua nuova patria. Ma non aveva dimenticato mai la sua Milazzo, i compagni di un tempo, i giochi spensierati nella Sena, le corse e le partite a palla con due sassi che delimitavano le porte e una traversa immaginaria. Ore ed ore senza renderci conto della stanchezza, dei richiami dei genitori, delle ombre della sera che calavano, mentre solo il buio e le fioche luci di qualche lampione ci costringevano a rientrare a casa e a darci l’appuntamento al giorno dopo, una volta finiti i compiti, incuranti dei rimproveri del maestro unico, dei colpi di bacchetta nelle gambe scoperte, severa punizione per chi non aveva studiato ed era richiamato dei giochi per strada!

Ci eravamo rivisti in occasione dei funerali del fratello Mimmo; mi aveva chiesto, dopo il saluto a Mimmo, una copia del libro DALLA SENA IN POI. Voleva rivivere quegli anni!

Con Enzo BARRESI se ne va un pezzo della nostra fanciullezza, dell’adolescenza, del nostro minuscolo universo. I suoi 70 e più anni non contano: oggi come ieri abbiamo tutti la stessa età, e ci piace rivederci bambini, spensierati, divertiti, incoscienti. I suoi 70 e più anni rimarranno nella nostra memoria quando, ormai consapevoli che tanto tempo è passato, chiederemo ad ognuno di noi l’età e faremo dei raffronti: tu sei più piccolo, tu sei più grande! Ma cosa importa? Lassù vivremo una seconda infanzia, e probabilmente troveremo giovani anche i nostri genitori, le persone care, quelle che ci hanno lasciato prima, quelle che verranno dopo. Avremo tante cose da raccontarci tra una corsa e l’altra, un tiro in porta e l’altro, una bandiera e l’altra, e tante monellerie. Proprio queste non mancheranno, anche se saremo diventati più buoni!

Ciao, Enzo, abbracciami Mimmo! Ed anche Mario Pollicino, Giulio Maisano, suo fratello Pippo, Giulio Papagno, Oreste Picciolo, Luciano Russo, Francesco Formica, Saruccia Di Bella, Pinuccia Abbriano, Lucrezia Ossian, Enzo Gitto, Serafino Cannistrà, Checchina Doddo, …

Tutti, Enzo. Proprio tutti!  

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