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INCONTRO DEL NUOVO PSI A MILAZZO, LA PAROLA AL COORDINATORE REGIONALE

nuovo-psiL’ARCH. ENZO ANTONUCCIO INTERVISTATO DA FRANCESCO D’AMICO FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE REGIONALE, E SI SOFFERMA ANCHE A TRATTARE ARGOMENTI LOCALI (RAPPORTO TRA AMMINISTRAZIONE E POTERI INDUSTRIALI)

di Francesco D’Amico

Nella mattinata di domenica 11 settembre si è svolta, a Milazzo, una riunione dei rappresentanti siciliani del Nuovo PSI, promossa dal dott. Giuseppe Marano, coordinatore del partito in provincia di Messina, alla presenza del coordinatore regionale arch. Enzo Antonuccio e dei vari coordinatori locali, per fare il punto sulle proposte di sviluppo relative alla Sicilia e stabilire, inoltre, le strategie di medio e lungo periodo da adottare in ambito nazionale e locale, elaborando i punti programmatici da sottoporre al vaglio dei cittadini in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. All’ordine del giorno, anche i temi connessi all’attualità politica, come referendum costituzionale e legge elettorale, che vedono il Nuovo Psi schierato sul fronte opposto rispetto alle opzioni politiche del governo Renzi e rispetto anche alla linea dell’altro partito di ispirazione socialista, il Partito Socialista Italiano (PSI) presente nella compagine governativa tramite il suo segretario nazionale Riccardo Nencini, viceministro dei Trasporti. Il coordinatore della Federazione regionale Sicilia del Nuovo PSI, architetto Enzo Antonuccio (nella foto il secondo da sinistra), militante di lungo corso del “Garofano” (dal 1979), già consigliere e assessore socialista al Comune di Gela, suo paese d’origine, nonché assessore provinciale e precursore della legge regionale sulla solidarietà sociale del 1984, mi ha illustrato, a grandi linee, la filosofia d’azione e le tematiche di fondo che attualmente impegnano il lavoro del suo gruppo politico. “Il progetto del Nuovo Psi nasce con l’obiettivo di dare una solida certezza su come rilanciare la Sicilia, partendo da una idea nuova di valorizzazione dell’autonomia regionale. Proprio dalla Sicilia abbiamo scelto di iniziare il nostro percorso, con il simbolo e una serie di proposte innovative, stabilendo le giuste strategie per fornire risposte adeguate sui grandi temi, anticipando i tempi e puntando ad una discontinuità con il passato. La politica ha il compito di offrire soluzioni ai problemi della collettività. Non siamo alla ricerca di alleanze, bensì di consensi sui punti concreti del programma da noi proposto. Pensiamo ad una Sicilia del 2030 che sia protagonista del Meridione e dell’intero Mediterraneo. Il Nuovo Partito Socialista dev’essere, in questo senso, un incubatore per la formazione di nuovi amministratori, da condurre secondo le reali esigenze del territorio, con adeguata preparazione e senza improvvisazione. Saremo presenti alle elezioni regionali dell’anno prossimo e anche a quelle del 2022: per quest’ultime abbiamo in serbo di candidare una donna alla presidenza della Regione”. “E’ opportuno – prosegue il dirigente del Nuovo Psi – considerare inoltre il problema dell’identità culturale e del rilancio dei territori. Ognuno di noi deve recuperare e valorizzare la propria cultura e identità. Rinnegare il passato ha comportato finora una penalizzazione di tutte le risorse e le potenzialità di cui disponiamo e che gli altri ci invidiano. Bisogna ricominciare dal turismo e dalla rivisitazione delle nostre città, dal patrimonio storico- culturale e in generale da tutto ciò che appartiene al nostro passato. Ciascun territorio necessita di uno specifico percorso ben collaudato, di progetti e di riqualificazioni a medio e lungo termine,da inserire all’interno di un ‘masterplan’ ovvero di una strategia di ampio respiro, unitamente alla capacità di intercettare i fondi della Comunità Europea, indispensabili per alimentare il mondo dell’imprenditoria”. Enzo Antonuccio ha maturato nel corso degli anni una certa esperienza in tema di finanziamenti europei allo sviluppo; al riguardo, infatti, sottolinea che “L’Unione Europea programma i finanziamenti cinque anni prima, dunque è necessario prepararsi fin da subito per non rischiare di perdere i vantaggi e le opportunità offerti dal prossimo ciclo di programmazione comunitaria 2020-2025”. Altro aspetto cruciale del programma del Nuovo Psi riguarda le iniziative relative all’immigrazione, sfida che richiede una visione di lungo termine assieme alla capacità di realizzare un coordinamento tra le diverse istituzioni territoriali. “La nostra proposta – aggiunge il coordinatore regionale del Nuovo Psi – in tema di immigrazione consiste nell’inserire gli immigrati in circuiti di formazione che li rendano a loro volta in grado di formare, in un momento successivo, i loro concittadini nei Paesi d’origine. La gestione dell’immigrazione rappresenta purtroppo un business per molti, e l’intesa raggiunta in Europa sulla creazione di un’Area di libero scambio doveva proprio servire a scongiurare questa situazione. L’idea del Nuovo Psi è quella dell’artigianato del Mediterraneo, un programma finalizzato a valorizzare le capacità artigianali degli immigrati attraverso l’allestimento di centri espositivi, con il coinvolgimento degli Istituti universitari e di strutture dotate di una governance multi-livello e multi-settoriale. Per far ciò, ovviamente, occorre un’elevata capacità governativa e gestionale. Le figure professionalmente competenti non ci mancano, abbiamo inoltre i progetti e conosciamo le procedure per realizzarli: pertanto sarebbe auspicabile un confronto con le altre forze politiche sul terreno delle proposte concrete”.

Per finire, qualche cenno al tema del rapporto tra Amministrazioni locali e poteri industriali (“non capisco come sia possibile che un Comune, come quello di Milazzo, ove è presente un insediamento industriale facente capo ad una multinazionale come l’Eni – afferma Enzo Antonuccio – arrivi a dichiarare il default finanziario per un debito complessivo di 40 milioni di euro”) e una considerazione in merito all’Area marina protetta di Capo Milazzo, ormai prossima all’entrata in vigore. “L’Unione Europea stabilisce, nella programmazione ‘Horizon 2020’, una serie di vincoli e il principio della salvaguardia dell’Area Marina; ma dovrebbe, a mio avviso, rendere al contempo produttiva l’iniziativa. Esistono alcune emergenze da affrontare, quali l’erosione delle coste e il rischio di desertificazione che danneggiano l’economia, in quanto gli effetti di previsioni così nefaste, proiettate nel tempo, influiscono negativamente sulla produzione. Se queste sono le priorità, allora si può porre il vincolo. L’Area Marina, però, prevede condizioni che gli enti non possono più sostenere, per motivi finanziari e gestionali. E’ giusto valorizzare e salvaguardare, ma l’iniziativa dev’essere economicamente sostenibile. Noi siamo per il riconoscimento del fermo biologico della pesca, ma occorre al contempo l’elaborazione di un piano che dia un incentivo ai pescatori stessi, i quali devono tutelare l’ambiente marino, ma anche guadagnare. L’Area Marina non fa che aumentare i disagi, perché ci vogliono i controlli. Il controllo lo deve fare il pescatore perché sa che così ottiene un guadagno. Poi c’è il problema della manutenzione. Tutte queste cose, se regolamentate con criterio, hanno un senso e una valida funzione”. Una delegazione del Nuovo Psi – mi anticipa l’arch. Antonuccio – sarà presente i prossimi 16 e 17 settembre a Milano alla conferenza programmatica organizzata da Stefano Parisi, intitolata “Energie PER l’Italia”, prima tappa di un tour per il Paese finalizzato alla creazione di una piattaforma liberale e popolare con il contributo di idee e programmi espressi dai soggetti partecipanti. “Valuteremo attentamente le proposte elaborate in quella sede”.

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